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Global strike for future

Sarà la primo vero e proprio sciopero globale per il clima: il 15 marzo si scende in piazza insieme a Greta Thunberg e agli studenti di tutto il mondo per chiedere ai governi azioni concrete per contrastare il cambiamento climatico.

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©Lapresse.it

È iniziato tutto con Greta Thunberg, la ragazza quindicenne che ha deciso di sfidare i potenti della Terra scioperando da scuola per manifestare davanti alla sede del parlamento svedese e chiedendo azioni concrete per spingere la sostenibilità e contrastare i cambiamenti climatici.

 

Qualcosa di più urgente anima la sua protesta: la consapevolezza che il mondo che stiamo distruggendo è quello in cui lei e la sua generazione non potranno più salvare, se non parte da ora.



 

Greta Thunberg: la protesta a partire dal basso

Greta nei suoi interventi - il più importante è quello nel corso dell'ultima Conferenza sul clima di Katowice di ciò che potrebbe accadere nel 2075, quando i suoi nipoti le chiederanno perchè non si è fatto nulla per risolvere i problemi ambientali, e quella domanda la sentiamo rivolta direttamente a noi. 

 

Perché siamo noi i responsabili, noi che da anni sappiamo cosa c'è da fare, e non lo facciamo comunque. Parla di ciò che accadrà dopo il 2050, anno in cui la crisi ambientale sarà irreversibile: chiede, semplicemente “cosa succede dopo?”.



A livello governativo, le colpe sono rimbalzate da un Paese all'altro: l'Occidente accusa le economie emergenti di fare affidamento massicciamente alle risorse fossili mentre i Paesi in Via di sviluppo restituiscono la palla al mittente ricordando che anni di inquinamento hanno origine dallo sviluppo industriale di fine '800.

 

I media, in questo ambito, hanno la loro fetta di responsabilità avendo per anni relgato il tema ad argomento secondario. 

Ecco che allora le generazioni prossime a quella di Greta Thunberg hanno iniziato a parlare, e a muoversi, con gli strumenti che hanno a disposizione.

 

Lei lo ha fatto: all'inizio dell'anno scolastico, ad agosto 2018 sono iniziati i venerdì per l'ambiente, con questo risultato: l'impegno preso dal governo svedese è stato quello di destinare maggiori risorse alle azioni rivolte alla risoluzione dei problemi alla base dei cambiamenti climatici.


Non esiste un'organizzazione politica dietro la battaglia della giovane Greta: gli attivisti oggi non sono politicizzati, mirano solo a che vengano rispettate tutte le promesse fatte, tutti gli accordi presi, che ci sia concretezza, e informazione continua accessibile a tutti su cosa non va e su cosa c'è da fare.

 

Venerdì 15 marzo in piazza per il Global strike for future

I #fridayforfuture sono sfociati in uno Sciopero globale per il clima indetto per il 15 marzo 2019 (seguendo l'hashtag sui social #globalstrikeforfuture si può essere aggiornati sugli eventi in programma nelle città italiane).

 

Non solo studenti, la manifestazione coinvolge realtà trasversali, associazioni per la tutela dell'ambiente - da Legambiente a Slowfood -autonomie locali e singoli cittadini. 

 

Perché, secondo Greta Thunberg: “L'unica cosa di cui abbiamo bisogno, ancora più della speranza, è l'azione”.

 

Partecipare è importante.

Lo stesso sprone all'azione anima le proteste del movimento ecologista britannico "Exctinction Rebellion" recentemente portato alla ribalda dal supporto esplicito dichiarato dalla band inglese Radiohead.