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Bill Gates e il discorso profetico

Cinque anni fa Bill Gates sembrava aver predetto l'arrivo del coronavirus. Ora torna sull'argomento con nuove "profezie".

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©Kaspars Grinvalds / 123rf.com

Uscito definitivamente (anche) dal consiglio di amministrazione della Microsoft, Bill Gates oggi si dedica unicamente a Bill & Melinda Gates Foundation, la ricca fondazione privata che lui stesso ha creato insieme alla moglie nel 2000.

 

Un cambio di rotta che ora lo vede attivo principalmente nella lotta contro le epidemie. Per l’emergenza coronavirus, infatti, ha stanziato oltre 100mila dollari e sembra stia finanziando addirittura un progetto sperimentale per distribuire kit domiciliari per testare un’eventuale positività al virus. 

 

Nel 2015 un discorso profetico

Fa riflettere che lo stesso Bill Gates cinque anni fa abbia girato un video in cui sembrava predire proprio la diffusione della pandemia odierna. A suo dire, infatti, già allora c’era più probabilità di uccidere 10 milioni di persone con un virus altamente contagioso, piuttosto che con una guerra.

 

E non è tutto. Al tempo, infatti, Gates parlava di microbi potenzialmente più nocivi dei missili, delineando un ipotetico scenario "profetico" fino al 2025. Insomma: un quadro completo molto vicino alla situazione globale che stiamo vivendo in questo momento.  

 

La necessità dell’isolamento

Il 18 marzo scorso il magnate è tornato nuovamente sul discorso e l’ha fatto su Reddit (sito internet di social news dove gli utenti registrati possono di fatto interagire e pubblicare contenuti), dando vita a 80mila discussioni diverse.

 

Tra le tante riflessioni fatte da Gates sulla pandemia, un aspetto decisivo è legato alla necessità dell’isolamento, che deve essere fatto con un approccio di shutdown. Ovvero, per ridurre il tasso di infezione e per limitare i contagi, è fondamentale chiudersi all’interno della propria comunità, onde evitare che gli ospedali diventino sovraccarichi. 

 

Il ritorno alla normalità

Stando a Bill Gates, inoltre, nei Paesi ricchi questa situazione di isolamento forzato è destinata a durare indicativamente 6-10 settimane. Infatti, a suo dire, questo è il tempo necessario per riuscire a diminuire i livelli dell’infezione (a patto che vengano eseguiti tamponi e che venga rispettato il distanziamento sociale). 

 

E se è vero che la preoccupazione per i danni economici globali è forte, Gates si focalizza anche sulle difficoltà che riscontreranno in futuro gli Stati più poveri e ancora in via di sviluppo. Qui, infatti, gli effetti dell’epidemia saranno ancora più terribili, dal momento che sarà difficile (se non impossibile) garantire l’isolamento, né tantomeno offrire cure mediche adeguate agli ammalati
 

Tamponi e vaccini: le arma migliori contro il virus

Su Reddit, inoltre, Gates ha consigliato di mappare la diffusione del virus, facendo il maggior numero possibile di tamponi. E ha puntato il dito contro gli Stati Uniti, meno organizzati in tal senso rispetto a quanto è stato fatto in Cina e Sud Corea.

 

Nell'ipotesi dell'imprenditore americano c'è l'ultriore proiezione che dei possibili vaccini potranno essere ultimati anche prima di 18 mesi. Ma per valutare la sicurezza e l'efficacia degli stessi se ne dovranno testare miliardi, con la consapevolezza che molti non funzioneranno.