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L'appello delle Nazioni Unite a fermare le guerre

La pandemia sta avanzando in tutto il mondo e Antonio Guterres, Segretario generale ONU ha lanciato un accorato appello per un cessate il fuoco a livello globale.

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©Mykhaylo Palinchak -123RF

La Johns Hopkins University ha reso noto che attualmente il numero di casi di coronavirus a livello globale ha superato quota 350 mila, laddove le persone guarite sono circa 100 mila e i deceduti 15 mila.

 

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ha sottolineato, inoltre, come la pandemia stia accelerando e come sia necessario un intervento politico coordinato a livello mondiale per far fronte all’emergenza odierna.

 

L’ONU ha definito un piano globale che rappresenta una risposta umanitaria concreta contro l'emergenza in atto e Antonio Guterres, segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha lanciato un appello senza precedenti per chiedere ai popoli in guerra di cessare il fuoco. 
 

 

Le parole di Guterres: “È tempo di fermare i conflitti”

"Il Covid-19 è un nemico comune, che sta mettendo a dura prova l’intero Pianeta". Con queste parole il Segretario generale delle Nazioni unite ha sottolineato come il virus colpisca tutti i popoli in modo trasversale, inesorabile, senza distinzioni di etnia, nazionalità, fazioni o religioni. 

 

Nel mentre, tuttavia, le guerre continuano a infuriare nel mondo colpendo le fasce più deboli e vulnerabili della popolazione: donne, bambini e persone con disabilità. Tanto che emarginati e sfollati si ritrovano a pagare il prezzo più alto.

 

Alla luce di tutto questo, dunque, la voce del Segretario generale si è levata in un appello forte per chiedere di cessare il fuoco immediatamente in ogni angolo del mondo. Perchè "ora è il momento di fermare i conflitti a livello globale".
 

Un coordinamento politico globale per far fronte alla pandemia

Guterres, inoltre, ha sottolineato come un coordinamento politico globale sia l’unica soluzione per contrastare concretamente la prioritaria emergenza associata al coronavirus. E lo ha fatto spronando, dunque, le parti in guerra a ritirarsi dalle ostilità.

 

E a mettere da parte diffidenza, divergenze e risentimento per concentrarsi insieme su l'emergenza da lui definita come la vera lotta delle nostre vite. Deponendo, quindi, le armi e l’artiglieria e fermando i conflitti e gli attacchi aerei. 

 

Un appello senza precedenti che nasce dalla volontà di tutelare le fasce più vulnerabili e le popolazioni più povere del Pianeta, che attualmente continuano a combattere nonostante la diffusione del Covid-19. 
 

Un piano di risposta umanitaria da 2 miliardi di dollari

Ad ulteriore tutela, l’Organizzazione della Nazioni Unite ha stanziato anche un piano di risposta umanitaria globale pari a 2 miliardi di dollari. Una cifra importante, che servirà a combattere la diffusione della malattia in Sud America, Africa, Medio Oriente e Asia, col tentativo di proteggere milioni di persone attraverso il rafforzamento di corridoi sanitari

 

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, è intervenuto a sua volta sull’argomento sottolineando come il virus attualmente si stia diffondendo anche in Paesi con sistemi sanitari deboli, che contestualmente stanno già affrontare crisi umanitarie pregresse e conflitti bellici. Motivo per cui, se non si cessa il fuoco, le conseguenze potrebbero essere devastanti.