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Il chaparral e le insidie del naturale

Il chaparral è una pianta che potrebbe essere potenzialmente dannosa per la salute: quello che preme sottolineare è che, accanto a prodotti naturalmente benefici per l'organismo, potrebbero essercene altri insidiosi o addirittura pericolosi. Conosciamo bene ciò che acquistiamo

Il chaparral e le insidie del naturale

Larrea tridentata o larrea messicana, questa pianta dai simpatici fiorellini gialli si conosce anche con il nome originale "chaparral", chaparro o cespuglio di creosoto, in connessione con l'odore emanato.

Si tratta di un'erba potenzialmente medicinale che cresce soprattutto in aree del Messico e nel versante occidentale degli Stati Uniti.

Potenzialmente perché in realtà vi sono anche effetti nocivi annessi al suo uso. Cerchiamo di capire di cosa si tratta.

 

Chaparral bocciata dal Ministero

Conosciuta dai locali per essere una pianta "gobernadora", ovvero dominante, data la sua capacità di "rubare" acqua anche alle piante vicine, impedendone la crescita, il chaparral non è esente da controindicazioni per l'organismo, in particolare potrebbe risultare epatotossico.

Infatti, in Italia non è utilizzabile in fitoterpia, a causa dell'acido nordidroguiaretico che contiene, rientrando così nella "lista nera" del Ministero della Salute per l'impiego non ammesso negli integratori alimentari.

Il chaparral è una pianta che veniva invece apprezzata dai nativi americani per aiutare il sistema respiratorio e per disintossicare i polmoni, favorendo un'azione espettorante ed eliminando il muco, e ne usavano rametti e foglie essiccate; le foglie stesse venivano usate addirittura come contraccettivo.

Quindi fa bene o fa male? Molti studi sono ancora in atto. Tra le sostanze attive vi sarebbe l'NDGA (nordihydroguaiaretic acid), l'acido nordidroguiaretico o nordiidroguiaretico, una sostanza antilipossidante e antimicotica e antibatterica, in grado di intaccare gli organismi potenzialmente nocivi. Ma attenzione, queste sue caratteristiche potrebbero risultare anche nocive per l'organismo stesso.

La FDA ha infatti bannato l'uso di prodotti che lo contengono.

 

Uso del chaparral

Dagli anni '80 in poi il chaparral pare essersi diffuso molto negli Stati Uniti e in Messico. Laggiù, negli stati dove è permesso, si trova in miscele di tè speciali, in pillole o capsule di integratori e in prodotti abitualmente impiegati per terapie coadiuvanti contro artriti, tubercolosi, crampi, diarrea, malattie veneree e bronchiti. Oggi se ne sono persino sperimentati gli effetti in cure anti-cancro.

Lo si trova anche come tintura madre e come essenza naturale edibile, purificatore di mente e corpo, che, secondo chi lo propone, andrebbe anche ad agire sulla vita onirica, purificando l'inconscio.

Attenzione: non tutto ciò che è naturale è buono, ma potrebbe nascondere insidie. In questo caso specifico non è solo l'Italia a dirlo: una ricerca effettuata da Health Canada e resa nota dalla Canadian Liver Foundation avrebbe comunicato che il consumo di prodotti a base di larrea tridentata, larrea mexicana e larrea divaricata potrebbero causare numerosi rischi al fegato e, in di conseguenza, ai reni.

 

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