Intervista

Metodo Kratos: lo spirito marziale nella natura

Conosciamo Davide Morini, artista marziale di punta in questo campo e fondatore del metodo Kratos che unisce disciplina, contatto con la natura e consapevolezza di sé

Metodo Kratos: lo spirito marziale nella natura

Fin dall'antichità i guerrieri forgiano il corpo e lo spirito a contatto con la Natura.

Da sempre il vero guerriero conduce una battaglia interiore, prima di tutto contro il proprio ego, l'elemento dell'essere che impedisce l'armonia con l'universo, sia in tempo di guerra che in quello di pace.

Vediamo cosa ne pensa l'artista marziale Davide Morini e scopriamo il metodo da lui chiamato Kratos


Davide, chi segue le arti marziali in Italia, ti riconosce come una figura di spicco, un artista marziale completo, un guerriero, ma anche un fine ricercatore della tecnica e dello spirito marziale. Dicci qualcosa sul tuo percorso.

Iniziai a praticare le arti marziali a 11 anni con il karate Shotokan al paese dove abitavo nella periferia milanese. Successivamente mi avvicinai allo Yoseikan Budo e alla pratica sportiva sia all’interno dello Yoseikan che nel point fighting.

Fino ai 25 anni ho gareggiato in queste due discipline entrando in entrambe in nazionale e vincendone il titolo mondiale; successivamente nella nazionale di Yoseikan Budo divenni anche l’allenatore per un paio d’anni.

Inizia poi un “mio” percorso di studio tecnico in altre discipline marziali e sportive, ma non solo: iniziai infatti ad interessarmi allo yoga e feci corsi di approfondimento che arricchissero le conoscenze di quella che fino ad allora era solo una passione: la montagna, l’arrampicata e il trekking.

Intorno ai 30 anni trasferitomi in un maso immerso nel bosco in Trentino ho ri-iniziato a dedicarmi all’agonismo nell’MMA ottenendo dei buoni risultati, ma soprattutto consolidando le basi del metodo a cui ho dato il nome di KRATOS.

 

Puoi definire in cosa consiste per te la differenza tra arte marziale e sport da combattimento?

L’arte marziale è il viaggio e lo sport da combattimento è uno dei posti che sto visitando come insegnante e che ho visitato come agonista per far si che il mio viaggio sia completo.


Molte arti marziali sembrano non dedicare spazio al forgiare uno “spirito marziale” mentre altre sembrano limitarsi a sostenerlo senza grandi risultati. Quali sono gli elementi essenziali, a tuo parere, che costituiscono la Via del Guerriero?

Gli elementi essenziali sono quelli che permetteranno al “guerriero” di avere i mezzi, il più possibile solidi, per poter affrontare la battaglia che gli si porrà di fronte.

Ora però bisogna chiedersi: quale guerra o battaglia dobbiamo combattere? Una guerra con spade archi e frecce, un attacco sulla strada o in un ring, o la battaglia della vita... quella dentro di noi? Se bisogna forgiare qualcosa, perlomeno che sia utile per il nostro fine e per il nostro tempo.

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Quali sono gli elementi più importanti delle antiche arti maziali e quali quelli delle nuove discipline nella prospettiva di sviluppare tale Spirito?

Una volta compresa la direzione, gli elementi rimangono sempre gli stessi: un costante e disciplinato addestramento quotidiano fatto di basi tecniche solide, un’intensa formazione fisica e tanto confronto nel randori o sparring che dir si voglia; un uso corretto delle tecniche di respirazione e una giusta e profonda interazione con la madre terra.

 

Come si coniuga la meditazione con le arti marziali?

 

Qual è il ruolo della Natura in tutto questo? In cosa ti ha aiutato?

La Natura, nel mio caso il mio Bosco, è un qualcosa che sta intorno a me, respira e vibra insieme a me; è di aiuto alla pratica tanto quanto lo sono un gruppo di affiatati compagni di allenamento che quotidianamente ti affiancano nelle difficoltà e nelle conquiste.

Come faccio con gli uomini, a volte mi ci scorno con il Bosco, ci litigo, poiché come succede spesso si pretende “un qualcosa”, un ritorno; a volte invece sono in completa armonia e godo del semplice starne dentro.

Non mi è semplice spiegarlo a parole senza sembrare un invasato o al limite della pazzia, quindi non lo farò, ma è proprio per questo che sono nati i raduni nel Bosco, poiché tutti possano sperimentare sulla propria pelle questo vivere a pieno il contato con la madre di tutti noi.

 

Come descriveresti il metodo Kratos, che ti contraddistingue?

Il metodo Kratos è la fusione di tutto quello di cui ho parlato qui sopra. Il cammino che propongo nel mio metodo è una fusione tra un intensa pratica al Dojo abbinata ad una fondamentale esperienza agonistica e una presa di coscienza di se stessi tramite le tecniche di respirazioni e i raduni.

Siano essi nel Bosco o, come facciamo nel periodo estivo, al mare nella selvaggia isola di Capraia insieme al gruppo dell’”EVOLUTION”, un gruppo di amici di vecchia data, tutti ad altissimo livello nelle loro disciplina che condividono con me questo progetto di crescita dell’essere umano.

Il prossimo appuntamento con l’ EVOLUTION CAMP sarà  in terra trentina a cavallo tra allenamenti al Dojo e 2 giorni nei Boschi della magnifica comunità montana di Folgaria il prossimo 3-4-5 febbraio.

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Arti marziali: quali scegliere?

 

Per approfondire:

> Vai al sito del metodo kratos