Che cos’è la berberina e da dove si ricava
La berberina è una sostanza naturale usata tradizionalmente nella medicina cinese e ayurvedica e apprezzata ancora oggi per i suoi benefici su metabolismo e salute cardiovascolare

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- Che cos’è la berberina e da dove si ricava
- A cosa serve la berberina: principali proprietà e benefici
- Berberina e controllo glicemico: cosa dice la scienza
- Come assumerla: dosi, forme e controindicazioni
Che cos’è la berberina e da dove si ricava
La berberina è un composto naturale che si ricava da diverse piante medicinali del genere Berberis, come il crespino (Berberis vulgaris), la Berberis aristata e la Coptis chinensis, piante usate da secoli nelle medicine tradizionali cinese e ayurvedica.
Il principio attivo berberina è un alcaloide che si presenta sotto forma di una polvere gialla dal sapore amaro. Fin dall’antichità, la berberina è stata utilizzata per trattare infezioni intestinali, febbre, problemi digestivi e disturbi della pelle.
Oggi la berberina si utilizza sotto forma di integratore alimentare utile per la sua azione sul metabolismo, in particolare per il controllo del colesterolo LD o "colesterolo cattivo" e della glicemia.
A cosa serve la berberina: principali proprietà e benefici
La berberina vanta proprietà:
- ipoglicemizzanti;
- ipocolesterolemizzanti;
- antinfiammatorie;
- antiossidanti.
Grazie a queste proprietà, la berberina si rivela utile per chi presenta elevati livelli di colesterolo LDL (il colesterolo "cattivo") e per le persone che hanno alti valori di glicemia a digiuno o che soffrono di insulino-resistenza, hanno una predisposizione al diabete di tipo 2 o soffrono di sindrome metabolica.
Tali proprietà, unite all'azione antinfiammatoria e antiossidante, contribuiscono soprattutto al benessere cardiovascolare e potrebbero migliorare il metabolismo favorendo una lieve perdita di peso e il profilo energetico, soprattutto se la berberina è abbinata a una dieta equilibrata e a uno stile di vita attivo.
Berberina e controllo glicemico: cosa dice la scienza
Negli ultimi anni, la berberina è diventata uno degli integratori più apprezzati per migliorare il controllo del colesterolo e anche della glicemia.
L'azione ipoglicemizzante della berberina si basa su diversi meccanismi biologici che favoriscono una migliore gestione degli zuccheri nel sangue. In particolare, la berberina aiuta a migliorare la sensibilità all’insulina, facilitando l’ingresso del glucosio nelle cellule e riducendo i livelli di zucchero circolanti.
Inoltre, la berberina può rallentare l’assorbimento dei carboidrati a livello intestinale, contribuendo a evitare i picchi glicemici dopo i pasti.
Un altro effetto importante riguarda la capacità della berberina di agire a livello epatico, riducendo la produzione di glucosio da parte del fegato. Questo processo, noto come gluconeogenesi, è spesso alterato nelle persone con diabete di tipo 2 o insulino-resistenza.
È importante però sottolineare che la berberina non sostituisce i farmaci prescritti nei casi in cui siano necessari, ma può rappresentare un valido complemento sotto supervisione medica.
Come assumerla: dosi, forme e controindicazioni
La berberina è disponibile in diverse formulazioni, principalmente sotto forma di capsule, compresse e integratori combinati che associano altri principi attivi utili al metabolismo, come la monacolina K, la silimarina o il coenzima Q10.
Il dosaggio giornaliero consigliato è tra i 900 e i 1500 mg, suddivisi in due o tre somministrazioni da assumere preferibilmente durante i pasti principali.
La berberina è risulatata sicura fino a un dosaggio di 2000 mg al giorno ma, in alcune persone, la sua assunzione anche entro questo limite potrebbe dare disturbi gastrointestinali con sintomi che includono nausea, crampi addominali o diarrea, specialmente all’inizio dell’assunzione o in caso di dosaggio troppo elevato. Nelle persone sensibili possono anche manifestarsi mal di testa, ipotensione o affaticamento. Per evitare l'insorgenza di effetti collaterali è bene iniziare con un dosaggio graduale e non superare i dosaggi consigliati.
Poiché la berberina può interagire con diversi farmaci, tra cui quelli per il diabete, per la pressione arteriosa, anticoagulanti e immunosoppressori, occorre informare il medico, il farmacista o l'erborista in merito a eventuali terapie farmacologiche, proprio per evitare che si verifichino interazioni.
L'assunzione di berberina è inoltre controindicata in gravidanza, durante l’allattamento in età pediatrica, perché non si hanno dati sufficienti sulla sua sicurezza in queste fasi della vita.