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Vivere il silenzio senza disagio

Il silenzio è un'occasione. Prima di tutto un'occasione per capire che la nostra identità è quella del tutto. In questa era dove pare che i pensieri si debbano tradurre subito e velocemente, ciascuno di noi può produrre un cambiamento. E agire lentamente nel senso e nella direzione dell'essenza

Vivere il silenzio senza disagio

Attenzione: il silenzio non lo intendiamo come un accumulo di parole che vorrebbero esser dette ma invece restano lì a lavorare interiormente creando sensazoni difficili da gestire.

Non è un'autocensura. Nemmeno una scusa per restare sempre in ombra ed evitare di provarsi, misurarsi.

 

Silenzio: tempo e ascolto dei movimenti interiori

Il silenzio è fare come i bambini che chiudono gli occhi e lì trovano la pace. Il silenzio è la notte accogliente per le parole. Ed è anche la porta per entrare in comunione con altre anime in modo profondo.

Tuttavia, molte parole si dicono proprio per paura di questo silenzio. Il silenzio può pesare, dar fastidio. Può generare ulteriore vocio mentale, scatenare inspiegabili sensi di colpa.

Per questo il lavoro prima di tutto va fatto dentro. Rapportarsi a se stessi come si farebbe con un abisso, come con un grande bosco. Questo andrebbe fatto. Rapportarsi a se stessi come un'area preziosa.

In questo, pratiche fisiche dove il respiro porta il gesto (tai chi chuan, yoga, qi gong, danza libera, etc) possono essere molto utili. Anche la meditazione è uno strumento potente e funzionale, che richiede costanza e gradualità.

Nello stesso senso va l'esplorazione del mare. Avete mai provato con le immersioni? Quando si scende in acqua con qualcuno la fiducia in sé stessi si potenzia. Lo stesso vale per le immersioni in gruppo, dove si è separati in alcuni momenti, ma ci si osserva a distanza, a vicenda. E il silenzio e il blu avvolgono, sciolgono, potenziano il ricordo di sé.

 

Quanto influisce il silenzio sulla propria interiorità?

 

Sentirsi in unione col tutto

Di fatto, anche un vero senso di unione con qualcuno spesso non può che passare per il silenzio. Quando, ad esempio, un rapporto a due molto intenso raggiunge "temperature alte", aggiungere parole sarebbe solo portare a maggiore e forse non utile ebollizione. Ci si dovrebbe dare il tempo di osservare e sentire la voce interna.

Non a caso molte coppie in stato di cammino decidono di dedicarsi alla pratica del silenzio per almeno un giorno o più a settimana. Se non volete raggiungere livelli estremi che aggiungerebbero complicazioni, potete comunque decidere con il vostro compagno o compagna di praticare il risparmio energetico. E le parole, che di fatto sono fiato, ci portano via tanta energia.

Siamo in una fase storica in cui i bimbi, gli animali e la natura hanno bisogno di noi. Non c'è da perdersi in chiacchiere. Si tratta di entrare in un'ottica nuova, un cambiamento possibile.

Ciascuno di noi è un elemento dell'umanità molto piccolo. Siamo pezzetti della vita totale. Questo in silenzio si comprende molto bene e specie nei vari ritiri di meditazione, che in alcune fasi della vita possono essere necessari per riportarci a chi siamo e con quanta intensità possiamo scegliere di vivere la nostra vera natura.

In alcuni casi di stati alterati di coscienza (si veda la respirazione olotropica, ad esempio o in casi di esperienze transpersonali), si può avere la sensazione di essere più individui in un unico momento. Ripenso spesso a un episodio riportato da Grof nel suo testo "La mente olotropica". Il grande fondatore della piscologia transpersonale riporta il resoconto che Rusty Schweickart fece del volo dell'Apollo 9.

"Quando si circumnaviga la terra in un'ora e mezza, si comincia a comprendere che la nostra identità è quella del tutto. Ciò provoca un cambiamento. [...] Diventa quasi una responsabilità speciale che ti dice qualcosa della tua relazione con ciò che chiamiamo vita."

Di fatto, la novità si fa strada in silenzio, così come la sorpresa. Potremmo dire che il silenzio è la premessa, il veicolo, la fonte della trasformazione interiore.

 

"Il suono del silenzio", scritto da Achaan Sumedho, è un buon testo per iniziare a entrare dentro se stessi

 

 

Per approfondire:

> Tutti i tipi di meditazione