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L’impatto dei cambiamenti climatici sulle città: il rapporto Legambiente 2020

Tra allagamenti, trombe d’aria, esondazioni e frane, le città italiane hanno già subìto 946 fenomeni meteorologici estremi negli ultimi dieci anni. Lo svela un nuovo report dell'Osservatorio CittàClima di Legambiente.

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Tifoni tropicali che spazzano via interi villaggi, i ghiacci artici che si fondono facendo innalzare il livello dei mari, il deserto che avanza inesorabile costringendo la popolazione – affamata e impoverita – a emigrare altrove. Quando si parla di cambiamenti climatici, di solito vengono in mente esempi di questo calibro. Tangibili, acclarati, ma anche lontani dalla nostra quotidianità.

 

In realtà, però, gli effetti del clima impazzito si manifestano quotidianamente anche nelle città in cui viviamo. Ne dà una prova Legambiente con il rapporto “Il clima è già cambiato”.  

 

L’Italia nella morsa del riscaldamento globale

Il bacino del Mediterraneo è una delle aree più soggette ai cambiamenti climatici, per l’effetto combinato dell’aumento delle temperature e della diminuzione delle precipitazioni. E l’Italia ne è al centro. 

 

Anche considerando solo i mesi appena trascorsi, il nostro Paese ha inanellato un’anomalia dopo l’altra. Considerando solo le temperature massime, per esempio, ottobre 2019 è stato il secondo mese più caldo mai registrato dal 1800 a oggi, superando di 1,74 gradi centigradi il valore medio.

 

Tra gennaio e marzo il fiume Po e i laghi del nord erano ai livelli minimi, come in estate, con un volume di precipitazioni crollato del 75 per cento rispetto al 2019. Nella morsa della siccità anche Puglia e Basilicata. Pochi mesi dopo, a maggio 2020, a Palermo si toccavano i 39 gradi.

 

Se non bastano i danni ambientali a trasmettere le dimensioni del problema, vale la pena di citare quelli economici. In assenza di un intervento incisivo per limitare il riscaldamento globale, secondo alcune proiezioni scientifiche il pil pro capite crollerà del 2,56% nel 2050 e addirittura del 7,01% nel 2100. Perdite che verrebbero pressoché azzerate rispettando l’Accordo di Parigi.

 

946 fenomeni meteo estremi in 10 anni

Da diversi anni Legambiente, con l’Osservatorio CittàClima, tiene d’occhio l’evolversi dell’emergenza nel nostro Paese. Con questa nuova edizione fa un bilancio degli ultimi dieci anni.

 

I risultati non possono lasciare indifferenti. Dal 2010 a oggi sono stati registrati 946 eventi sulla mappa del rischio climatico, disseminati in 507 Comuni. Con una vera e propria impennata negli ultimi tre anni.

 

Solo tra gennaio e ottobre di quest'anno gli eventi sono stati ben 207, più che in tutto il 2019 (quando si era raggiunto il numero di 183, che di per sé era già un record). Si conteggiano già 86 allagamenti, 72 trombe d’aria, 15 esondazioni fluviali e 9 frane dovute alle piogge. E l’anno non è ancora finito.

 

Le conseguenze per la vita quotidiana dei cittadini si toccano con mano. Dal 2010 a oggi abbiamo totalizzato 80 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 83 giorni con blackout elettrici dovuti al maltempo. Non mancano, purtroppo, i risvolti tragici. Le vittime del maltempo sono state 251 negli ultimi dieci anni, 42 nel solo 2019. 50mila le persone evacuate dalle loro abitazioni.

 

Le città più esposte ai cambiamenti climatici

Da Nord a Sud della Penisola, le città più esposte ai danni del clima hanno alcuni tratti in comune. Sono densamente urbanizzate, molto popolose e spesso sprovviste di una corretta pianificazione territoriale.

 

  • Viene definito “clamoroso” il caso di Roma con 47 eventi estremi negli ultimi dieci anni. In più della metà dei casi (28 per la precisione) si è trattato di allagamenti a seguito di piogge intense. 
  • Gli allagamenti sono frequenti anche a Bari: 20 quelli registrati negli ultimi dieci anni a causa delle piogge intense, a cui bisogna aggiungere 18 trombe d’aria. Il capoluogo pugliese è il secondo nella classifica delle città più colpite, con 41 episodi.
  • Sul terzo gradino di questo poco invidiabile podio c’è Agrigento con 31 eventi meteo estremi, tra cui 15 allagamenti.
  • Anche Milano paga un prezzo molto salato. Negli ultimi dieci anni si contano almeno venti esondazioni dei fiumi Seveso e Lambro, che puntualmente paralizzano i trasporti pubblici.