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Orti urbani a Roma

Tra le città più attive in Italia in materia di orti urbani c'è sicuramente Roma. Ecco come ottenere un lotto nella capitale, per coltivare frutta e verdura a scopo di autoconsumo.

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©LARISA SHPINEVA -123rf

Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio boom degli orti urbani, in rapida diffusione in Italia e nel resto del mondo. Realtà che prendono forma a ridosso dei grandi centri abitati e avvicinano i consumatori alla terra, accorciando di molto la filiera del cibo e offrendo così grandi possibilità in termini di consapevolezza alimentare.

Tra le città italiane più attive, per quanto riguarda gli spazi dedicati agli orti urbani, c'è sicuramente Roma
 

Roma, città agricola

Gli orti urbani possono essere di natura pubblica oppure privata. In ambito pubblico, la destinazione di porzioni di terra alla coltivazione da parte dei cittadini rientra nella politica di salvaguardia e riqualificazione del territorio comunale, in particolare delle aree periurbane ed extraurbane.

Si legge sul sito del Comune di Roma, nella sezione dedicata al progetto: “Le aree che vengono concesse per la realizzazione di Orti e Giardini Urbani vengono così preservati dal degrado, dall’abbandono, dagli usi impropri e, allo stesso tempo, rivisitate e rivissute in un'ottica dinamica di appartenenza e tutela a 360°che consente ai cittadini di riappropriarsi del loro territorio”.

Oltre alla mera attività della coltivazione ortofrutticola, infatti, gli orti urbani possiedono risvolti sociali non trascurabili. Costituiscono, infatti, dei validi punti di incontro e di inclusione sociale, capaci di favorire le relazioni, l'integrazione e la costruzione di una comunità all'interno del territorio, a partire da obiettivi e valori condivisi.
 

Come ottenere l'assegnazione di un lotto a Roma

Tramite la delibera n.38 del 17 luglio 2015, L’Assemblea Capitolina ha approvato il "Regolamento sugli orti urbani ed i giardini condivisi". Secondo quanto deliberato, le aree prescelte sono affidate in comodato d'uso ad associazioni o gruppi organizzati. A loro volta, questi hanno il compito di dividere gli appezzamenti in piccoli lotti (fino a 60 metri quadri), da destinare ai cittadini che ne faranno richiesta, con particolare attenzione alle categorie in difficoltà.

Per ottenere l’assegnazione di un lotto, ci si può rivolgere alle associazioni già operanti nel territorio comunale o costituire una forma associativa senza scopo di lucro. Alla richiesta andrà allegata una serie di documenti, tra cui l'atto costitutivo, lo statuto, il regolamento dell'associazione, oltre al progetto di ciò che si intende realizzare, completo di mission e obiettivi.

Rivolgersi a realtà già organizzate significa godere di una serie di vantaggi, che semplificano l'inizio e lo svolgimento dell'attività: dall'acqua per irrigare, alla possibilità di usufruire di attrezzi agricoli collettivi, all'opportunità di condividere le esperienze e le competenze maturate.

Predisporre gli atti amministrativi e le convenzioni per l’affidamento degli orti urbani della capitale è responsabilità dell'Ufficio Orti Urbani, che cura inoltre le istruttorie per il rinnovo o la revoca delle varie assegnazioni.

Lo stesso Ufficio si occupa di effettuare il monitoraggio delle aree affidate, assicurando le attività di controllo e la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni a tavoli tecnici e conferenze. Si dedica, infine, all'aggiornamento della Mappa degli Orti Urbani, che mostra agli utenti la collocazione e la destinazione d'uso dei vari appezzamenti.
 

La mappa di Zappata Romana

Della mappatura degli orti urbani e dei giardini condivisi a Roma si occupa anche Zappata Romana, progetto che indaga programmi di orticoltura condivisi, intesi come azione collettiva di appropriazione dello spazio pubblico urbano e di sviluppo di pratiche ambientali, economiche e sociali innovative.

Zappata Romana è autore della proposta “Coltiviamo la città, un orto per quartiere”, presentata al Sindaco Virginia Raggi, che prevede di realizzare almeno cento orti nella città di Roma entro la fine del 2020. 

Attualmente, nella mappa sono riportati oltre 150 iniziative fra orti, giardini condivisi e altri progetti di verde urbano: ciascuna di esse- con la sua storia e le sue specificità- è opera di cittadini e associazioni che in prima persona ne curano la realizzazione e la gestione.