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Quinoa, una pianta dalle caratteristiche “uniche”!

La quinoa, scelta come ingrediente simbolo per contrastare la fame nel mondo, è sempre più diffusa nelle abitudini alimentari occidentali ed è una pianta dalle caratteristiche uniche.

Quinoa, una pianta dalle caratteristiche “uniche”!

Sempre più diffusa anche tra le abitudini alimentari occidentali, la quinoa è una pianta dalle caratteristiche praticamente “uniche”.

O quasi. Non è un cereale (anche se così appare), è ricca di proteine, è una miniera di energie, vanta ottime proprietà benefiche e riesce addirittura a gestire autonomamente e intelligentemente la propria esposizione al sole, come recentemente confermato da un studio tricolore.

 

Quinoa un super cibo che non smette di stupire

Scelta nel 2013 dall’ONU, che l’ha individuata come ingrediente simbolo per contrastare la fame nel mondo grazie al suo ricco quantitativo di proteine, minerali, fibre e vitamine, e poco più tardi dalla NASA, che invece ne ha accertato l’utilità centrale nella dieta per gli astronauti, non è certamente errato definire la quinoa come un “super cibo”.

Anche il noto portale Inran.it ha inserito la quinoa nella lista dei supercibi grazie al suo alto contenuto di vitamine.

Comprendere il perché di tale successo e di una simile enfasi non è certo difficile. A cominciare, ad esempio, dall’elevato contenuto proteico della quinoa, pari a 14 grammi su 100 grammi di prodotto.

Per proseguire, magari, con il suo alto contenuto di aminoacidi essenziali come la lisina, in misura doppia rispetto a quanto non avvenga su grano e riso, o la metionina, in grado di contribuire positivamente al metabolismo dell’insulina.

Contiene inoltre una buona quota di minerali e di vitamine, con particolare riferimento a magnesio, vitamina C e vitamina E.

 

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Un ingrediente versatile per le ricette di tutti i giorni

Ad arricchire le possibilità di coerente e frequente fruizione della quinoa all’interno del proprio regime alimentare è anche la sua grande versatilità.

La quinoa è partner ideale di insalate, minestre, sformati, ed è sufficiente acquistare quella prontamente disponibile in commercio per poterla istantaneamente utilizzare, previa breve cottura.

In tal proposito, si noti come le confezioni di semi di quinoa acquistabili nei migliori supermercati e nei negozi bio siano generalmente “puliti” dal rivestimento esterno.

Non è comunque esclusa la possibilità di acquistare quelli “grezzi”, ancora ricoperti di saponina, una sostanza amara che protegge i semi dall’attacco degli uccelli.

Proprio per questo motivo, i semi di quinoa dovrebbero essere lavati prima della cottura, al fine di non inficiare il sapore delicato del vegetale con quello, particolarmente forte, della saponina.

 

Non è un cereale, anche se ci si avvicina

La quinoa è spesso in grado di suscitare una discreta confusione nelle persone meno accorte e, nelle stesse, un pizzico di sorpresa quando se ne elencano le caratteristiche di preminente rilievo.

Originaria del Sud America, viene infatti spesso erroneamente definita come un cereale: “colpa” - se così si può dire – non solamente del suo aspetto esteriore, quanto anche del fatto che, alla pari di molti cereali, è ricchissima di amido.

In realtà, però, la quinoa appartiene alla famiglia delle graminacee e – inoltre – a cercare un parente relativamente stretto di questa pianta, dovremmo muoverci nei confronti degli spinaci, tant’è che le foglie della pianta si possono cucinare in maniera simile, così come simile è il loro sapore.

 

Una reazione “intelligente” all’esposizione solare

Che la pianta della quinoa sia propria di caratteristiche di specifico interesse lo dimostra anche un recente studio italiano, che ha voluto indagare quale sia il particolare meccanismo biologico che consente alla quinoa di potersi proteggere al meglio dal sole, resistendo con particolare efficacia dinanzi al calore e, pertanto, sopravvivendo molto più a lungo rispetto a quanto non avvenga con altre specie vegetali.

Per scoprire quale sia il “segreto” della quinoa, i ricercatori sono partiti dal presupposto secondo cui l’incremento della radiazione ultravioletta B può influenzare la crescita e il metabolismo delle piante.

Si è poi provveduto a esporre la quinoa per 30 minuti a 1,69 W m-2 UVB, rilevando che tale esposizione non ha determinato gravi alterazioni sui pigmenti fotosintetici e sui flavonoidi e che, di contro, si è osservato un significativo aumento della capacità antiossidante.

Quando invece l’esposizione è aumentata a 60 minuti, i parametri di cui sopra sono stati fortemente ridotti, mentre si è assistito a un incremento della de-epossidazione dei pigmenti del ciclo delle xantofile.

Ma cosa significa quanto sopra? Sinteticamente, i risultati della ricerca coordinata dal professor Lorenzo Guglielminetti, del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa, suggeriscono che la quinoa sarebbe in grado di modulare diversi meccanismi di risposta, a seconda dell’eposizione ai raggi UVB.

In altre parole ancora, la quinoa reagisce diversamente a seconda dell’irradiazione solare, ponendo in essere alcuni adattamenti fisiologici e metabolici che contribuiscono a rallentare i processi degenerativi naturali che sono dovuti proprio all’azione dei raggi UVB. Una conferma – se ve ne fosse ulteriore bisogno – della straordinaria unicità della quinoa.

Insomma, la quinoa continua a stupire e attirare in egual misura i suoi consumatori finali e i ricercatori, con i primi evidentemente interessati a fare incetta delle sue proprietà benefiche, e i secondi pronti a rivelarci qualche nuova e ignota caratteristiche di un alimento che, in fondo, ha ancora molto da condividere.


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