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I fruttariani

Ma i fruttariani mangiano davvero solo la frutta? Tra chi pone incredulo questa domanda e chi decide di sperimentare in prima persona questo tipo di alimentazione c'è una cosa basilare: la conoscenza approfondita degli alimenti e la consapevolezza di come nutriamo il nostro organismo, sempre alla ricerca di un benessere completo.

I fruttariani

Per fruttariani si intendono generalmente quelle persone che seguono un percorso alimentare basato sulla sola frutta. Dire generalmente è d’obbligo, in quanto, anche nel fruttarismo, frugivorismo o fruttarianesimo, esistono diversi orientamenti.

Vi sono infatti alcuni fruttariani che mangiano solo i frutti che maturano e cadono a terra; certi fruttariani si cibano anche di noci e semi, mentre altri la considerano una cosa impropria, in quanto vi sono all’interno future piante, e quindi non vogliono rovinare l’equilibrio naturale; alcuni fruttariani si cibano solo di frutta cruda, mentre altri la fanno anche cuocere; altri ancora inseriscono nella loro dieta legumi, miele, frutta secca, cioccolato e olio d’oliva. In ogni caso, quello del fruttarismo è l'esempio più radicale e in assoluto il più rispettoso di tutte le forme di vita, evoluzione delle pratiche vegetariane, la cucina vegana e l'orientamento crudista.

 

Dove nasce questo orientamento nutrizionale?

L’orientamento fruttariano fa la sua comparsa già sul finire del 1800, siamo in Germania. Il professore Arnold Ehret, noto per aver ideato la dieta senza muco, praticamente a base di frutta, è stato uno dei primi pionieri della dieta fruttariana.

Il fatto che lui stesso soffrisse di una malattia dichiarata incurabile dai medici del tempo, lo portò con forza e ostinazione a cercare soluzioni e a studiare metodi alternativi di cura. Per questo si recò a Berlino e in seguito in Palestina, dove venne a contatto con un insegnamento nuovo e vitale, che lo portò a una comprensione della medicina libera dal retaggio di allora. Ritornato in Europa era guarito definitivamente e decise, vista la competenza acquisita, di aprire una clinica in Svizzera.

Arnold Ehret era animalista e vegano. Tra i suoi contemporanei si ricorda anche Herbert Shelton, pacifista, vegetariano, fautore della dieta crudista e del digiuno terapeutico, è stato uno dei padri fondatori della corrente naturopatica chiamata igienismo o igiene naturale.

Ma Ehret e Shelton non sono stati gli unici ad avvicinarsi così tanto alla dieta fruttariana; non è stato il solo: il Mahatma Gandhi è stato fruttariano negli ultimi anni della sua vita, così come anche Steve Jobs negli anni ’70, e ancora prima Leonardo da Vinci. Anche nella tradizione religiosa, sono molti gli esempi connessi alla dieta fruttariana: si va dalla mela di Adamo ed Eva a San Francesco, ai digiuni di Gesù e del Buddha, al rispetto per le vite induista. In Italia l’etica naturistica e salutistica del frugivorismo si è diffusa grazie Giorgio Fabretti, Armando D’Elia e René Andreani. Esistono associazioni specifiche che si occupano di alimentazione fruttariana, per esempio Fruttalia, AVA e Fruit.

 

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Cosa comporta essere fruttariani?

Il fruttarismo è un regime alimentare impegnativo da seguire nel tempo: non si può diventare fruttariani da un giorno all'altro ma che sia necessario un iter di almeno due anni. Chi è fruttariano si nutre in modo semplice ed essenziale, evitando in primis il cibo lavorato o bevande fermentate, come tè; solitamente anche i legumi e i semi, se vengono mangiati, sono frantumati in particolari e amalgamati in un po' di acqua, anche per sfruttarne al meglio le proprietà, come nel caso dei semi di lino.

I primi alimenti di cui si cibavano gli uomini primitivi sono stati frutta, verdura, radici: i vegetariani, vegani, crudisti e fruttariani partono da questo principio per dare equilibrio alla loro alimentazione. Indubbiamente esiste una correlazione positiva tra un elevato consumo di frutta e verdura ed una minore incidenza di tumori e di patologie di vario tipo, non per questo è giustificato elogiare tout court un certo tipo di alimentazione. I cibi crudi notoriamente ricchi di elementi vitali quali enzimi, vitamine, aminoacidi, sali e oligoelementi; inoltre sono ricchi di fibre e acidi grassi polinsaturi, che garantiscono una buona attività intestinale.

Non bisogna dimenticare però che la dieta fruttariana richiede un'accurata conoscenza di sé e del proprio corpo: per evitare pericolose carenze nutrizionali è necessario prima informarsi a dovere e procedere per gradi, sapendo sempre ascoltare e osservare con sincerità tutto ciò che il nostro corpo di racconta.

Ecco un'esperienza fruttariana dal blog Sagredo, se invece volete leggere il libro che riporta l'esperienza ventennale di un fruttariano vi consigliamo Fruttarismo, la via verso il paradiso, l'autrice è Anne Osborne, inglese trasferitasi in Australia, che scoprì la dieta fruttariana a 24 anni e secondo questo stile ha cresciuto i suoi due figli.

 

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Immagine | Geograph.org.uk