Puppy yoga: benefici, rischi e le controversie del momento
Negli ultimi anni, il puppy yoga ha conquistato migliaia di appassionati in tutto il mondo, diventando una delle tendenze più amate nel campo del benessere e del fitness alternativo. L’idea di combinare la pratica dello yoga con la compagnia allegra ed affettuosa dei cuccioli di cane sembra perfetta per chi cerca un momento di relax ma anche di gioia spontanea. Tuttavia, dietro all’entusiasmo e alle immagini indubbiamente attrattive, si nascondono interrogativi sempre più pressanti. Dopo le denunce di associazioni animaliste, le numerose inchieste e una crescente attenzione pubblica, il Ministero della Salute italiano ha deciso di intervenire e dal 30 aprile 2024 è stato imposto ufficialmente lo stop a questa pratica. Ma cosa si cela davvero dietro al successo del puppy yoga? E perché suscita così tante polemiche?

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- Cos’è il puppy yoga e perché piace così tanto
- I presunti benefici emotivi e psicologici
- Controversie etiche e benessere degli animali
- Opinioni degli esperti tra benessere e marketing
- Alternative etiche per pratiche con animali
Cos’è il puppy yoga e perché piace così tanto
Come tutte le mode nate oltreoceano, anche il puppy yoga è arrivato in Italia dopo aver spopolato negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Il format è semplice: si pratica yoga all’interno di una shala (la sala yoga), mentre dei cuccioli di cane scorrazzano allegramente tra i tappetini dei partecipanti. Nella fase iniziale, i cuccioli interagiscono con i partecipanti in estrema libertà, mentre durante il rilassamento finale, è prevista una sessione di coccole che sfuma nella pet therapy. L’interazione con questi piccoli, che immancabilmente suscitano tenerezza e sorrisi, permette di partecipare ad un’esperienza che sembra coniugare il benessere fisico con quello emotivo. In un mondo iperconnesso, stressato e spesso alienante, il puppy yoga risponde al bisogno di leggerezza e contatto, ma a fare da contraltare vi è un costo molto elevato a scapito dei cuccioli.
I presunti benefici emotivi e psicologici
Molti sostenitori del puppy yoga parlano di effetti positivi immediati: riduzione dell’ansia, miglioramento dell’umore e senso di serenità. Il contatto con i cuccioli stimola la produzione di ossitocina, l’ormone della felicità, e può contribuire ad abbassare i livelli di cortisolo, riducendo in tal modo lo stress. Inoltre, alcuni psicologi riconoscono che esperienze di interazione con gli animali possono favorire il rilassamento e la connessione emotiva. Tuttavia, questi benefici hanno senso di esistere solo se il benessere dell’animale è tutelato: in molti casi, infatti, si rischia di prendere decisioni istintive, come l’acquisto d’impulso del cucciolo con cui si è interagito, senza riflessione sulle reali responsabilità a lungo termine in primis, ma anche senza verificare gli allevamenti di provenienza, e senza conoscere realmente le caratteristiche di quella specifica razza, che potrebbe rilevarsi non idonea per chi adotta, quindi aumentando il rischio di abbandono.
Controversie etiche e benessere degli animali
Le ombre sul puppy yoga si sono allungate fino a diventare vere e proprie denunce pubbliche. Già nel 2023 un’inchiesta della televisione britannica ITV aveva sollevato forti preoccupazioni: in alcune scuole di yoga di Liverpool, Nottingham ed Essex, cuccioli di poche settimane venivano tenuti in stanze senza acqua o cibo per ore, per evitare che potessero espletare i propri bisogni durante la lezione. Alcuni venivano privati del sonno o svegliati ripetutamente per continuare a giocare, mentre altri venivano spostati da un evento all’altro, senza spazi e tempi di riposo o recupero. C’è inoltre il problema dell’iperstimolazione dei cuccioli e dell’assenza di figure di riferimento, che può portare ad avere cani adulti caratterizzati da paure ed aggressività.
In Italia, la situazione non è apparsa molto diversa, tanto che il 30 aprile 2024, il Ministero della Salute ha pubblicato una nota ufficiale a firma del Capo Dipartimento One Health, Giovanni Leonardi, con cui impone lo stop al puppy yoga su tutto il territorio nazionale. La nota chiarisce in particolare come la pratica insieme ai cuccioli non possa essere considerata tra le Attività Assistite con gli Animali, AAA, genericamente indicati con il termine di “pet therapy”, in quanto prevede la presenza di cuccioli mentre l’Accordo Stato Regioni sugli interventi assistiti con animali stabilisce che possono essere coinvolti solo cani adulti, idonei e correttamente formati: una condizione necessaria a tutelare la salute e il benessere degli animali oltre che la sicurezza dell’utenza.
Opinioni degli esperti tra benessere e marketing
Dietro al successo del puppy yoga - divenuto virale attraverso le condivisioni dei selfie sui social - si cela una strategia di marketing ben calibrata. Alcuni esperti di comportamento animale e insegnanti di yoga tradizionale esprimono perplessità sull’uso del termine yoga, che viene strumentalizzato per attirare pubblico, ma svuotato della sua vera essenza. Lo yoga, ricordano, è una disciplina millenaria basata su concentrazione, introspezione e rispetto: introdurre animali non addestrati, in uno stato di stimolazione continua, può alterare il senso della pratica e metterla al servizio del profitto.
Allo stesso tempo, l’associazione automatica tra benessere personale e cuccioli “acquistabili” a fine lezione apre un inquietante scenario in cui l’animale diventa un gadget da portare a casa. Un approccio che snatura il concetto di adozione responsabile e solleva importanti questioni etiche sul ruolo degli animali nella nostra società: compagni di vita o strumenti di intrattenimento?
Alternative etiche per pratiche con animali
Non tutto è da buttare, però. Per chi desidera un’esperienza di benessere autentica e rispettosa, esistono alternative al puppy yoga che mettono al centro il rispetto per gli animali. Alcune associazioni organizzano incontri di yoga con cani adulti provenienti da rifugi, già socializzati e abituati al contatto umano, in contesti rilassati e tutelati, oppure ci sono strutture in cui è possibile fare yoga con il proprio cane.
Un’altra opzione è la collaborazione con professionisti della pet therapy, che lavorano con animali formati e protetti, in percorsi personalizzati. E per chi cerca semplicemente un momento di connessione profonda con la natura, lo yoga all’aperto, in parchi o boschi, permette di riscoprire il senso originario della disciplina: unione con se stessi e con l’ambiente circostante, senza bisogno di forzare interazioni con esseri viventi che non possono scegliere di esserci.