Intervista

Paola Sandri, in van per curare atleti e animali

Paola Sandri, fisioterapista e osteopata specializzata anche in ambito animale, tratta i suoi pazienti (atleti umani e quadrupedi) non solo in studio, ma spostandosi per il Piemonte grazie al suo osteovan, camper adattato ad ambulatorio mobile.

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Credit foto
©Fb Sandripaola_fisiosteo

Un ambulatorio mobile, un osteovan. La peculiarità distintiva di Paola Sandri, fisioterapista di Alba (CN) con esperienza pluriennale in ambito sportivo e osteopata con specializzazione nel trattamento dell'animale, è quella di poter trattare insieme il binomio umano/animale. Un'opportunità non da poco, soprattutto nel mondo dell'equitazione dove, raggiungendo i maneggi con un camper adattato allo scopo, Paola riesce a trattare nello stesso weekend cavallo e cavaliere.

Le abbiamo rivolto alcune domande, per saperne di più in merito alla sua attività, a partire dalla particolare connessione - basata sul contatto e sulla comunicazione non verbale - che si instaura tra bipedi e quadrupedi.
 

Parlaci della tua formazione. Cosa ti ha portato a occuparti di animali?

Laureata in fisioterapia all'università di Pavia, ho iniziato da subito a lavorare con gli atleti, squadre di volley e basket, facilitata dal fatto di aver giocato vent'anni a pallavolo, anche a buoni livelli.

Fin da bambina mi sono occupata di tutti gli animali di famiglia, che ho sempre adorato: cani, gatti, galline e conigli della nonna e ho sempre avuto il desiderio di diventare medico, umano o veterinario.

Un infortunio mi ha convinto a scegliere la laurea in Fisioterapia invece di quella in Medicina, dal momento che mi appassionava il poter aiutare il paziente a recuperare le sue funzionalità grazie alle manipolazioni e a esercizi, senza l'utilizzo di farmaci o  interventi invasivi.

Dopo la laurea, ho ottenuto il Master in Terapia Manuale all'Università di Genova e un Master di secondo livello all'Università di Perth, Australia, dove ho vissuto un anno, con il desiderio di trasferirmi definitivamente per lavorare come fisioterapista sportiva e come volontaria in centri di recupero di koala o specie protette.

L'Australia era il luogo giusto in cui associare le mie due passioni, ovvero la fisioterapia sportiva e gli animali. Purtroppo la difficoltà di ottenere la cittadinanza mi ha portata a tornare a casa.

In Italia, ho poi iniziato a Milano la scuola di Osteopatia umana, terminata nel 2013. Ho lavorato in due cliniche, per poi aprire il mio studio privato.
 

Poi, la svolta dell'equitazione

Sì, cinque anni fa ho iniziato a trattare più pazienti che arrivavano dal mondo dell'equitazione. Questo mi ha fatto entrare in un nuovo universo, fatto di traumi ma soprattutto di posture mantenute introducendo, per me, una novità: il binomio.

Incuriosita da come il cavallo potesse influenzare la postura dei miei pazienti, ho chiesto a loro di poterli osservare insieme e di poter valutare il loro cavallo a livello muscolare e articolare. E' stato molto interessante sentire come i tessuti del cavallo fossero simili, ovviamente, ai nostri.

A quel punto mi sono iscritta a Roma al corso di Osteopatia Animale, che è durato tre anni e mi ha fatto conoscere più specie, tra cui anche gli animali esotici. La bellezza di trattare esseri viventi che non possono descrivere la loro problematica mi ha subito rapito.

Ora sto frequentando una scuola di specializzazione in Germania, per diventare Osteopata equina presso il Vluggen Institute.
 

Che cos'è l'osteovan e come ti supporta nel tuo lavoro?

L'osteovan è nato dall'esigenza di trattare nello stesso weekend i cavalli in maneggio e i cavalieri, ed è stata l'arma vincente dal momento che la possibilità di equilibrare e correggere i due protagonisti del binomio nello stesso giorno ha iniziato a dare molti risultati in quanto a benessere e performance.

Con l'osteovan per ora mi sposto in tutto il Piemonte, ma se mi chiameranno in altre regioni non avrò problemi a raggiungere i maneggi, ovviamente compatibilmente con il mio lavoro in studio.
 

Uomo e animale: quali sono i benefici di trattarli insieme?

Trovo molto utile trattare cavallo e cavaliere perché il più delle volte è proprio il cavaliere, che crea con le sue posture errate o disfunzioni delle problematiche al cavallo.

Il cavallo cerca di adattarsi fino a quando i compensi diventano disfunzioni e possono portare tendiniti, zoppie o lombalgie.

Il trattamento del binomio diventa utile per migliorare la comunicazione tra i due. Spesso le tensioni muscolari o traumi di entrambi creano dei blocchi che ostacolano la comunicazione, non è verbale ma fatta di pressioni, spostamenti, respiro..

Molto interessante trattare anche il cane e il proprietario che, ahimè, trasferisce molte delle sue tensioni al suo compagno quadrupede.
 

Quali animali sono più collaborativi e quali i più difficili da trattare?

Gli animali più interessanti da trattare sono sicuramente i cavalli perché sanno ascoltarti e, dato pratico, riescono a stare più fermi di un cane perché più abituati.

I cani hanno risultati immediati dall'osteopatia e spesso è sufficiente una sola seduta.

Mi piacerebbe potere trattare più gatti, ma sono pazienti molto complicati... Anche per i veterinari.