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Cos’è il movimento Sober Curious e perché sta cambiando il modo di bere

Essere Sober Curious vuol dire rinunciare o ridurre l’alcol, anche se non si hanno problemi particolari ad esso legati: è una scelta di salute, di consapevolezza e di amore per sé, sempre più condivisa da chi vuole vivere con intenzione e pienezza. Vediamo insieme cos’è e perché.

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©Foto di cagkansayin su iStock

Condividere un calice con gli amici o gustarsi una birra durante una partita – specialmente nella cultura italiana – è da sempre associato al divertimento e alla socialità. Al contrario, scegliere di non bere spesso suscita diffidenza: l’astinenza viene talvolta vista come un segnale implicito di problemi con l’alcol, ancora circondati da stigma e silenzio, oppure come il segno di una persona astemia percepita come noiosa o poco incline al divertimento. 
Eppure negli ultimi anni, sempre più persone nel mondo hanno cominciato a bere meno e ad ostentarlo con orgoglio. Tutto parte da una domanda semplice, ma rivoluzionaria: "Cosa accadrebbe se smettessi di bere, anche se non ho un problema con l’alcol?" È da qui che nasce il movimento Sober Curious, una tendenza che sta ridefinendo il rapporto delle persone con l’alcol e portando alla luce una nuova consapevolezza legata al benessere, alla salute e alla libertà personale.

 

Cosa significa essere Sober Curious: definizione e filosofia


Essere Sober Curious significa scegliere di mettere in discussione le abitudini legate al consumo di alcol, senza per forza aderire a un’etichetta rigida come “astemio” o “ex alcolista”. Il termine è stato coniato dalla scrittrice britannica Ruby Warrington - autrice del libro Sober Curious (2018) – e vuol dire riflettere in modo più consapevole sulla decisione di bere alcolici: non si tratta quindi di promuovere la completa astinenza, ma di avere maggiore consapevolezza delle proprie scelte. Si basa in sostanza su un principio chiave: essere curiosi di scoprire come la vita potrebbe migliorare senza (o con meno) alcol, sperimentando la sobrietà.
Non si tratta necessariamente di eliminare l’alcol in modo definitivo, ma di adottare un approccio più consapevole, ponendosi domande quali: Perché bevo? Cosa sto cercando nell’alcol? Come mi sento il giorno dopo? Potrei divertirmi o rilassarmi anche senza? Il movimento non giudica, ma invita all’ascolto di sé, alla sperimentazione e a uno stile di vita più intenzionale.
 

 

Perché sempre più persone riducono l’alcol


Le ragioni che spingono a intraprendere questo percorso sono molteplici: la crescente attenzione verso la salute mentale e fisica, l’aumento di ansia e stress post-pandemia, e la voglia di maggiore autenticità nei rapporti sociali hanno spinto molti — soprattutto tra i Millennial e la Gen Z, quindi giovani e giovanissimi — a ripensare il proprio stile di vita, rivalutando la sobrietà. Anche la normalizzazione del "bere sociale" viene messa via, via in discussione: si inizia a notare come spesso l’alcol sia un automatismo più che una vera scelta. E con l’emergere di alternative creative come cocktail analcolici artigianali e locali "alcohol-free", rinunciare a un bicchiere è diventato più facile, e persino alla moda.
 

 

Benefici fisici, mentali e spirituali della sobrietà consapevole


Chi sceglie di ridurre o eliminare l’alcol sperimenta spesso benefici sorprendenti: è infatti possibile notare miglioramenti nella concentrazione, nella memoria, nella qualità del sonno e nei livelli di energia. Inoltre, è più facile gestire eventuali problemi di peso, senza dover ricorrere a rinunce drastiche; anche l’aspetto della pelle e dei capelli tende a migliorare. Gli effetti positivi si estendono anche alla salute mentale, con un generale aumento del benessere psicologico e benefici evidenti in caso di ansia o depressione.
Senza contare i vantaggi per la salute fisica: medici e ricercatori da tempo segnalano i rischi legati al consumo di alcol, che spaziano da malattie cardiache ed epatiche fino alla compromissione del sistema immunitario. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che anche un solo drink al giorno può essere associato a un aumento del rischio di vari tipi di tumore.
Infine, decidere di ridurre o sospendere il consumo di alcol, anche solo temporaneamente, può aiutare a costruire un rapporto più equilibrato con le bevande alcoliche. Prendersi il tempo per riflettere sulle proprie abitudini consente di comprendere meglio le motivazioni che ci spingono a bere, le sensazioni che proviamo durante il consumo e i cambiamenti che avvengono nel corpo quando ne limitiamo o eliminiamo l’assunzione.
 

 

Come iniziare: consigli, sfide, app e comunità


Iniziare il percorso Sober Curious non richiede promesse eterne o dichiarazioni solenni, ma è sufficiente avere la voglia di sperimentare. Ecco qualche consiglio pratico:

  • Fare una pausa di prova: ad esempio durante le ormai famose challenge di un mese, come Dry January o Sober October, che incoraggiano a rivalutare il consumo di alcol;
     
  • Scoprire nuove abitudini sociali, frequentando i locali in continuo aumento che offrono bevande analcoliche di ogni genere, rinunciando in tal modo all’alcol ma non alla socialità; o comunque impegnarsi in attività sociali che non implichino il bere;
     
  • Valutare sempre le alternative agli alcolici, anche se ci si trova con amici o in ambienti in cui normalmente si consuma alcol.

Per chi poi desidera iniziare un percorso di sobrietà consapevole, oggi esistono numerose app pensate per offrire supporto quotidiano, motivazione e strumenti pratici. Reframe, I Am Sober e Sunnyside, per esempio, sono tra le più apprezzate: la prima propone un approccio basato sulla neuroscienza, con coaching personalizzato e una community attiva; la seconda aiuta a monitorare i giorni di sobrietà con promemoria e messaggi incoraggianti; la terza invece si concentra sul mindful drinking, cioè sulla riduzione consapevole del consumo di alcol attraverso sfide e consigli mirati.

Accanto alle app, si stanno sviluppando inoltre vere e proprie comunità digitali e spazi di condivisione dove è possibile confrontarsi con altre persone che hanno scelto di mettere in discussione il proprio rapporto con l’alcol, senza sentirsi giudicati. Questi ambienti — spesso inclusivi e non dogmatici — offrono ascolto, ispirazione e strumenti concreti per affrontare dubbi, difficoltà e successi lungo il percorso.
 

 

Sober living e stili di vita alternativi


Il movimento Sober Curious si inserisce in una tendenza più ampia di ritorno alla semplicità, all’equilibrio e all’autenticità. Molti lo collegano a pratiche come la mindfulness, la slow life, la digital detox, o la scelta di una dieta più naturale.
Nella visione sober living, il benessere non passa per la fuga, ma per la presenza. Bere meno (o niente) non è una rinuncia, ma un guadagno: più energia, più tempo, più connessione con se stessi e con gli altri.