Agarico: cos’è, varietà e usi
Il genere Agarico include funghi commestibili come i prataioli, funghi spontanei tossici e funghi utilizzati in erboristeria per le loro proprietà immunomodulanti

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- Cos’è l’agarico e da dove proviene il suo nome
- Le principali varietà di agarico: buoni, tossici e allucinogeni
- Agaricus blazei: la varietà commestibile più studiata
- Proprietà e benefici dell’Agaricus blazei per il sistema immunitario
- Come assumere l’agarico in modo sicuro: dosi e forme
- Controindicazioni e avvertenze importanti
Cos’è l’agarico e da dove proviene il suo nome
Il termine “Agarico” fa riferimento a un vasto gruppo di funghi che appartiene al genere Agaricus, della famiglia delle Agaricaceae.
Il nome deriva dal greco agarikón e indicava un fungo medicinale proveniente dall’area di Agaria, in Scizia. Questo nome è stato poi adottato per indicare svariati funghi a lamelle.
Oggi, infatti, il genere comprende più di 400 specie funghi, molte delle quali si trovano spontaneamente nei prati, nei boschi e nei pascoli, dove vivono in simbiosi con il suolo o con le radici di piante erbacee.
I funghi che appartengono a questo genere sono caratterizzati da un cappello carnoso che presenta lamelle nella parte inferiore e da un gambo centrale con anello e spore di colore brunastro.
Tra gli agarici si trovano specie commestibili ma anche funghi tossici e specie usate nella medicina popolare.
Le principali varietà di agarico: buoni, tossici e allucinogeni
Il genere Agaricus comprende centinaia di specie di funghi diffusi in tutto il mondo e, tra queste, alcune sono commestibili mentre altre trovano spazio nella medicina tradizionale e, altre ancora, risultano tossiche.
Tra le varietà di funghi commestibili più note troviamo sicuramente Agaricus bisporus, noto come fungo champignon o prataiolo, un fungo coltivato nelle varietà bianche e brune, tra cui il cremino e il portobello. Altri funghi prataioli commestibili sono l'Agaricus campestris, una specie spontanea che cresce nei campi e nei pascoli e l'Agaricus arvensis, il prataiolo dorato, caratterizzato da cappello bianco-giallastro e che può essere confuso con specie tossiche.
Le varietà tossiche dello stesso genere includono Agaricus xanthodermus, Agaricus placomyces e Agaricus praeclaresquamosus, che possono essere confuse con alcune varietà commestibili se non si conoscono bene le caratteristiche morfologiche. Questi funghi, se consumati, possono dare disturbi gastrointestinali che possono essere lievi o anche importanti.
Tra i funghi allucinogeni troviamo invece l'Amanita muscaria, un tempo inclusa in questo genere e conosciuta per gli effetti psicoattivi.
Infine, ci sono specie di agarico usate in erboristeria cioè funghi medicinali come l'Agaricus blazei.
Il riconoscimento dei funghi spontanei va dunque effettuato in presenza di esperti, dato che alcune varietà commestibili e tossiche possono essere confuse tra loro.
Agaricus blazei: la varietà commestibile più studiata
Tra le specie di Agarico, una delle più studiate è l’Agaricus blazei Murill, o Agaricus subrufescens, fungho originario del Brasile, diffuso poi in Giappone, Cina e Corea, dove è chiamato anche come “fungo del sole” o “fungo della vita”.
Questo fungo contiene β-glucani, proteoglicani e lectine, sostanze responsabili della sua attività e che ne giustificano l'utilizzo come integratore per sostenere il sistema immunitario, contrastare gli stati infiammatori e combattere l'affaticamento.
All'interno degli integratori, Agaricus blazei può essere impiegato da solo o in sinergia con altri funghi officinali come Reishi (Ganoderma lucidum) o Maitake (Grifola frondosa), altri funghi adoperati per sostenere le difese immunitarie.
Proprietà e benefici dell’Agaricus blazei per il sistema immunitario
L’Agaricus blazei viene utilizzato per sostenere il sistema immunitario perché si ritiene che i suoi costituenti siano in grado di stimolare l’attività di cellule del sistema immunitario come i macrofagi e i linfociti NK (Natural Killer). Questi ultimi sono coinvolti nella prima linea di difesa dell’organismo e svolgono un ruolo fondamentale nel riconoscimento e nell’eliminazione di cellule infette da virus o alterate, come quelle tumorali.
I macrofagi, invece, agiscono fagocitando patogeni, rilasciando segnali di allarme e attivando la risposta infiammatoria.
L’azione immunomodulante di questo fungho è attribuita soprattutto alla presenza di polisaccaridi come i β-glucani, che agiscono come “attivatori” naturali del sistema immunitario. Queste molecole sono infatti in grado di stimolare la produzione di citochine, sostanze che regolano la comunicazione tra le cellule immunitarie e coordinano la risposta dell’organismo agli stimoli esterni.
Proprio per questi effetti, l’Agaricus blazei viene spesso utilizzato da solo o in sinergia con altri funghi medicinali come Reishi, Shiitake o Maitake nella formulazione di integratori specifici per il sostegno immunitario nei cambi di stagione o nei mesi invernali, ma anche per ridurre stati infiammatori cronici, contrastare l'affaticamento fisico e mentale e aiutare l'organismo in caso di allergie.
Come assumere l’agarico in modo sicuro: dosi e forme
Agaricus blazei si trova in commercio sotto forma di estratti secchi, polveri, integratori in capsule o gocce, tisane. Le formulazioni standard contengono dai 500 ai 1.500 mg di estratto secco da assumere nel corso della giornata.
Si consiglia di iniziare con 500 mg di estratto al giorno, valutare la tolleranza e, se necessario, aumentare fino a 1–1,5 al giorno, meglio se sotto il controllo di un esperto.
Controindicazioni e avvertenze importanti
L’Agaricus blazei è generalmente ben tollerato, ma in alcuni casi può causare reazioni allegiche o sintomi gastrointestinali lievi.
Inoltre, il suo utilizzo è controindicato in gravidanza, allattamento ed età pediatrica, in caso di epatopatie gravi e nelle persone con malattie autoimmuni o in terapia immunosoppressiva.
La somministrazione di integratori di Agaricus blazei potrebbero poi interagire con farmaci anticoagulanti o che modulano il sistema immunitario.