Olive da tavola: come sceglierle
Attenzione alle etichette: gran parte delle olive da tavola in commercio contiene troppo sale. Ecco come orientarci a una scelta consapevole nell'acquisto di un alimento che è un vero sfizio per il palato.
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Troppo sale nelle olive da tavola
"Troppo sale nelle olive da tavola" è quanto affermato dagli esperti dell’associazione Action on Salt, presso la Queen Mary University di Londra. L'organizzazione ha analizzato 555 snack e stuzzichini tra i più diffusi sul mercato scoprendo un pericoloso contenuto di sale che nel caso di alcune olive è addirittura il doppio del contenuto di sale nell’acqua marina.
"Questa ricerca evidenzia la facilità con cui i consumatori assumono grosse quantità di sale senza neppure saperlo" ha dichiarato Mhairi Brown, nutrizionista di Action on Salt.
Il sale in eccesso è un vero e proprio killer per la nostra salute: trattiene i liquidi nel nostro organismo, aumentando il carico di lavoro per cuore e reni. Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, adulti e bambini dopo i 7 anni dovrebbero consumare quotidianamente non più di 5 grammi di sale, solo un cucchiaino.
Per evitare di consumare troppo sale e grassi saturi, gli esperti di Action on Salt incoraggiano tutti i consumatori a controllare le etichette dei prodotti prima di acquistarli, e in particolare il contenuto di sale di olive, salsicce, acciughe, pomodori secchi e formaggio feta, e considerare anche le porzioni.
Capire le differenze e fare la scelta giusta
Un primo passo per farsi un'idea su cosa scegliere è capire da dove parte la storia del singolo prodotto e quale strada ha percorso per giungere fin nella nostra borsa della spesa.
Esistono delle differenze sostanziali tra le olive da olio e da tavola: la composizione chimica, il calibro e il contenuto di olio sono solo alcune delle caratteristiche.
Nel nostro Paese si contano circa 60 cultivar e vengono prodotte intorno alle 80.000 tonnellate all'anno di olive da tavola di cui un 10% è destinato all'esportazione.
Ma gli italiani ne consumano più di 120.000 tonnellate all'anno. Ecco che, allora, si ricorre all'importazione da Grecia, Spagna e Nord Africa, soprattutto Marocco.
Il problema dell’importazione è che molte volte questa informazione non viene citata in etichetta, il che rende difficile fare un “identikit” completo dell’alimento. Considerato che l'oliva è uno sfizio, meglio allora orientarsi verso produzioni nostrane o estere di sicura qualità, scegliendo prodotti tipici, certificati, anche biologici e di cui si conosca l'origine.
Verdi o nere?
Dal punto di vista nutrizionale, le olive verdi e nere sono abbastanza simili, con una differenza principale nella quantità di grassi e proteine. Nello specifico, le olive nere sono più ricche di proteine (con un valore di 1,6 gr/100 gr) e contengono un quantitativo maggiore di acido oleico (17,27 gr/100 gr) e acido linoleico (2,65 gr/100gr).
Infine, ricordo che le olive nere contengono meno fibre rispetto alle olive verdi (2,4 gr contro i 4,4 gr delle olive verdi). Per cui, entrambe possono essere inserite nella vostra alimentazione. Come tutti gli alimenti, la cosa importante è la quantità.