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Le arti marziali dell'Asia Centrale

L'Asia è il continente più grande e più abitato del pianeta, ma una grande fetta della sua area centrale ci è ancora culturalmente molto distante e spesso non siamo in grado di indicare i nomi delle nazioni o le lingue che vi vengono parlate. Non solo: spesso ignoriamo alcune arti marziali molto interessanti che hanno origine qui. Vediamone le caratteristiche e in cosa si differenziano

Le arti marziali dell'Asia Centrale

L'Asia centrale ha una geografia, una storia e una cultura lunghe e complesse. Attualmente è composta da alcune ex repubbliche russe come il Kazakistan, l'Uzbekistan, il Turkmenistan, il Tagikistan e il Kirghizistan; anche se culturalmente vi si possono aggregare lo Xinjian (territorio uiguro che corrisponde a circa un quinto della Cina), l'Afghanistan e, soprattutto la Mongolia.

È appunto dalla Mongolia, con Gengis Khan, che parte la spinta unificatrice, creatrice della cultura turco-mongola, capace di creare il più grande impero antico mai esistito.

I popoli turco-mongoli sono notoriamente abili guerrieri e cacciatori, onorevoli e intrepidi combattenti ben avvezzi all'arte della guerra. Gengis Khan riuscì a fondere le varie culture particolari senza cancellarle, pertanto questa vena guerriera si fuse con le scuole marziali provenienti dalla Cina e con l'antico substrato guerriero degli antichi popoli dei kurgan.

In epoche più recenti, l'Impero Sovietico e la Russia presero possesso di questi territori mettendoli in contatto con la loro scuola marziale basata sulla lotta.

 

Le arti marziali nelle ex repubbliche russe

Molti dei paesi sopra descritti sono delle ex repubbliche russe. Il sistema sovietico ha sempre dato molta importanza alla forza ed impiegò sin dall'inizio molte risorse mandando i suoi migliori uomini ad imparare ogni possibile arte marziale ai quattro angoli del mondo. Questo modello ebbe la sua discreta influenza anche sui popoli turco-mongoli dell'Asia Centrale, già forti della loro naturale attitudine guerriera.

Benché le etnie centrasiatiche abbiano specifiche caratteristiche genetiche, come la scarsa lunghezza degli arti, molti di loro eccellono nella boxe. Tuttavia, tutte le possibili arti locali sono in rapporto con l'arte marziale più popolare: il kurash, una fusione di tutti i vari tipi di lotta, soprattutto quella mongola (da cui deriva quella turca) e quella persiana.

Gli attuali stili di lotta libera e di lotta sportiva in genere (compreso il judo giapponese) prendono ispirazione da queste antiche lotte centroasiatiche e dalla greco-romana. Visto da fuori il kurash somiglia ad una via di mezzo tra judo e lotta libera, in quanto il suo scopo è proiettare l'avversario schiena a terra cono forza, velocità e stile, mantenendo di esso un assoluto controllo.

 

Arti marziali: quali sono e come si differenziano

 

Le arti marziali in Mongolia e paesi islamici

Il paese natale di un conquistatore come Gengis Khan non poteva non avere una cultura marziale. L'arte marziale più importante in Mongolia è la lotta mongola (detta bokh), che già Gengis Khan stesso praticava e incentivava tra le sue truppe.

Lo scopo di questo genere di lotta è quello di far toccare all'avversario il suolo con il torso o le ginocchia ed è ammesso aggrapparsi allo zodog, una specie di top molto aderente che copre le spalle ma mantiene in petto scoperto. C'è una leggenda all'origine di questo capo d'abbigliamento: molto tempo fa una donna mongola si travestì da uomo e sconfisse tutti i suoi avversari prima di rivelare la sua identità e umiliarli. Dopo questo fatto i lottatori sono tenuti a far vedere il proprio petto in modo da dimostrare di essere uomini.

La lotta somiglia molto al sumo e alla lotta olimpica. Anche i paesi di cultura islamica hanno contribuito all'efficacia di questi stili di lotta: il pahlevani ("sport degli eroi") è un sistema di allenamento degli antichi guerrieri persiani. Quest'arte è legata ad un codice di condotta e a dei rituali cavallereschi ed è tutt'oggi praticata in molti stati come tipo di lotta nei paesi arabi.

 

Evoluzione delle arti marziali dell'Asia centrale

In alcune grotte centro asiatiche sono stati rinvenuti affreschi sul tema della lotta datati 7000 AC. Da allora la lotta centro asiatica si è diramata in tutto il mondo e possiamo riconoscere i suoi pronipoti nel judo, nel wrestling, nel sambo, nella lotta greco-romana, nel sumo, nello shuaijao e nel laamb, ma anche nei numerosissimi stili cosiddetti tradizionali o folkloristici.

Attualmente possiamo vedere molti maestri centro asiatici nei team di allenamento di tanti campioni di arti marziali, sia per quanto riguarda la boxe, sia per l'aspetto della lotta. In Italia, fra i derivati più vicini alle lotte centro asiatiche, è possibile trovare dei corsi di sambo, arte marziale portata in auge da alcuni campioni delle MMA come Emilianenko Fedor, Andrei Arlovski, Oleg Taktarov e Khabib Nurmagomedov.

 

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Immagine | "DschingisMongoliaStatue" by Steffen Wurzel