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Come coltivare gli azuki

Gli azuki sono dei fagioli rossi che sempre più vengono utilizzati anche in Italia. Scopriamo come possiamo coltivarli, quali sono le loro caratteristiche e come ottenere germogli e semi da questo legume di origine orientale.

Come coltivare gli azuki

Gli azuki sono dei fagioli che arrivano dalle terre orientali della Cina e del Giappone. Sono conosciuti anche con il nome asuki, adsuki o fagioli rossi.

Nell' antica Cina l’azuki era considerato “il re dei fagioli” per le sue proprietà nutrizionali e benefiche per il corpo.

Il nome scientifico degli azuki è Phaseolus angularis o anche Vigna angularis e appartiene alla famiglia delle leguminose come tutti i fagioli, i piselli, i ceci, la soia e gli altri legumi.

L’azuki è molto simile al fagiolo ma ha dimensioni più piccole e la forma è più arrotondata invece che reniforme. Il colore degli azuki è rosso scuro con una sottile linea bianca che attraversa il mezzo del seme e macchia così di bianco una estremità.

Il sapore degli azuki è abbastanza dolce e ricorda il sapore delle noci o nocciole. In cucina trovano spazio sia come ricette dolci tipo dessert, mousse e zuppe dolci ma anche come creme o contorni salati.

Vengono anche usati per preparare bevande e persino l’uso fresco è interessante per questi legumi anche se solitamente la loro cottura è più utilizzata. 

Coltivazione del fagiolo azuki

La coltivazione del fagiolo azuki risale prima del 1000 AC nelle terre della Cina e della Korea per poi diffondersi nel vicino oriente sino al Giappone. Attualmente gli azuki sono coltivati un po' in tutto il mondo ed è facile coltivarli anche in Europa e in Italia.

Gli azuki vengono conosciuti dalla popolazione italiana a seguito della diffusione della dieta macrobiotica e dell’alimentazione naturale tipica che arriva dal oriente.

Solitamente incontriamo il nome degli azuki quando parliamo dei germogli. Infatti questi fagioli rossi sono tra i più comuni semi che vengono utilizzati per la produzione di germogli a scopo alimentare.

La coltivazione invece in pieno campo in Italia è meno conosciuta e sono pochi gli esempio di aziende agricole che hanno introdotto gli azuki nelle scelte colturali dei propri ortaggi.

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Coltivazione: per germogli o per baccelli

Per coltivare gli azuki avremo bisogno dei semi che potremo acquistare in qualche agraria specializzata ma molto più facilmente li troveremo nei negozi di prodotti alimentari biologici o nelle erboristeria perché sono venduti per produrre i germogli.

Una volta che avremo i semi sarà necessario lasciarli qualche ora in acqua in modo che essa possa penetrare all’interno del semi e dia l’inizio al processo di germogliazione. A  questo punto dovremo decidere se continuare per una coltivazione a terra oppure se prepararli come germogli da mangiare.

I germogli si coltivano mettendo i semi reidratati in un contenitore con i fori che viene chiamato germogliatore. Successivamente dovremo tenerli bagnati più volte al giorni sino all’immissione del germoglio e per alcuni giorni dopo quando le prime foglioline saranno più grandi e cominceranno a prendere la colorazione verso il verde.

La germogliazione degli azuki è molto facile e serve solo ricordarsi di mettere acqua e quindi di mantenerli bagnati. Quando i germogli sono cresciuti di almeno 3 centimetri potranno essere utilizzati sul momento freschi oppure conservati in frigo per massimo 3 o 4 giorni.

L’uso fresco dei germogli mantiene tutte le proprietà nutrizionali e benefiche di questi azuki ma esistono anche tante ricette per i germogli di azuki cotti.

La coltivazione in pieno campo è praticamente identica al loro fratello fagiolo infatti basta mettere i semi nel terreno e lasciar crescere la pianta che è un erbacea arbustiva sino all’altezza dai 35 ai 100 centimetri.

La semina può essere fatta a primavera inoltrata tra aprile e maggio in buche vicine circa 60 centimetri l’una dall’altra. Dopo un mese la pianta sarà delle dimensioni finali e comincerà la fioritura con la successiva formazione dei baccelli che potranno essere raccolti in tarda estate.

Le innaffiature sono necessarie per il primo periodo ma generalmente è sufficiente dare acqua quando il terreno è asciutto.

La temperatura media ottimale di crescita è tra i 15 e i 28 gradi. Non hanno grandi esigenze rispetto al terreno anzi essendo dei legumi sono ortaggi che apportano azoto nel suolo e quindi aiutano a fertilizzare in modo naturale.

 

La raccolta dei semi di azuki

La raccolta degli azuki avviene in modo molto simile ai fagioli infatti quando il baccello misura circa 10 centimetri ed è giunto a maturazione può essere staccato manualmente dalla pianta per poi essere sgranato per ottenerne i semi interni che sono appunto gli azuki.

Potremo usare direttamente gli azuki freschi oppure metterli ad essiccare per conservarli durante l’anno.

Per fare questo sarà sufficiente lasciarli asciugare in un ambiente areato e successivamente metterli in un contenitore chiuso e al riparo dalla luce e dal calore.

Questi semi essiccati di azuki potranno essere utilizzati per ricette di cucina, rimedi naturali o prodotti di cosmesi faidate ma anche come semi da piantare la stagione successiva per avere nuove piante di azuki.

 

Proprietà e benefici degli azuki

Gli azuki contengono poche calorie e molti nutrienti come vitamina C e vitamine del gruppo B ma anche molti sali minerali come calcio, sodio, potassio, ferro, magnesio, manganese e zinco.

Sono ricchi di fibra alimentare che aiuta in transito intestinale e combattono stitichezza e la stipsi. La parte di grassi vegetali è molto ridotta ed inoltre aiutano la circolazione e abbassano i livelli di colesterolo.

Nella loro composizione troviamo anche un buon complesso proteico come anche in tutti ii legumi di questa famiglia.

Gli azuki hanno proprietà specifiche come depurativi e diuretici che quindi servono per aiutare tutto l’apparato urinario ed in particolare contro eventuali problemi di infezioni alla vescica e ai reni.

 

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