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Caricare lo smartphone con i suoni dell'ambiente

Per caricare lo smartphone non serve necessariamente una presa di corrente. Ne è convinta Xiaomi, che sta sperimentando un sistema di ricarica della batteria con i suoni.

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©Jianye Li / 123rf.com

Xiaomi sperimenta nuove tecnologie di ricarica

Dimentichiamo il classico caricabatterie da lasciare perennemente attaccato alla presa del comodino: per Xiaomi è acqua passata.

 

Già a gennaio la multinazionale cinese ha lasciato tutti a bocca aperta con la Air Charge Technology: la base di ricarica è fissa in una stanza, ma è dotata di 144 antenne che rilasciano onde elettromagnetiche capaci di ricaricare il cellulare a distanza.

 

In primavera è stato invece il turno di Hypercharge, il sistema più rapido del mondo, capace di portare uno smartphone dallo 0 al 100% in otto minuti se collegato al cavo, salendo a 15 minuti in modalità wireless.

 

Ora l’azienda punta su un metodo ancora più sperimentale: la ricarica delle batterie non più con la corrente elettrica, bensì con i suoni ricavati dall’ambiente. 

 

Lo smartphone si ricarica coi suoni dell’ambiente

Per ora non c’è niente di ufficiale, ma dai media cinesi sono trapelate alcune indiscrezioni sui brevetti depositati da Xiaomi. Semplificando molto, lo smartphone dovrebbe essere dotato di un “dispositivo di raccolta del suono”. Le onde sonore captate dall’ambiente circostante dovrebbero poi essere convertite in vibrazioni meccaniche, a loro volta trasformate prima in corrente alternata e poi in corrente continua. 

 

La conseguenza pratica è molto chiara: nessun dispositivo connesso a una presa di corrente, quindi nessun consumo di energia elettrica (con l’impatto ambientale a esso collegato).

 

Stiamo comunque parlando di una tecnologia ancora in stadio embrionale; potremmo vederla in negozio tra qualche anno, oppure potrebbe non uscire mai dai centri di ricerca e sviluppo.

 

La carbon footprint di uno smartphone

Xiaomi, a quanto pare, ce la sta mettendo tutta per trovare un’alternativa – preferibilmente green – ai tradizionali sistemi di ricarica. Ma al di là di questo caso specifico, qual è la carbon footprint di un comune smartphone, cioè la quantità di emissioni associate al suo ciclo di vita? 

 

Un articolo pubblicato da Honest Mobile prova a fare una stima, a partire dai dati diffusi da Apple sulle emissioni necessarie per la produzione di un iPhone; si va da un minimo di 56 kg di CO2 per un iPhone 7 a un massimo di 95 per un iPhone 5, attestandosi quindi su una media di 70 kg.

 

Con un’aspettativa di vita di 81 anni e il primo smartphone regalato all’età di dieci anni, si può dire che una persona comune consumi circa 23 telefoni nella tua vita, per un totale di 1.610 kg di CO2, l’equivalente di due voli e mezzo da New York a Londra. 

 

Fin qui però ci siamo soffermati soltanto sulla fabbricazione. Una telefonata di un minuto tra due numeri mobili produce 57 grammi di CO2, un messaggio sms 0,014 grammi e 1 GB di dati circa 3 chili.