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Shiatsu: un rimedio per la cellulite?

Certo è che chi vuole contrastare la formazione e la degenerazione della cellulite non ricorrerà allo Shiatsu, come è giusto che sia, ma è altrettanto certo che chi si sottopone a sedute di Shiatsu per il proprio riequilibrio psicofisico riscontrerà un notevole miglioramento nel caso fosse soggetto a questo sgradevole problema.

Shiatsu: un rimedio per la cellulite?

La cellulite in breve

La denominazione specifica è pannicolopatia edematofibrosclerotica, che paradossalmente è molto più esplicativa del comune termine “cellulite”, anche un po’ fuorviante poiché il suffisso lascerebbe pensare ad un’infiammazione come l’artrite, la dermatite, la gastrite e in medicina cinese sappiamo bene che quando siamo di fronte ad un ’"…ite", c’è generalmente un fuoco da sedare.

In questo caso invece ci troviamo in tutt’altro ambito. La cellulite è un’alterazione morfologica dei pannicoli adiposi, in altre parole le cellule adipose si modificano in forma e consistenza, si dilatano, si rompono con invasione degli spazi intracellulari di liquido lipidico. Questo fenomeno è attribuibile ad una stasi del microcircolo a livello dell’ipoderma.

Ci sono vari stadi di degenerazione da una forma più leggera chiamata edematosa, dove si nota solo al tatto un ristagno di liquidi, a una intermedia quella fibrosa, caratterizzata da piccoli noduli dovuti alla penetrazione dei liquidi nei tessuti e al conseguente distanziamento delle cellule adipose che degenerano, fino ad arrivare alla forma più radicata di cellulite sclerotica, dove i noduli assumono dimensioni più grandi, i tessuti si induriscono, la zona è fredda e dolorosa al tatto.

 

La lettura energetica della cellulite

Da quanto sopra descritto è evidente che da un punto di vista energetico siamo in un ambito lunare, femmineo, yin, di ristagno, di blocco, siamo tendenzialmente nel movimento Acqua, tanto rallentato che da un lato non nutre l’elemento figlio, il Legno, la bile non emulsiona i grassi, il Fegato non dinamizza l’energia per alimentare il metabolismo basale e dall’altro sovrasta l’elemento nipote, il Fuoco, la circolazione non è fluida, il Triplice Riscaldatore non è libero di esprimere la sua energia yang, nell’aprire i passaggi dei liquidi e drenarli, il Maestro del Cuore non diffonde la sua luce, lo Xue, il Sangue, il veicolo di comunicazione con tutti gli organi.

Questa può essere una chiave di lettura con la quale iniziare un percorso di riequilibro dei rapporti tra gli elementi e un ripristino energetico dei relativi meridiani.

 

Lo Shiatsu per i ristagni

Dopo alcuni esercizi propedeutici di Do-In o di stretching per mobilizzare il corpo (in particolare le torsioni sono fondamentali, poiché hanno la “meccanicità” di strizzare i tessuti, di stimolare gli organi, di risvegliare e allungare i muscoli), inizierei una pratica di mobilizzazione delle articolazioni, caviglie, polsi, spalle per iniziare a sbloccare le aree di blocco linfatico.

In base al modello di analisi energetico che abbiamo rilevato precedentemente possiamo decidere di iniziare a lavorare sui meridiani del movimento Acqua oppure su tutti i meridiani Yin dei movimenti coinvolti nel disequilibrio, Acqua, Legno e Fuoco, per sbloccarne l’eccesso e favorire più facilmente la stimolazione successiva dei meridiani Yang.

Possiamo approcciare per primo il meridiano di Rene e individuare gli tsubo (punti specifici che possono risultare dolorosi al tatto): R1 sulla pianta del piede a poco meno di 1/3 della distanza fra la punta del dito medio e il tallone e a metà della parte anteriore del piede; R3 sull’interno della caviglia a metà della distanza fra il tendine d’Achille e la punta della caviglia (posteriormente al malleolo).

Stimolare questi due punti profondamente, con una pressione costante per 7/10 secondi. Possiamo poi decidere di stimolare contemporaneamente il punto R1 e il punto R27 (i due estremi del meridiano) per comunicare con tutto il canale energetico e liberarlo.

Passiamo poi al movimento figlio, quello del Legno, e stimoliamo i punti tsubo del meridiano Yin di Fegato: F3 circa a 4 cm nello spazio tendineo tra alluce e melluce, F4 a metà tra il bordo anteriore della caviglia e i tendini sulla cima del piede, F11 a 5 cm sotto la piega fra la coscia e il torso, F13 anteriormente sotto l’ultima arcata costale e F14 fra la sesta e la settima costola, direttamente sotto il capezzolo.

Successivamente sollecitiamo contemporaneamente i due estremi del meridiano, F1 e F14 per comunicare con tutto il canale energetico. Passando poi al movimento Fuoco stimoliamo il Maestro del Cuore nei punti tsubo MC 6, 5cm sopra la piega del polso fra i due tendini del polso, MC 8 sul palmo della mano, nel punto in cui il dito medio flesso tocca l’ultima piega del palmo.

Possiamo infine stimolare i due estremi del meridiano MC 1 e MC 9 per sollecitare tutto il canale energetico. Terminato il trattamento dei meridiani yin implicati nella stasi, procediamo alla stimolazione dei meridiani Yang.

Nel movimento Acqua lavoriamo su tutto il meridiano di Vescica. I meridiani Yang partono dall’alto verso il basso, poiché però in questo trattamento dobbiamo smuovere le stasi e i blocchi lavoreremo verso i dotti linfatici con manipolazioni e movimenti che risvegliano i flussi dalla periferia al centro, dal basso verso l’alto.

Nel movimento Legno andiamo a stimolare il meridiano di Vescicola Biliare, tutto dal quarto dito del piede VB44 fino alla tempia VB1. Nel movimento Fuoco lavoriamo sul Triplice Riscaldatore dal dito anulare TR1 al TR 23 zona tempia sempre in sollecitazione.

Attraverso questa lunga pratica abbiamo stimolato l’energia, il Qi, lo Xue, il sangue attraverso il quale il Qi viene trasportato, l’energia dei Reni e di Vescica per smuovere i liquidi, drenarli e smaltirli, sbloccando le funzionalità dei movimenti Legno e Fuoco.

 

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Immagine | « Cellulite-haut » par Lanzi