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Pioppo nero: caratteristiche e benefici

Un rimedio antico, usato in gemmoterapia per le sue proprietà antinfiammatorie a largo spettro

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Nell’antichità il pioppo nero era associato al regno dei morti. Una leggenda mitologica narra che un giorno Fetonte, figlio del Sole, si impadronì del carro del padre e lo condusse troppo vicino alla terra provocando così  molti incendi. Giove allora per punirlo, gli scagliò contro un fulmine, che lo colpì e lo fece cadere nel fiume. Le sorelle di Fetonte, le Eliadi, piansero per moltissimo tempo la morte del fratello e  Giove mosso a compassione, le trasformò in pioppi allineandole lungo l'argine del fiume Eridano. Tuttora in primavera dalle gemme dei pioppi cadono goccioline di resina a simboleggiare le loro lacrime.

In tempi più recenti Napoleone fece piantare i pioppi della specie italiana lungo gran parte delle strade francesi percorse dalle sue armate, per proteggerle dal sole d’estate e per facilitare l’orientamento d’inverno.

 

Pioppo nero cos'è e a cosa serve

In natura esistono diverse specie di pioppo, appartenenti alla famiglia delle Salicaceae: il pioppo bianco dalla chioma ampia, elegante e decorativa, caratterizzato da foglie e corteccia inferiore di colore giallo, mentre la parte superiore è di un verde lucido; il pioppo nero, la varietà utilizzata in fitoterapia, la cui corteccia e le foglie tendono ad un colore grigio; il pioppo tremulo le cui gemme possiedono proprietà antisettiche e diuretiche, mentre la corteccia e le foglie fresche vengono utilizzate in parti uguali,  per la preparazione della tintura da cui vengono realizzate le diluizioni omeopatiche per la cura del raffreddore.

In inverno sui rami dei pioppi spuntano gemme brunastre e vischiose che in primavera si trasformano in infiorescenze maschili e femminili. I frutti di questa pianta producono piccoli semi piumati cotonosi che generano la  “nevicata”tanto poco amata dai soggetti allergici.

Il Pioppo Nero è fra le essenze arboree amate dalle api per produrre la Propoli, sostanza dalle virtù antisettiche, antimicotiche, batteriostatiche, battericide, cicatrizzanti. Attraverso tecniche innovative è possibile oggi estrarre dalle gemme del pioppo le sostanze balsamiche, resine, lignine, caretteristiche della propoli, senza l'intervento delle api, quindi senza contaminazioni da polline rendendo così questo estratto adatto anche ai soggetti allergici al polline del pioppo, e ai vegani.

Le parte utilizzate della pianta per le loro proprietà officinali, sono le gemme e la corteccia dei rami, che contengono tannini, olio essenziale, resine, derivati flavonici, cere, salicina, il populoside e l'acido gallico.

Le proprietà del Pioppo Nero sono conosciute sin dall'antichità:

  • Galeno utilizzava come vulnerario un balsamo denominato "acopon", ottenuto dalle gemme lasciate macerare al sole in olio;
  • nel Medio Evo il Pioppo faceva parte della composizione di un preparato chiamato "Unguento Populeo", che veniva consigliato per il trattamento locale di emorroidi, dermatosi, ferite e ustioni.
  • nei primi anni del 1900 fu dimostrata l'attività diuretica, uricosurica, sedativa del dolore del pioppo nero.

 

Gli estratti di corteccia erano utilizzati come febbrifugo in sostituzione alla chinina; il carbone del legno era adoperato come antisettico intestinale.

 

Utilizzo e benefici degli integratori a base di pioppo nero

Le gemme del pioppo nero possiedono proprietà

  • antisettiche,
  • balsamiche, espettoranti, anticatarrali, fluidificanti delle secrezioni bronchiali e antitussive;
  • vasocostrittrici e astringenti specifiche contro le emorroidi, favoriscono il microcircolo degli arti inferiori,
  • antinevralgiche.

Con le gemme del pioppo nero viene preparato un macerato glicerico, il Populus Nigra antisettico, balsamico, espettorante, anticatarrale, fluidificante e utile anche contro i disturbi circolatori.


Il Pioppo nero è indicato in caso di stati infettivi delle vie respiratorie, bronchite cronica, tosse, placche in gola,  insufficienza circolatoria degli arti inferiori, e in presenza di emorroidi.

I gemmoderivati racchiudono la forza dei tessuti in fase di sviluppo e crescita della pianta; gemme e germogli possono essere impiegati come integrazione all’utilizzo di altri prodotti fitoterapici, migliorandone la recettività. La delicatezza d’azione dei gemmoderivati li rende un rimedio adatto a tutte le età.

Le stesse gemme servono alla produzione di sciroppi contro la tosse e di tonici ricostituenti da prendere nella stagione primaverile.


Le proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie

Si deve a  Galeno la formulazione di una pomata a base di gemme di pioppo per curare le infiammazioni cutanee e le emorroidi, e tutt’oggi vengono utilizzate nella composizione di un noto unguento, detto "unguento populeo", che possiede proprietà lenitive e sedative del dolore.

Le gemme sono inoltre utili per trattare scottature, contusioni e piccole escoriazioni della pelle.
Per uso interno svolgono azione balsamica e anticatarrale nelle affezioni bronchiali e vescicali e sono consogliate per l' artrite e dolori reumatici.
I decotti di corteccia espletano proprietà febbrifughe.
Il carbone che si ottiene dalla corteccia e dal legno svolge potere assorbente delle tossine intestinali; questa proprietà  viene sfruttata nell' industria enologica e chimica per decolorare vini e liquidi vari.  

 

Controindicazioni e precauzioni nell'utilizzo

Il principio tanto utile per gli stati infiammatori, la papuloside, glicoside dell'acido salicilico, rende questo rimedio non adatto a coloro che soffrono di allergia a questa componente, generalmente quindi coloro che non possono assumere nemmeno l'aspirina.