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L’uso delle armi nelle arti marziali

Le arti marziali hanno un’origne antichissima, persa nella notte dei tempi quando i primi ominidi si scontravano con le clave e con le selci. L’essere umano scoprì presto che le armi potenziano l’attacco e fece una raffinata arte del loro studio

L’uso delle armi nelle arti marziali

Nei millenni, in ogni società umana, è sempre esistita una categoria di persone che dedicavano la loro vita allo studio delle tecniche di guerra, perfezionando gli strumenti e gli esercizi per padroneggiarle.

Per colmare il gap esistente tra l’uomo e gli altri animali predatori furono studiate armi che simulassero il danno provocato da artigli, fauci, becchi, rostri, zampate.

Il pugnale e, in seguito, la spada sono due armi universali, due archetipi. L’ascia, oltre che un simbolo di potere e signoria, è perfetta per focalizzare la forza e creare grossi danni; le mazze furono create per avere la meglio sulle cotte e le armature leggere, ma la grande rivoluzione avvenne con gli archi, le fionde, le balestre e tutte le armi da scocca.

Ancora oggi molte arti marziali continuano lo studio delle armi, spesso in forme estetiche di rara bellezza, considerando queste pratiche come fondamentali per l’acquisizione di precisione, coordinazione, self control, tempismo.

Qualche arte marziale di autodifesa invece prevede un allenamento pratico, specie per quanto riguarda la difesa e, parzialmente, l’attacco con armi non eccessivamente lesive, come ad esempio i bastoni.

 

Le armi nelle arti marziali: la spada

Una delle armi principali in ogni sua variante: la katana giapponese, sciabola da scherma, o la spada cinese nei vari kung fu.

Le arti marziali che ancora ne insegnano l’utilizzo sono il kendo, arte marziale al contempo pratica e contemplativa, capace di dare un’elevatissima padronanza del tempo e delle distanze.

Si possono utilizzare il bokken (spada di legno) per le forme e lo shinai (spadone di bambù) per le competizioni.

La scherma, disciplina olimpica, ha anc’essa un’origine assai antica e la sua nobile pratica sportiva garantisce flessibilità, riflessi fulminei, tempismo, atleticità, mobilità.

Molti stili di kung fu hanno le forme con la spada cinese, a lama dritta e flessibile; si tratta di coreografie estremamente estetiche, che richiedono doti acrobatiche, un fisico elastico, e una padronanza dell’equilibrio a tutta prova, tutti elementi che si sviluppano con la pratica.

 

Qual è l'abbigliamento nelle arti marziali?

 

Le armi nelle arti marziali: l'arco

Esistono varie scuole di tiro con l’arco, una delle quali è disciplina olimpica. L’arco è una delle armi che nella storia vista dal punto di vista bellico, segnò una vera e propria rivoluzione.

Originariamente era uno strumento di caccia applicato alla guerra. In occidente esistono scuole di primissimo livello, dove si insegna la concentrazione, la padronanza di sé, l’equanimità. In Oriente la principale arte marziale è il kyudo, l’arte dell’arco degli antichi samurai.

Oltre all’aspetto pratico, di precisa scocca sia da in piedi che a cavallo, il kyudo si propone come disciplina cerimoniale, meditativa, fortemente connessa allo zen e al tentativo di silenziare la mente.

 

Le armi nelle arti marziali: il pugnale

Il pugnale o coltello è una delle armi più pratiche e soventemente usate in contesti reali per via della facilità a nasconderlo e trasportarlo.

Esistono varie discipline militari che insegnano l’uso offensivo del pugnale, mentre le arti marziali “civili” insegnano soprattutto come difendersi da un attacco perpetrato con pugnale.

Molti tipi di kung fu, il krav maga e i vari sistemi moderni di self defence e, parzialmente, l’aikido, sviluppano sempre questa branca marziale. Esistono inoltre numerose scuole in tutto il mondo di lancio del coltello.

 

Le armi nelle arti marziali: il bastone

Molte arti marziali studiano il bastone per diversi motivi: strumento facile da reperire e trasportare e non particolarmente lesivo (non penetra e non taglia).

Era l’arma dei monaci, che solevano viaggiare con un bastone e senza altre armi. In Giappone troviamo il bojutsu, l’arte del bastone lungo, talvolta connessa al karate; in Cina esistono varie discipline del kung fu che studiano il bastone, che può andare dai 30 cm ai due metri e mezzo, come negli esercizi con bastone del wing chun.

La principale arte marziale con bastone, o meglio, bastoni,è lescrima o kali, che nei secoli ha sviluppato l’uso di due bastoni in maniera sopraffina, per questo studiata in tutto il mondo.

 

Altre armi nelle arti marziali

La più famosa delle armi marziali meno convenzionali è il nunchaku, portato all’attenzione del pubblico da Bruce Lee. Come molte armi quali le falci, i tridenti e le alabarde, fa parte del gruppo di armi originarie dal contesto agricolo; di fatti era utilizzato per battere i cereali. Il suo utilizzo richiede molta coordinazione, tempismo, e abilità manuali degne della giocoleria.

Nonostante il suo utilizzo sia in principio complicato, il nunchaku può generare una quantità di forza superiore a quella generata dal bastone. In genere viene praticato assieme al karate.

 

L'uso delle armi nel Tai chi chuan

Per approfondire:

> Le protezioni nell'allenamento marziali e il loro uso

> Le armi più comuni nelle arti marziali