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Yoga, un aiuto nella riabilitazione dalle dipendenze

Lo yoga può inserirsi in molteplici contesti di assistenza sociale. Nel contensto delle dipendenze ad esempio, la pratica può aiutare chi è sul cammino della riabilitazione

Yoga, un aiuto nella riabilitazione dalle dipendenze

Lo yoga, a livello mondiale, rappresenta molto di più di passeggera moda new age: è ormai una realtà radicata che non può che espandersi e abbracciare un numero sempre crescente di praticanti.

Ciò a maggior ragione del fatto che non è più vista solo come disciplina ricreativa, ma sta trovando spazio anche in campo terapeutico, quale supporto nella gestione di varie patologie, dall’ansia alla depressione, ai piccoli difetti posturali.

Le ricerche scientifiche, tutt’ora in corso, nella maggioranza dei casi avvalorano il suo contributo in questo settore all’interno del quale, con ogni probabilità, è destinata ad espandersi.

Oggi vogliamo parlarvi di un campo di applicazione carico di potenzialità ovvero quello che vede lo yoga utilizzato nella riabilitazione dalle dipendenze.

Scopriamo qualche notizia in più!

Perché lo yoga nella cura delle dipendenze?

Fin dalle prime righe, ci appare fondamentale chiarire il concetto che, nell’ambito delle dipendenze, lo yoga non si muove da solo ma sempre in coordinamento con tutte le figure professionali coinvolte nella riabilitazione.

All’interno di un lavoro saldamente organizzato, può infatti apportare grandi benefici agendo su molteplici fronti e potenziando le cure farmacologiche o psicologiche tradizionali. Ecco qualche spunto di riflessione a riguardo:

  1. Qualunque sia la dipendenza, la via dell’emancipazione da essa non è scevra di ostacoli e spesso il paziente può cadere in forti stati di ansia o paura. In questi contesti, lo yoga è una disciplina ottima per mantenere salda la centratura e per spazzare via le inquietudini. La pratica insegna infatti a non lasciarsi dominare costantemente dal giogo dei pensieri, specie se angosciosi o svalutanti, e a ritagliarsi uno spazio di interruzione, di serenità e di cura di sé.
  2. Lo yoga offre molti benefici anche solo a livello fisico: stabilizza il sistema nervoso, aiuta in caso di insonnia e migliora la qualità del sonno, agisce in modo benefico sul sistema endocrino e immunitario. Tutti questi vantaggi divengono ancora più preziosi all’interno di una terapia per la dipendenza ove il paziente può risentire anche a livello organico dei profondissimi disagi (pensiamo alle crisi di astinenza in caso di abuso di droga) lungo il percorso della riabilitazione. Sempre insieme a tutte le altre cure necessarie, anche lo yoga può offrire un supporto importante, affatto trascurabile.
  3. Uscire da una condizione di dipendenza, qualunque essa sia, implica la costruzione di una nuova immagine di sé che si sostituisca alla vecchia, evidentemente negativa e ostile. Questo percorso richiede una grande forza interiore, una disponibilità emotiva alla consapevolezza, da raffinare sempre di più. Lo yoga, grazie agli esercizi di respirazione, visualizzazione e posizioni, aiuta molto a perfezionare l’arte dell’ascolto senza giudizio, dell’osservazione silenziosa nella piena accettazione. La pratica costante aiuta a equilibrare l’irrompere delle emozioni disinnescando le esplosioni lesive o incontrollabili nel quadro di un rapporto sempre più sereno con se stessi, in tutte le sfaccettature possibili.

 
Yoga e medicina occidentale

Sono molti i contesti di riabilitazione in cui lo yoga è utilizzato con grande soddisfazione da parte operatori e pazienti. Questo non perché  debba sostituirsi alle terapie tradizionali, ma perché può offrire un aiuto concreto in sinergia con la medicina e la psicologia occidentale.

È a questo abbraccio, disponibile e aperto, che il futuro della yogaterapia dovrebbe aspirare nel cammino del suo riconoscimento, senza chiusure o preconcetti da nessuna delle parti.

Così potrà mettersi in atto il meglio che ciascuna scienza ha da offrire, nella collaborazione attiva e vivida, al servizio dei pazienti e alla loro migliore assistenza. 

 

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