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Educazione ambientale nelle scuole

Con 451 voti favorevoli e tre astenuti, il 2 maggio la Camera dei Deputati ha approvato la legge che riporta l’insegnamento dell’educazione civica sui banchi delle scuole primarie e secondarie.

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Torna l’educazione civica nelle scuole italiane

Con 451 voti favorevoli e tre astenuti, il 2 maggio la Camera dei Deputati ha approvato la legge che riporta l’insegnamento dell’educazione civica sui banchi delle scuole primarie e secondarie. Il provvedimento passa ora all’esame di Palazzo Madama. 

 

Introdotta per la prima volta da Aldo Moro nel 1958, l’educazione civica ha avuto una vita molto travagliata nelle aule del nostro Paese. Molti fanno notare che questa novità di fatto sostituisce la materia di Cittadinanza e costituzione, che esisteva già dal 2008. 

 

Gli studenti dovranno seguire ogni anno almeno 33 ore obbligatorie di lezione (una a settimana), e riceveranno un voto in pagella esattamente come accade per italiano, matematica o storia. 

 

Si tratta di una riforma che è stata definita “a costo zero”, perché non aggiunge ore al programma settimanale né prevede di assumere insegnanti specializzati: 

 

> nelle scuole del primo ciclo (elementari e medie) i docenti si occuperanno in tandem di questa nuova materia, e uno di loro avrà il ruolo di coordinatore e assegnerà il voto finale;

 

> per quanto riguarda le scuole del secondo ciclo, invece, il dirigente di ogni istituto potrà scegliere il professore di educazione civica, con una preferenza (ove possibile) per chi già insegna materie giuridiche o economiche.

 

Spazio per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile

Quando parliamo di educazione civica, ci vengono subito in mente temi fondamentali come l’ordinamento dello stato, il funzionamento delle istituzioni, i diritti e i doveri dei cittadini.

 

Rispetto al passato però c’è un’altra bella novità: nei programmi scolastici ci sarà anche spazio per l’educazione ambientale e per l’Agenda 2030. Con questo nome si intende l’ambizioso programma per lo sviluppo sostenibile lanciato dalle Nazioni Unite nel 2015, costituito da 17 Global goals a loro volta articolati in 169 target più specifici. 

 

D’altra parte, essere un cittadino responsabile significa anche rispettare le risorse del Pianeta. Un principio che i nostri studenti sembrano aver già capito, dimostrandosi più attenti e sensibili rispetto a molti adulti. 

 

Anche in Italia infatti la partecipazione al Global Strike for Future dello scorso 15 marzo è stata superiore a ogni aspettativa. E venerdì 24 maggio i ragazzi torneranno in piazza, accompagnati anche da molti professori, per dare seguito all’esempio di Greta Thunberg e chiedere ai governi di agire per il clima.

 

Giornata dell’educazione ambientale

“Mi piacerebbe che il 10 maggio diventasse con legge, e su questo sto lavorando, la giornata per l’educazione dell’ambiente”. Per ora è solo un auspicio, ma arriva da una voce decisamente autorevole in merito, quella del ministro dell’Ambiente Sergio Costa

 

L’annuncio è arrivato proprio il 10 maggio, data in cui piazza del Campidoglio era invasa di ragazzi per il primo Villaggio per l’educazione ambientale promosso dal ministero dell’Ambiente insieme a quello dell’Istruzione e al Comune di Roma. 

 

Osate. Siete giovani, avete tutta la vita davanti ed è il momento che, con ogni singolo gesto, diventiate il futuro dal punto di vista ambientale per guardare così a un Pianeta rinnovato”. Queste le parole del ministro Costa, riportate dall’agenzia Ansa

 

Ai ragazzi, ha continuato, spetta anche il cruciale compito di aiutare i genitori ad assimilare e mettere in pratica quei principi di rispetto dell’ambiente che hanno conosciuto soltanto in età adulta.

Siate i primi educatori in casa così che ogni famiglia diventi un nucleo di tutela ambientale”, ha concluso.