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Venezia si candida a capitale della sostenibilità

Venezia, così preziosa e così fragile, vuole voltare pagina e diventare capitale della sostenibilità.

Venezia

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©olgacov / 123rf.com

Venezia vuole voltare pagina

Quando si prospettano le conseguenze dei cambiamenti climatici in corso, non si può non nominare Venezia

 

Entro la fine del secolo il livello del mare in Laguna potrebbe alzarsi di ben 82 centimetri, per l’effetto combinato del riscaldamento globale (che comporta la fusione delle calotte glaciali e l’espansione termica degli oceani) e della subsidenza, cioè il lento movimento verso il basso della superficie terrestre. A dirlo è uno studio dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e della Radboud Universiteit dei Paesi Bassi, pubblicato prima in inglese su Water e poi in italiano su Le Scienze. 

 

Se abbiamo tutti nella memoria le disastrose immagini dell’"acqua granda" del 12 novembre 2019, di ben 188 centimetri, immaginiamo cosa potrebbe succedere per un patrimonio artistico unico al mondo con una piena di quasi tre metri. Un’eventualità che nel 2100 diventerebbe probabile.

 

Venezia è anche l’emblema di ciò che accade quando il turismo stesso diventa insostenibile. Non esiste un’altra definizione per una situazione in cui nell’arco di dieci anni esatti, dal 2009 al 2019, gli arrivi turistici (cioè i clienti ospitati negli esercizi ricettivi) passano da 3,4 a 5,5 milioni e nel frattempo i residenti scappano dal centro storico (da quasi 60mila a 52mila).

 

Il piano per Venezia capitale della sostenibilità

Serve una svolta, e serve al più presto. Nasce da qui il progetto della fondazione Venezia capitale mondiale della sostenibilità, avviato ufficialmente a luglio, mentre era in corso la Conferenza sul clima al G20 economia, e poi presentato a Dubai nel corso di Expo 2020. L’impegno di spesa è compreso fra i 2,5 e i 4 miliardi di euro, pubblici e privati, in parte già stanziati o finanziati.

 

Di cosa si occuperà la fondazione nel concreto? Tra i progetti annunciati, vale la pena di menzionare:

  • Un nuovo polo di idrogeno ed energie alternative a Marghera
  • Iniziative per la decarbonizzazione, per esempio nel campo della mobilità e del riscaldamento.
  • Più impulso all’economia circolare, soprattutto per quanto riguarda il riciclo dei rifiuti organici e plastica.
  • VeniSIA, un centro di innovazione e accelerazione di startup
  • La manutenzione e difesa dell’ecosistema lagunare, anche in un’ottica di tutela della biodiversità e promozione della bio-agricoltura. 
  • Formazione e centri di ricerca per favorire il rilancio dell’offerta accademica e lo sviluppo di corsi sui temi della sostenibilità. 
  • Il lancio di una piattaforma digitale per gestire i flussi turistici.
  • Un piano per il commercio e la residenzialità.

 

“Venezia, proprio nell'anno in cui celebra i 1600 anni dalla sua Fondazione, guarda al futuro e dimostra, con questo importante progetto, di essere luogo di innovazione e d'avanguardia culturale e tecnologica", ha dichiarato il sindaco Luigi Brugnaro. Tra gli obiettivi, 8-12mila residenti e 15-20mila posti di lavoro in più, oltre a una netta sforbiciata delle emissioni inquinanti.