Luppolo e benessere femminile: oltre la birra, un rimedio da riscoprire
Spesso associato solo alla produzione della birra, il luppolo è una pianta medicinale dalle notevoli proprietà, soprattutto per la salute femminile.

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- Il luppolo nella storia della fitoterapia femminile
- Principi attivi e proprietà del luppolo
- Luppolo e ormoni: fitoestrogeni e menopausa
- Come assumerlo: infusi, tinture, capsule
- Controindicazioni e interazioni da conoscere
Il luppolo nella storia della fitoterapia femminile
Il luppolo (Humulus lupulus L.) è una pianta perenne rampicante che appartiene alla famiglia delle Cannabaceae, la stessa della canapa.
Le infiorescenze femminili del luppolo, ricche di sostanze aromatiche e principi attivi, sono state utilizzate e lo sono tuttora, non solo per aromatizzare la birra ma anche come rimedi per la salute.
Un tempo, infatti, nella produzione della birra si utilizzava l’origano, pianta aromatica facilmente reperibile, che aveva funzione aromatizzante ma soprattutto conservante. Successivamente, si è iniziato a usare il luppolo nella birra perché, oltre a conservare, conferiva il tipico sapore amaro che caratterizza le birre che beviamo oggi.
Nella fitoterapia tradizionale, il luppolo da sempre impiegato per i suoi effetti sedativi ma anche per il benessere femminile poiché, grazie alla sua azione estrogenica, il luppolo può aiutare anche a ridurre le vampate, sintomo assai comune durante la menopausa.
Principi attivi e proprietà del luppolo
I coni femminili del luppolo, chiamati anche strobili, contengono un fitocomplesso caratterizzato dalla presenza di oli essenziali, flavonoidi, acidi organici, polisaccaridi, sostanze amare note come umulone e lupulone e calconi.
A queste molecole si attribuiscono le proprietà del luppolo che includono effetti sedativi sul sistema nervoso centrale, proprietà estrogeno-simili, antiossidanti, antinfiammatorie e lievemente spasmolitiche.
Il luppolo può dunque risultare un rimedio naturale utile in presenza di insonnia, ansia lieve, difficoltà digestive, sindrome premestruale e disturbi della menopausa.
Luppolo e ormoni: fitoestrogeni e menopausa
Il luppolo, come accennato, contiene sostanze dalle proprietà estrogeniche. Tra queste troviamo l’8-prenilnaringenina, un fitoestrogeno che funziona come antagonista dell’estradiolo.
Questa molecola si lega quindi ai recettori estrogenici mimando, in modo più blando, l’azione degli estrogeni endogeni.
In menopausa, quando la produzione ovarica di estrogeni cala drasticamente, il luppolo potrebbe quindi contribuire ad alleviare sintomi tipici, in particolare i sintomi vasomotori che includono le vampate di calore.
Un altro beneficio del luppolo in menopausa riguarda l’azione calmante e sedativa della pianta che può aiutare a migliorare i disturbi del sonno, l’ansia e l’agitazione che possono interessare le donne quando il ciclo mestruale cessa.
Come assumerlo: infusi, tinture, capsule
Il luppolo può essere assunto in diverse forme, tra cui troviamo l’infuso, la tintura madre e altre preparazioni realizzate con l’estratto secco della pianta.
La tisana di luppolo si prepara con 1-2 grammi di infiorescenze essiccate che si lasciano in infusione in acqua calda per dieci minuti; l’infuso di luppolo si beve durante il giorno o prima di andare a dormire, in base alle esigenze.
La tintura madre di luppolo si assume invece al dosaggio di 40 gocce diluite in poca acqua da una a tre volte al giorno, meglio se lontano dai pasti.
Le capsule e gli estratti secchi titolati si assumono invece in base alla quantità di estratto utilizzato nella formulazione, quindi è bene fare riferimento alle indicazioni del produttore che sono sempre indicate sulla confezione dell’integratore.
Controindicazioni e interazioni da conoscere
Il luppolo è una pianta sicura e ben tollerata alle dosi consigliate ma chiaramente non va utilizzata se si hanno allergie a uno o più dei suoi componenti.
Inoltre, data la sua azione fitoestrogenica, l’uso del luppolo è sconsigliato in caso di tumori ormono-dipendenti, durante la gravidanza e l’allattamento e in età pediatrica.
Attenzione poi se si assumono farmaci ansiolitici, antidepressivi e anticonvulsivante perché l’azione sedativa del luppolo potrebbe sommarsi a quella dei farmaci con eccessiva depressione del sistema nervoso centrale portando a sonnolenza, vertigini, difficoltà di concentrazione.