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Zafferano e umore: fitoterapia e serotonina naturale

Oltre a essere una spezia preziosa, lo zafferano è anche un rimedio naturale per migliorare il tono dell'umore. Vediamo come agisce e come usarlo.

zafferano-umore

 

Zafferano e serotonina

Lo zafferano (Crocus sativus) è una pianta molto utilizzata in cucina e rientra tra le spezie più preziose e costose al mondo ma anche un interessante rimedio naturale.

Gli stimmi dei fiori di zafferano, infatti, oltre ad avere proprietà aromatiche, contengono anche composti bioattivi con effetti benefici sul tono dell’umore.

I principali costituenti dello zafferano sono crocin, crocetina, picrocrocina e safranale, responsabili sia del colore giallo-arancio intenso della spezia sia delle proprietà fitoterapiche di questo fiore.

In particolare, sembra che tali composti dello zafferano possano modulare la trasmissione serotoninergica, cioè influenzare la ricaptazione della serotonina e, di conseguenza, i suoi livelli disponibili a livello sinaptico.

Il meccanismo è quindi simile a quello degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, anche se l’azione dello zafferano è molto più delicata e fisiologica.

Oltre all’azione sulla serotonina, l’assunzione di zafferano può agire anche su altri neurotrasmettitori come dopamina e GABA, e questo ne potenzierebbe l’effetto benefico sul tono dell’umore.

Lo zafferano esercita poi anche un’azione antiossidante che potrebbe avere azione protettiva sui neuroni, prevenendo stati depressivi o ansiosi.

Per tutti questi motivi, lo zafferano viene oggi consigliato nelle forme lievi di depressione, come supporto fitoterapico in caso di sintomi inziali o non gravi.

 

Effetti sull’umore

Lo zafferano è un rimedio utilizzato nella medicina tradizionale come tonico nervoso, stimolante dell’umore e rimedio per la “tristezza malinconica”.

Il suo utilizzo a dosaggi appropriati può essere utile in caso di disturbi come:

  • perdita di motivazione;
  • calo del tono vitale;
  • ansia lieve associata a tensione mentale;
  • irritabilità;
  • disturbi lievi del sonno;
  • stress.

Assunto a dosaggi adeguati e per un tempo opportuno, lo zafferano sembra quindi migliorare il tono dell’umore e la qualità del riposo e favorire una più efficace gestione dello stress e una maggiore energia psichica.

Oltre all’effetto sul tono dell’umore, lo zafferano può essere adoperato anche per supportare le funzioni cognitive, quindi per migliorare l’attenzione e la lucidità e ridurre la fatica mentale, soprattutto nei periodi di stress prolungato.

Questo perché, come già visto, la pianta sembra proteggere i neuroni dallo stress ossidativo e modulare la risposta infiammatoria, entrambi fattori coinvolti nel calo delle funzioni cognitive durante momenti di sovraccarico mentale.

In genere lo si utilizza nei casi lievi di depressione ma non va considerato un sostituto di farmaci antidepressivi, bensì un supporto fisiologico utile nelle fasi iniziali o come complemento al percorso terapeutico stabilito da uno specialista.

In alcuni casi lo zafferano viene consigliato durante i cambi di stagione, nei periodi di stress mentale, negli sbalzi di umore leggeri e nella stanchezza emotiva legata al superlavoro.

L’azione dello zafferano non è immediata ma richiede un’assunzione di circa due-quattro settimane, un tempo simile alla maggior parte dei rimedi fitoterapici che agiscono sul sistema nervoso, ad esempio l’iperico.

 

Dosaggi e precauzioni

Il dosaggio dello zafferano per uso fitoterapico per una persona adulta è generalmente compreso tra 15 e 30 mg al giorno di estratto standardizzato, generalmente suddivisi in due somministrazioni.

L’assunzione dovrebbe essere portata avanti per almeno due-quattro settimane, così che i costituenti attivi possano espletare la loro azione. Lo zafferano è considerato un rimedio sicuro, con rari effetti collaterali per i dosaggi utilizzati in erboristeria e fitoterapia.

Dosi molto più alte possono essere tossiche, ma non sono mai utilizzate nei preparati erboristici o fitoterapici e nemmeno nell’uso in cucina.

L’assunzione di zafferano come rimedio naturale è comunque controindicato in caso di gravidanza e allattamento e deve essere valutato dal medico in caso di assunzione concomitante di antidepressivi o patologie psichiatriche diagnosticate, per le quali il percorso terapeutico non va mai modificato senza supervisione.

Per il resto, lo zafferano è uno dei rimedi più ben tollerati del panorama fitoterapico poiché non provoca sedazione, non altera la vigilanza e non dà dipendenza.