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Un menu vegano per l'hotel nello spazio

Il primo hotel di lusso nello spazio- in fase di progettazione- sta valutando di offrire ai propri ospiti esclusivamente cibo vegano.

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©Sebastien Decoret -123rf

Si chiamerà Voyager Station e aprirà i battenti nel 2027. Si tratta della prima stazione spaziale adibita a hotel, che una società di costruzioni spaziali su larga scala- la californiana Orbital Assembly Corporation (OAC)- progetta di realizzare nei prossimi anni.

Su richiesta della PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), la società sta valutando di includere nel menù riservato agli ospiti unicamente piatti vegani.
 

Il primo luxury hotel nello spazio

Il primo hotel nello spazio – una stazione rotante di forma circolare- non sarà un'esperienza per tutti. Pensato per ospitare circa 280 persone oltre a 112 membri dell'equipaggio, mirerà a offrire il lusso più sfrenato.

I servizi saranno quelli di una struttura a cinque stelle “terrestre”, con ristorante, spa, palestra e un intrattenimento affidato ai più grandi nomi dello star system internazionale.

In compenso, la vista che si proporrà agli ospiti fuori dagli oblò sarà a dir poco fuori dal comune, garantendo una prospettiva sullo spazio e sul pianeta Terra senza precedenti. Un'esperienza esclusiva, come dimostra la cifra da capogiro che la società prevede di richiedere per un soggiorno di tre giorni: 5 milioni di dollari, cifra che OAC conta di poter ridurre nel corso del tempo.

Il team intende iniziare a montare la Voyager Station nello spazio intorno al 2026. Prima di tale data, prevede di mettere in orbita un "Gravity Ring" di 40 metri su piccola scala, per testare gli strumenti di costruzione robotica semiautomatici, che gestiranno il lavoro di montaggio in assenza di gravità.

La stazione sarà alimentata a energia solare e sarà regolarmente rifornita dalla Terra.
 

Un menù vegano per il ristorante stellato

Visti le premesse e il target cui si rivolge l'iniziativa, il ristorante che si progetta di aprire a bordo non può che promettere una cucina di altissima qualità.  

"Ci saranno i migliori chef che preparano cibo davvero, davvero buono", ha riferito al Washington Post il CEO di Orbital John Blincow. "E quando paghi 5 milioni di dollari per andare da qualche parte, non ci saranno hamburger e patatine fritte". Non soltanto per il carattere per certi versi dozzinale di tali pietanze, ma perché- al seguito di una lettera da parte dell'organizzazione per i diritti degli animali PETA- la società sta prendendo in considerazione di servire ai tavoli del Voyager esclusivamente cibo vegano.

A partire dal Rapporto FAO Livestock’s Long Shadow: Environmental Issues and Option (2006), in cui l'organizzazione denunciava l'enorme impatto della zootecnia, sono molti e ricorrenti i moniti giunti dalla comunità scientifica i merito ai danni causati dalla produzione e dal consumo di carne sull'ambiente.

Deforestazione, erosione del suolo, inquinamento dell’aria e dell’acqua, perdita di biodiversità, abuso idrico sono solo alcune delle problematiche attribuibili alla produzione industriale di carne.
 

La lettera di PETA

Congratulandosi con Blincow per il progetto interstellare, il presidente della PETA Ingrid Newkirk ha scritto una lettera al CEO e presidente di Orbital Assembly Corporation: "Sto scrivendo a nome di PETA e dei nostri oltre 6,5 milioni di membri e sostenitori in tutto il mondo, comprese molte migliaia in tutta la California, in risposta all'entusiasmante notizia che la stazione Voyager aprirà nel 2027”.

Applaudiamo i vostri piani audaci e abbiamo una richiesta: vi chiediamo di servire esclusivamente cibi vegani alla stazione in modo che gli ospiti che non consumano carne, uova o latticini per motivi etici, ambientali, sanitari o religiosi siano in grado di godere degli alloggi e in modo che gli altri siano incoraggiati a scegliere cibi da un menu sano e cruelty-free".

Alludendo al successo di una stazione spaziale vegana a partire dal vertiginoso aumento di vegani negli ultimi anni,  Newkirk ha anche affermato che la NASA sta pianificando di incorporare un menu 100% vegano ai pasti forniti agli astronauti in occasione di una proposta missione su Marte.

"Poiché le industrie della carne, delle uova e dei latticini uccidono miliardi di animali all'anno e devastano l'ambiente, l'interesse per il cibo vegano è alle stelle” ha affermato il Presidente di PETA. Per queste ragioni, “PETA esorta l'Assemblea Orbitale a preparare un delizioso menu vegano a cinque stelle che sicuramente piacerà agli ospiti".