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Displasia dell’anca nei cani

La displasia dell’anca è una delle patologie ortopediche più comuni nei cani, in particolare nelle razze di media e grossa taglia. Si manifesta quando l’articolazione coxo-femorale (tra femore e bacino) non si sviluppa correttamente, provocando dolore, infiammazione e, nel tempo, artrosi.

di Redazione

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©Foto di Teamjackson su iStock

Le cause della displasia dell’anca

La displasia è una patologia multifattoriale, cioè causata da diversi elementi, tra cui:

  • predisposizione genetica (spesso trasmessa dai genitori);
  • alimentazione troppo ricca da cucciolo, che favorisce una crescita ossea troppo veloce;
  • sovrappeso e mancanza di movimento regolare;
  • attività fisica eccessiva o scorretta in età precoce (salti, scale);
  • superfici scivolose o ambienti non adatti a un cucciolo in crescita.

 

Sintomi da osservare

La displasia non sempre si manifesta subito, ma ci sono segnali da tenere sotto controllo:

  • difficoltà ad alzarsi dopo il riposo;
  • zoppia o movimenti rigidi, specialmente dopo l’attività;
  • riluttanza a correre o salire le scale;
  • andatura “ondeggiante” del posteriore;
  • dolore se si toccano le anche o si fa pressione sull’articolazione;
  • nei casi più avanzati, atrofia muscolare degli arti posteriori.

Una diagnosi precoce può fare la differenza: se noti uno o più di questi segnali, è importante rivolgersi al veterinario.

 

Come si diagnostica

La diagnosi viene effettuata tramite visita ortopedica e radiografie specifiche, in anestesia leggera, per osservare lo stato dell’articolazione. Già intorno ai 6–12 mesi è possibile accorgersi della displasia, anche se in alcune razze viene fuori solo più tardi.

 

Cosa si può fare (prima di pensare alla chirurgia)

La chirurgia può essere necessaria nei casi gravi, ma non è sempre l’unica via. In moltissimi casi moderati o in fase iniziale si possono ottenere ottimi risultati con un approccio conservativo naturale, volto a:

  • ridurre l’infiammazione,
  • migliorare la funzionalità dell’anca,
  • mantenere il cane attivo senza dolore,
  • rallentare la degenerazione articolare.

 

Approcci naturali per gestire la displasia

1. Alimentazione equilibrata

Un cane displasico deve mantenere un peso forma costante: ogni chilo in più è uno stress in più per l’articolazione. Un’alimentazione a base di proteine di qualità, pochi carboidrati raffinati e ricca di antiossidanti può aiutare.

Sono utili:

  • alimenti con aggiunta di omega-3, glucosamina, condroitina;
  • integratori naturali con curcuma, artiglio del diavolo (da usare solo su consiglio veterinario).

2. Movimento dolce

Il movimento è fondamentale, ma deve essere controllato e costante. Vanno bene:

  • passeggiate su terreni morbidi e in piano;
  • nuoto;
  • giochi che non prevedano salti o corse improvvise.

Evitare scale, pavimenti scivolosi e attività troppo intense.
 

3. Terapie fisiche e dolci


Sempre più diffusi in ambito veterinario integrato, i trattamenti non invasivi possono aiutare molto:

  • massoterapia e stretching assistito;
  • idroterapia (nuoto in piscina riscaldata);
  • laser terapia, tecar, magnetoterapia;
  • osteopatia animale o fisioterapia veterinaria.

 

4. Rimedi naturali

In accordo con il veterinario, si possono integrare rimedi fitoterapici e omeopatici, per alleviare dolore e infiammazione:

  • boswellia,
  • arnica montana,
  • silicio organico,
  • MSM (metilsulfonilmetano),
  • resveratrolo.

Non devono mai sostituire i farmaci nei casi acuti, ma possono essere un valido aiuto nel lungo periodo.

 

Vivere bene con la displasia

La displasia non è una condanna: molti cani, anche con forme evidenti, vivono bene e a lungo grazie a una gestione consapevole, naturale e amorevole.

Con una routine adatta, attenzione all’ambiente domestico e il supporto del veterinario (meglio se aperto a una visione integrata), è possibile migliorare la mobilità, rallentare la degenerazione e mantenere il cane sereno e attivo.