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Ansia da cambio di stagione, come alleviarla con la valeriana

Con il cambio di stagione si possono accusare dei sintomi che vanno dall'irritabilità al nervosismo, dall’insonnia alla stanchezza e al mal di testa e persino alla depressione. Vediamo perché e come la valeriana può venire in aiuto

Ansia da cambio di stagione, come alleviarla con la valeriana

L'organismo e il cambio di stagione

Alcuni animali vanno in letargo, gli alberi perdono le foglie, la terra si raffredda: il passaggio da una stagione all'altra comporta piccoli stravolgimenti anche per l'organismo umano. Cosa accade al corpo?

Anzitutto l'ipofisi, ghiandola situata alla base del cranio, durante il passaggio dalla stagione calda alla stagione fredda, inizia a incrementare la produzione dell'ACTH, meglio noto come "ormone dello stress".

Questo ormone scatena poi un aumento di ansia, che a sua volta porta con sè una diminuzione nella produzione di endorfine, sostanze chimiche che arrecano benessere e aiutano ad alleviare i dolori. Ma ACHT ed endorfine non sono gli unici ormoni chiamati in causa: la melatonina inizia scarseggiare e diminuisce anche la produzione della serotonina, l'"ormone della felicità".

Così accade che sopraggiungono stati di tensione in cui prevalgono irritabilità o nervosismo, e disturbi che vanno dall’insonnia alla stanchezza, mal di testa e persino depressione.

Con il diminuire delle endorfine, la spossatezza fisica viene percepita maggiormente, mentre la sensazione di fatica si insinua anche a livello scheletrico, aumentano infatti i dolori articolari e lombari. Inoltre il freddo porta spesso con sé difficoltà digestive e intestinali, difficoltà respiratorie, come riniti, asma o altri disturbi polmonari.

 

La valeriana, erba preziosa

Se si iniziano a riconoscere alcuni tra i sintomi sopra elencati, significa che probabilmente si sta patendo il passaggio stagionale. Buona cosa è quindi armarsi di strumenti naturali che possano aiutare l'organismo in questa fase di transizione, prodotti come piante ed erbe che non agiscono in modo aggressivo.

A tal proposito, si può dire che la valeriana è una tra le erbe più indicate: le sostanze in essa contenute fanno sì che corpo, nervi, cervello si rilassino dolcemente. Le proprietà sedative sono infatti contenute nella radice della pianta, dall'odore non troppo gradevole, ricca di oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi; in particolare, grazie all'azione degli acidi valerianici e degli iridoidi, viene inibita l'eccitabilità dei neuroni del sistema nervoso, inducendo così l'organismo a rilassarsi, a calmarsi e ad accogliere positivamente le onde del sonno.

Questo meccanismo conduce altresì al rilassamento muscolare, in particolare dei muscoli lisci, alleviando spasmi e tensioni e prevenendo i fastidiosi crampi addominali o intestinali.

 

Come si assume la valeriana

Tisana o infuso, gocce di tintura madre, compresse: la valeriana si può assumere in vari modi, a seconda della necessità e della comodità d'uso.

  • Tisana alla valeriana; ingredienti per due persone: un cucchiaio da cucina di radice di valeriana, due tazze di acqua bollente, miele a piacere. Portare l'acqua a bollore in un pentolino, mettervi la valeriana, acquistata dall'erborista di fiducia, spegnere il fuoco e coprire. Si lascia in infusione per circa 10 minunti e si può bere, prima di coricarsi, addolcita con un cucchiaino di miele. La valeriana si può associare benissimo ad altre erbe o piante, realizzando tisane composite distensive e rilassanti, semplicemente aggiungendo a piacere un pizzico di camomilla, biancospino, passiflora, melissa, luppolo o papavero.
  • Tintura madre di valeriana. In un bicchiere di acqua mettere dalle 15 alle 30 gocce di tintura madre, mescolare e bere prima di coricarsi. Prima di iniziare un trattamento con tintura madre di valeriana è sempre bene consultare il proprio medico, naturopata o erborista di fiducia. In generale si possono assumere le gocce anche due o tre volte al giorno, preferibilmente allo stesso orario, basta non superare le 50 gocce al giorno.
  • Compresse naturali di valeriana. Solitamente si tratta di compresse di valeriana o capsule realizzate con estratto secco, acquistabili in erboristeria. Si possono prendere una o due capsule al giorno, anche qui previo consulto medico o da parte di un esperto, generalmente 30 minuti prima di coricarsi.

 

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Attenzione a non esagerare

Anche se è considerata un blando rilassante naturale, non sono assolutamente da sottovalutare le conseguenze legate alla cattiva assunzione di questo vegetale. Alte dosi di valeriana possono anche far male alla salute: si sono manifestati, per esempio, casi di tachicardia o disturbi neurologici, emicrania, vertigini o pressione alta: mai superare le dosi consigliate dunque.

Inoltre è sconsigliata durante gravidanza e durante l'allattamento, in quanto non si hanno dati certi sui suoi effetti. Contoindicata ugualmente per i bambini, soprattutto se hanno meno di 6 anni. La valeriana non dovrebbe essere usata in concomitanza con barbiturici, tranquillanti o altri sonniferi.

Attenzione all'uso prolungato: non si dovrebbe assumere per più di quattro settimane consecutive; non assumerla prima di mettersi al volante. Sempre buona cosa è consultare il proprio naturopata di fiducia o medico curante.

 

Cenni storici

Il nome della pianta, "Valeriana Officinalis" deriva dalla parola latina valere, ovvero “essere sano”, "forte".

Molto amata dai gatti, tanto che viene anche chiamata "erba dei gatti", la valeriana che si usa in erboristeria si confonde spesso con la vicina parente chiamata valerianella, formentino o songino, ottima nelle insalate, ma che non presenta le stesse proprietà rilassanti.

 In realtà di valeriana ne esistono centinaia di specie, che crescono in zone boscose e umide, note già fin dai tempi più antichi da Greci e Romani; nel Medioevo, la pianta officinale era considerata un rimedio efficace contro vari disturbi di origine neurologica; lo stesso scienziato, botanico e naturalista Fabio Colonna, sul finire del XVI secolo, usava curare l'epilessia e i tremori grazie a questa pianta.