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Mandorle amare, cibo proibito?

Le mandorle amare sono un rimedio anticancro che viene dalla natura o sono un alimento velenoso? Conosciamo l'amigdalina, come le mandorle amare sono state utilizzate nella storia a scopo curativo e se effettivamente hanno proprietà benefiche

Mandorle amare, cibo proibito?

Le mandorle amare sono i semi all’interno del guscio delle frutto della pianta Prunus amygdalus, vengono chiamate armelline e non sono altro che i noccioli delle albicocche.

Alcune varietà di noccioli di albicocche sono più dolci e commestibili e sembra abbiamo proprietà e benefici per la salute, mentre invece più il sapore del nocciolo è amaro più è sconsigliato il consumo alimentare perché velenose.

Come indicato dal nome, queste mandorle hanno sapore amaro e vengono solitamente utilizzate come aromatizzanti in cosmesi o in pasticceria per dolci e sciroppi o in ricette tradizionali come i famosi amaretti. Il sapore amaro è dato da una sostanza contenuta nei semi, l’amigdalina.

Al contrario, le mandorle dolci sono i frutti della pianta del mandorlo; la differenza visiva tra i due semi di mandorle è una base larga e maggior altezza per le mandorle amare.

 

Amigdalina, sostanza nociva o benefica?

L’amigdalina è una vitamina chiamata vitamina B17 o laetrile; questa sostanza è un glucoside cianogenetico che durante l’ingestione viene scomposto e trasformato in acido cianidrico.

In pratica è una sostanza simile al cianuro che per il corpo umano è molto velenosa e può portare a gravi danni sino ad un esito mortale con l’ingestione di 5-10 semi per il bambino e una cinquantina per l’adulto.

La dose mortale dell'acido cianidrico è di soli 50 mg e l’avvelenamento di cianuro quando è più lieve provoca mal di testa, vomito, confusione sino ad aumento della frequenza cardiaca e convulsioni.

Fin dai tempi della medicina ippocratica però, l’acqua di mandorle amare ottenuta dai noccioli di albicocche e pesche era un rimedio salutare nel mondo greco antico.

Ad oggi, alcune ricerche sperimentali hanno associato a questa sostanza effetti anticancro proprio perché la sua nocività è capace di bloccare la crescita tumorale. Nel 1950 Ernst Krebs ipotizzò e cercò di dimostrare che le cellule sane del nostro corpo hanno un enzima capace di proteggersi dall'amigdalina, mentre le cellule cancerogene sprovviste di questo enzima provocano la produzione di acido cianidrico e quindi l’uccisione delle stesse cellule danneggiate.

Fu proprio Krebs a denominare questa sostanza come vitamina B17 anche se non è ancora stata riconosciuta come sostanza indispensabile alle funzioni biologiche e non vi sono studi scientifici sufficienti che dimostrino che la mancanza di questo enzima sia solo nelle cellule tumorali.

Viene quindi indicata per alcune cure alternative con un consumo quotidiano ma limitato di mandorle amare come appunto alimenti anticancro.

Il rischio di tali trattamenti è comunque alto e anche molto variabile da persona a persona. Si consiglia estrema attenzione per la tossicità dell’amigdalina e di evitare il fai da te per non incorrere in rischi per la salute.

 

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Perché sostanze nocive nei semi?

La pianta produce il frutto per essere mangiato, mentre il seme rappresenta la sua discendenza: essa vuole assicurarsi che il seme viva e nasca producendo altre piantine; la pianta madre quindi protegge i semi inserendovi sostanze nocive per evitare che vengano mangiati dagli animali.

Le sostanze zuccherine e appetibili si trovano nella polpa affinché venga mangiata e il seme, passando magari intatto nello stomaco, trasportato lontano.

Il nocciolo infatti in questi frutti è duro per proteggere il seme che germoglierà una volta che il frutto sarà caduto a terra o sarà stato evacuato dall’animale che lo ha mangiato.

 

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