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Il Comune di Milano nomina 3 garanti del verde

Le aree urbane sono fondamentali per rendere una città più vivibile e resiliente di fronte ai cambiamenti climatici. A Milano entra in funzione un nuovo organismo, il garante del verde, per vigilare sul verde urbano, dialogare con l’amministrazione e informare la cittadinanza.

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Milano città agricola e verde

Milano è tante cose. È il principale centro economico e finanziario italiano, la capitale della moda e del design. Ma è anche la seconda città agricola d’Italia: sono 117 le aziende agricole attive e 2.910 gli ettari coltivati, su una superficie complessiva di 18.175 ettari. 

 

Una vocazione agricola preziosa che ultimamente è stata riscoperta: ormai una larga fetta della popolazione milanese ha preso l’abitudine di visitare le cascine durante il weekend o rifornirsi di frutta e verdura a km zero attraverso i servizi di consegna a domicilio. 

 

Altri ancora partecipano attivamente agli orti urbani, iscrivono i loro figli agli asili nel bosco, si mettono in gioco con i workshop nella natura (organizzati da CasciNet o altre realtà) o i progetti di agroforestazione a Milano Chiaravalle. Con il termine agroforestazione si intende un approccio per cui alberi, arbusti, seminativi e pascoli convivono negli stessi terreni, superando la consueta distinzione tra aree boschive e aree coltivate. 

 

Che dire invece di parchi, giardini, aiuole e alberature? Quanto verde c’è a Milano? L’Istituto nazionale di statistica (Istat) fa sapere che le aree verdi si estendono sul 13,8% della superficie del Comune, una percentuale molto inferiore rispetto a quella di città come Roma e Napoli, pari rispettivamente al 35,8% e al 31,5% del territorio.

 

Milano, il problema della salvaguardia del suolo

Il consumo di suolo è un problema di stretta attualità, anche in Italia. Nell’arco del 2021, stando all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), 69,1 chilometri quadrati di territorio sono stati coperti da edifici, infrastrutture, spazi commerciali e logistici, industrie e parcheggi. La media è quindi di 19 ettari al giorno, la più alta degli ultimi dieci anni.

 

Proprio la Lombardia è la regione in cui nel 2021 è stato consumato più suolo, cioè 882,9 ettari, di cui 18,68 nel solo Comune di Milano. Nel 2021 più del 58% del Comune di Milano è coperto da asfalto o cemento, per un totale di oltre 10mila ettari.

 

Il ruolo delle città per i cambiamenti climatici

I giardini di Milano, così come quelli di qualsiasi altra città, non hanno soltanto un valore estetico. Oggi il 55% della popolazione globale vive nelle aree urbane, una percentuale che salirà al 68% entro il 2050. Uno sviluppo urbanistico velocissimo che dovrà procedere in chiave sostenibile, per il bene delle future generazioni.

 

Attualmente infatti le città generano l’80% del prodotto interno lordo (Pil) mondiale, ma consumano anche i due terzi dell’energia ed emettono in atmosfera il 70% dei gas serra. Da un lato, dunque, causano il riscaldamento globale; dall’altro lato lo subiscono, perché risultano molto più vulnerabili a ondate di calore e siccità, innalzamento del livello dei mari, eventi meteo estremi e altre manifestazioni dei cambiamenti climatici. 

 

Dall’altro lato, è ampiamente dimostrato come le aree verdi in città siano in grado di assorbire gas serra e mitigare la temperatura. Una pianificazione urbana che tuteli le aree verdi, o meglio ancora le incrementi, è dunque una scelta virtuosa per i cittadini e per il pianeta.

 

Come sottolinea l'Istat, “la tutela e la promozione del verde urbano è una soluzione naturale che, aumentando la resilienza delle città, può svolgere un ruolo importante nelle strategie di contrasto ai cambiamenti climatici e, più in generale, nel miglioramento della sostenibilità dei sistemi urbani e della qualità della vita dei cittadini”. 

 

Il verde pubblico nella città di Milano

Abbiamo già accennato i dati generali sulla superficie coperta da giardini e parchi di Milano. Molto probabilmente, però, questi numeri sono un po’ freddi e poco indicativi per chi vive in città o la visita anche solo saltuariamente.

 

Per scoprire qual è la zona più verde di Milano e quali sono i parchi più vicini, si può consultare questa semplice mappa pubblicata nel sito del Comune. Per ciascuno dei giardini di Milano c’è una descrizione dettagliata che include la superficie, gli orari di apertura, i mezzi di trasporto nelle vicinanze, le attività offerte e alcuni accenni storici.

 

Chi cura il verde a Milano? Dopo diversi anni di incarico a un fornitore privato esterno, a metà del 2021 il servizio di gestione e manutenzione del verde pubblico è stato affidato a MM Spa, la società di ingegneria del Comune di Milano.

 

Il contratto ha una durata di 25 anni, per un importo di 16 milioni di euro all’anno, più altri 4,2 per eventuali manutenzioni straordinarie. L’azienda, da parte sua, investirà 34 milioni di euro per l’acquisto di mezzi, attrezzature e sistemi informatici, oltre che per l’assunzione di circa duecento addetti.

 

Pianificazione del verde a Milano: i progetti

Coerentemente con le linee guida del piano del verde di Milano, attualmente sono in corso decine di progetti. Si va dagli interventi sui giardini delle scuole comunali, con l’allestimento di aree gioco per i bambini, fino alla riqualificazione del parco Andrea Campagna nel quartiere Barona e all’abbattimento sull’ecomostro di Ponte Lambro.

 

Proprio per vigilare sulla corretta applicazione delle norme sul consumo di suolo e sulla tutela del verde, nel 2021 il Consiglio comunale di Milano ha istituito la figura del Garante del suolo e del verde. È costituito tra tre persone, selezionate attraverso un bando pubblico, che hanno un ruolo consultivo, di vigilanza e di informazione nei confronti della cittadinanza. 

 

Per questo incarico sono stati nominati Alessandro Bianchi, Nicola Noè e Ilda Vagge, scelti in virtù della loro comprovata esperienza professionale e accademica. Resteranno in carica per cinque anni, a titolo gratuito.