Articolo

Che cosa sono i Bilanci di Sostenibilità

Sempre di più, le grandi aziende -e non solo le grandi- pubblicano il proprio Bilancio di Sostenibilità. Un modo per farsi conoscere al pubblico sotto un profilo che non sia solo quello produttivo.

bilanci-sostenibilita

Credit foto
©rawpixel -123rf

Mercoledì 7 ottobre 2020 il gruppo Esselunga ha pubblicato il suo Bilancio di Sostenibilità 2019 nel quale sono illustrati i risultati ottenuti nel corso dell’anno e gli obiettivi che l’azienda intende raggiungere entro il 2025.

Fondata su 5 macro-pilastri, la sostenibilità messa in campo da Esselunga si rivolge a clienti, persone, ambiente, fornitori e comunità e le attività redatte vertono intorno alla scelta di prodotti freschi e di eccellenza, contribuire alla diffusione di stili di vita sani ed equilibrati (vengono citati i laboratori ludico-didattici verso i bambini sul “mangiar sano”), formazione professionale per i dipendenti, redistribuzione delle eccedenze alimentari, l’introduzione della “spesa sospesa”, la riduzione del packaging in plastica e altro ancora.

Il Bilancio di Sostenibilità contribuisce a creare un’immagine virtuosa dell’azienda e diversi sono i soggetti economici che stanno scegliendo questa modalità per comunicare le proprie scelte.

Ma come si fanno i Bilanci di Sostenibilità e quali sono i criteri che li contraddistinguono?
 

Bilancio di sostenibilità: tra CSR e green reputation

Il Bilancio di Sostenibilità è un elemento di Corporate Social Responsibility (CSR) e non ha nulla a che fare con il Bilancio d’esercizio: il primo è volontario, il secondo è obbligatorio. O meglio, anche il bilancio sulla sostenibilità è diventato obbligatorio ma solo per aziende quotate con più di 500 dipendenti, con un totale ricavi netti delle vendite superiore a 40 milioni di euro o uno stato patrimoniale superiore a 20 milioni di euro. In Italia ci sono circa 200 aziende con questo profilo.

Tuttavia sono tante le aziende che sentono il bisogno di comunicare la propria sostenibilità, anche se non legate a un obbligo. Chi sceglie questo strumento lo fa per creare un’immagine positiva dell’azienda, una “green reputation” del brand e quindi un’opportunità di rivolgersi a nuovi pubblici e quindi creare nuovi business.
 

36 linee guida per un bilancio di sostenibilità

Come si redige un bilancio di sostenibilità? La normativa comunitaria si sta allineando su questo tema ma ancora non ci sono procedure obbligatorie precise da redigere.

Ci sono però diversi “indicatori di sostenibilità” riconosciuti e sono presenti delle linee guida come quelle del Global Reporting Initiative, un gruppo no-profit fondato a Boston nel 1997 che riporta degli standard entro cui le aziende possono muoversi nel mostrare il loro impegno nella sostenibilità e i contenuti da inserire nel documento finale.

Si tratta di 36 linee guida da seguire per realizzare bilanci di sostenibilità trasparenti e omogenei nel contenuto su una lunga serie di temi:

  • emissioni di gas serra;
  • impronta idrica;
  • consumo di energia;
  • politiche adottate con i lavoratori e altro.


In generale, il Bilancio deve illustrare l’operato dell’impresa in rapporto alla sua mission, ai valori, e ai suoi principi ispiratori; illustrare le sue prestazioni, soprattutto dal punto di vista sociale; fornire informazioni e strumenti utili a supportare il management nella definizione delle strategie sociali dell’impresa; verificare la coerenza tra obiettivi assunti e risultati ottenuti; esplicitare gli obiettivi di miglioramento dell’impresa sotto il profilo sociale.
 

Bilancio di sostenibilità o green washing?

Abbiamo visto quali sono i criteri suggeriti dagli esperti per redigere un buon Bilancio di Sostenibilità. Certo, tutto quanto sopra riportato deve corripospondere a verità, altrimenti il rischio è quello di fare "green-washing" o dare agli stakeholders e ai consumatori false aspettative.

Infine, esistono degli standard a livello internazionale, delle certificazioni per garantire che l’organizzazione sia socialmente responsabile.

Tali standard si basano su principi dettati dai riferimenti internazionali in materia di diritti umani e dei lavoratori ed in particolare fa riferimento ai concetti della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, delle Convenzioni ILO (International Labour Organization), delle Convenzioni delle Nazioni Unite sui Diritti del Bambino e per eliminare tutte le forme di Discriminazione contro le donne.

Lo standard SA 8000 (Social Accountability 8000) costituisce il primo standard di questo tipo.