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Una musicoterapia per elefanti

L'artista britannico Paul Barton si esibisce al pianoforte per un pubblico molto speciale: gli elefanti del rifugio di Kanchanaburi, in Thailandia.

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©chewintum / 123rf.com

Il pianista che si esibisce per gli elefanti

Serio e composto, l’artista britannico Paul Barton si siede al suo pianoforte e intona il “Chiaro di luna” di Debussy. Nella sua carriera l’ha fatto decine e decine di volte, solcando i palchi più prestigiosi. Stavolta, però, il suo teatro è la foresta thailandese e il suo pubblico è Ampan, un’elefantessa ottantenne ormai quasi cieca.

 

Il video di quest’esibizione ha fatto il giro del mondo. Impossibile restare indifferenti di fronte ad Ampan che, per quanto anziana e affaticata, resta ad ascoltare attenta, muove le orecchie in segno di gioia e si lascia accarezzare.

 

Per Paul Barton, dedicarsi agli elefanti è diventato il modo per dare senso e significato alla pensione, dopo una carriera come pittore e musicista. Trasferitosi in Thailandia con la sua famiglia, si è imbattuto nella ong Elephants World che si prende cura dei pachidermi maltrattati dall’uomo, picchiati durante le estenuanti ore di lavoro oppure mutilati per le loro zanne. 

 

Per gli animali, il rifugio nei pressi di Kanchanaburi è un’isola felice. Anche grazie a Barton che si esibisce per loro al piano, intrattenendoli ed emozionandoli fino alle lacrime. Una vera e propria musicoterapia a suon di ninne nanne, Beethoven, Debussy e Mozart.

 

L’intelligenza e le emozioni degli elefanti

Guai a chiamarli “bestie”. Gli elefanti sono creature molto più empatiche di quanto possiamo immaginare. Piangono i loro morti, difendono i cuccioli dai predatori, sono capaci di rielaborare le esperienze passate e prevedere le reazioni emotive altrui. 

 

Diversi studi li annoverano tra gli animali più intelligenti in assoluto. Pare che siano in grado di riconoscersi allo specchio (un’abilità che anche i cuccioli d’uomo acquisiscono non prima dei 18 mesi di vita) e adoperare oggetti rudimentali per svolgere dei compiti: per esempio, usano i rami per cacciare via le mosche o la vegetazione secca per seppellire i morti. E queste sono soltanto alcune delle cose strabilianti che conosciamo su di loro. 

 

Perché gli elefanti sono in via di estinzione

Alla luce di queste capacità, fa ancora più male scoprire che tutte e tre le specie di elefante – l’elefante africano, quello di foresta e quello asiatico – sono in via di estinzione. Da un lato infatti il loro habitat è sempre più frammentato, perché lascia spazio alle aree agricole (come le coltivazioni di pianta da olio in Asia) e agli insediamenti umani. 

 

In parallelo c’è il bracconaggio per il contrabbando dell’avorio. Un fenomeno che è stato addirittura esacerbato dall’emergenza sanitaria, che ha pressoché azzerato i flussi turistici e, di conseguenza, ha reso molto più sporadici i controlli, creando un clima di impunità.