Intervista

Restorative Yoga, intervista a Giovanna De Paulis

In questo periodo di quarantena, il restorative yoga ci può aiutare a sciogliere le tensioni e sentirci più sereni. Scopriamo qualcosa in più su questa disciplina insieme a Giovanna De Paulis, insegnante della scuola [hohm] street yoga di Milano.

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©[hohm] street yoga

Durante questo periodo di quarantena forzata, in tanti si stanno avvicinando con curiosità allo yoga. Un po’ perché può essere praticato anche negli spazi ristretti di un appartamento, offrendo un diversivo a una routine che talvolta può rivelarsi vagamente opprimente. Un po’ perché è anche una valvola di sfogo mentale di cui abbiamo molto bisogno, mentre la pandemia del coronavirus avanza in tutto il mondo con un pesantissimo bilancio in termini umani. 

 

Giovanna De Paulis, insegnante della scuola [hohm] street yoga di Milano, ci accompagna alla scoperta del restorative yoga, che può rivelarsi particolarmente benefico proprio in questo momento così delicato.

 

Chi è Giovanna De Paulis

Avevo circa vent’anni quando ho conosciuto la disciplina dell'ashtanga vinyasa yoga, pratica che ho seguito costantemente per circa 10 anni. All’epoca lo scenario italiano era praticamente nullo”, ci racconta Giovanna. “Circa nove anni fa ho iniziato il mio primo teacher training e poi ho conosciuto Marco Migliavacca che stava aprendo la scuola [hohm] street yoga. Così, ho deciso di lasciare il mio lavoro di account manager in un’agenzia pubblicitaria. Certo, è stato difficile mollare tutto, ma ormai è passato tanto tempo…” 

 

Hanno avuto un ruolo fondamentale nella sua formazione yogica anche i frequenti viaggi tra l’Europa, l’India e il resto del mondo. “Certamente i miei incontri in India mi hanno aiutata ad innamorarmi di questa disciplina e a portarla avanti fino a divenire un'insegnante. Il percorso è stato lungo e elaborato nel tempo”.

 

Al giorno d’oggi le persone vogliono tutto e subito: faccio il corso e divento insegnante. Per me lo yoga impone di essere costantemente un praticante; il fatto di essere insegnanti o meno è solo una cornice. Credo che noi siamo solo degli insegnanti di tecniche, i veri Maestri sono altri”.  

 

La scuola [hohm] street yoga

La scuola [hohm] street yoga ha mosso i primi passi nel 2010, quando Marco Migliavacca ha iniziato a tenere qualche classe. Piano piano il progetto si è ampliato e radicato, con l’affitto di un piccolo spazio in via San Calocero e la collaborazione sempre più assidua di Giovanna De Paulis, che ora ne è co-fondatrice, insegnante della scuola di formazione di restorative yoga e che gestisce (insieme allo stesso Marco) il corso di formazione Officina Yoga

 

Tre anni fa ci siamo trasferiti in viale Tunisia, la scuola si è ampliata molto e ha assunto un certo stile anche a livello di immagine e configurazione degli spazi che sono arredati con materiali naturali e piante per portare un'esperienza di immersione nella natura anche in uno scenario urbano. A luglio 2019 abbiamo aperto un secondo spazio in via Solari, una sorta di ritorno alle origini”, racconta Giovanna. 

 

L’offerta formativa per alunni e insegnanti si articola su 6 corsi:

 

Il nostro approccio è completamente adogmatico. Non ci rifacciamo a nessun guru ma vogliamo semplicemente offrire ciò che abbiamo imparato, modulandolo secondo le nostre conoscenze e capacità”, prosegue. 

 

Cos’è il Restorative yoga

Da poco la scuola ha concluso la prima formazione di Restorative yoga, le cui posture ci aiutano a rilassarci e riposare profondamente e completamente, con benefici tangibili per l’intero organismo. Una disciplina che Giovanna De Paulis ha scoperto con Donna Farhi e poi approfondito con Ateeka e Judith Hanson Lasater

 

Questa pratica è abbastanza complessa da insegnare, perché nella nostra società le persone vogliono sempre fare, fare, fare. Ce ne accorgiamo proprio ora che siamo stati improvvisamente costretti a fermarci per qualche settimana”, spiega. 

 

La nostra visione occidentale ci spinge a fare ciò che ci piace, ma spesso dovremmo fare quello che ci piace meno, perché probabilmente significa che ne abbiamo bisogno. Una persona pigra amerà il Restorative, quando invece dovrebbe muoversi di più per alimentare la propria energia. Se una persona è sempre iperattiva e accelerata, invece, il Restorative fa per lei perché va a bilanciare la necessità di "fare" continuamente”.

 

Abbiamo l'opportunità di osservare ciò che noi siamo. La pausa ci offre la possibilità di ammorbidire lo sguardo, alimentare l'empatia e iniziare a guardare il mondo con nuovi occhi”.

 

Restorative yoga, una disciplina per tutti

Se c’è un concetto che Giovanna ci tiene a sottolineare, è che il Restorative yoga è adatto a tutti, giovani o meno giovani, in salute o meno. Si può praticare anche in casa, sfruttando coperte, cuscini e altri supporti

 

In queste settimane surreali, di attesa e apprensione per le notizie allarmanti che ci raggiungono ogni giorno, può rivelarsi un ottimo antidoto allo stress. “Il restorative yoga ci chiede di liberarci dagli stimoli forniti dai nostri sensi, per ritrovarci nel suono del silenzio e nella vibrazione della nostra pura esistenza”.

 

Questa pratica ci accompagna verso la meditazione, ma di base è molto più semplice perché il nostro corpo è completamente supportato e può lasciarsi andare, sciogliendo le tensioni che inconsapevolmente ci portiamo dietro dalla vita quotidiana. Così facendo, raggiungiamo uno stato di benessere che ci aiuta a distaccarci dai nostri pensieri e sentirci più liberi e sereni”. 

 

La posizione di savasana

Si può cominciare da savasana, la posizione del cadavere che di solito viene praticata alla fine delle lezioni.

Judith Hanson Lasater consiglia di rimanere nella posa per 20-25 minuti, in cui il corpo è costantemente al suolo ma va sostenuto per evitare qualsiasi tensione”, spiega Giovanna.

 

I supporti necessari sono:

  • 1 tappetino;
  • 1 bolster o cuscino da posizionare sotto le ginocchia;
  • 2 coperte, una per la testa e una per coprire il corpo;
  • 1 panno o mascherina per coprire gli occhi;
  • 1 coperta arrotolata sotto le caviglie;
  • 2 coperte da posizionare sotto i polsi. 

 

Nella foto Giovanna con Francesca Romana Di Loreto, anch'essa insegnante di Restorative e responsabile del centro in viale Tunisia.

A questo link la scuola mette a disposizione una serie di video lezioni.

 

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©[hohm] street yoga