Intervista

Yoga adattivo: intervista a Suzanne Galfredi

È possibile utilizzare lo yoga come ausilio in caso di traumi profondi, o disabilità?
E con quali obiettivi? Ci risponde Suzanne Galfredi, insegnante "al servizio" di uno yoga accessibile a tutti.

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©Mind Body Connections Europe

Suzanne, qual è il percorso che ti ha portata a diventare insegnante di Yoga adattivo

Nel 2002, il mio compagno è stato colpito da un ictus che lo ha lasciato emiplegico e afasico.

Durante il lungo percorso di riabilitazione abbiamo incontrato terapisti eccezionali, appassionati dal loro lavoro e dotati di incredibile umanità, ma per come è strutturata e per i tempi che le sono concessi, la riabilitazione non ha potuto aiutarci a dare un senso alla nostra nuova vita: mi includo tra coloro che avrebbero beneficiato di un aiuto, in quanto la disabilità e i traumi coinvolgono tutte le persone vicine nel cambiamento.

Matthew Sanford, nel suo libro “WAKING: a Memoir of
Trauma and Transcendence
”, paragona il processo di guarigione in senso ampio al momento in cui entriamo in una stanza buia: inizialmente sembra non esserci altro che il buio, ma se diamo tempo agli occhi di abituarsi, piano piano torniamo a vedere.
Sarà diverso dalla luce a cui eravamo abituati prima ma possiamo trovare una via e nuove possibilità in quello spazio. È però necessario concedere tempo e cura a quel processo, e questo spesso non è possibile in un percorso di riabilitazione canonico.

Quando siamo tornati a casa ho pensato che avrei potuto trovare quell'aiuto studiando approcci diversi e acquisendo nuovi strumenti. Sono diventata operatore shiatsu e durante le diverse formazioni seguite ho ritrovato il Qi gong e lo Yoga.

Dieci anni dopo, ho scelto “Yoga e sistema nervoso centrale” e “Yoga e disabilità” come temi per gli elaborati da produrre durante la formazione per insegnanti fatta con Solo Yoga, e, durante la mia ricerca, ho incontrato proprio Matthew Sanford e il suo metodo di Yoga adattivo.
 

Nel 2013 sono partita per il mio primo seminario con lui, a Londra, seguito da molti altri, anche negli Stati Uniti.
 

Perché hai scelto di approfondire proprio il lavoro di Matthew Sanford?

La visione dello Yoga che Matthew propone era per me del tutto nuova, e unica, ed era la prima volta che sperimentavo la pratica in questi termini.

Il suo è un insegnamento che parte dall'ascolto e dall'esplorazione delle posizioni, alla ricerca di sensazioni e principi che non dipendono dall'azione muscolare e sono quindi universali e condivisibili con chiunque, indipendentemente dalle condizioni fisiche e di salute.

Si tratta di sensazioni (come radicamento, espansione, equilibrio, ritmo) che fanno parte del nostro essere umani, ci aiutano a "tornare a casa" nel nostro corpo e nel mondo, e che hanno cambiato profondamente il mio modo di praticare e insegnare a tutti i miei allievi.
 

Chi può trarre vantaggio dalla pratica dello Yoga adattivo?

Tutti noi viviamo con qualche tipo di ferita, facciamo fatica a stare nel presente e a sentire coerenza tra mente e corpo, tra la vita di tutti i giorni e ciò che sogniamo per noi e per il mondo.

Questo tipo di Yoga ci riguarda tutti, insegnanti, caregiver, operatori socio-sanitari, persone con disabilità, traumi, che hanno subito perdite o fanno fatica a sentirsi intere.

È una pratica che ci accoglie per come siamo e ci aiuta a ritrovarci nella nostra umanità, a superare la sensazione di separazione e solitudine, a tornare a casa e vivere più pienamente nel nostro corpo e nel mondo.
 

Su quali benefici si concentra lo Yoga adattivo per curare le ferite interiori comunemente definite traumi?

I benefici dello Yoga sono tanti, e riguardano tutti i livelli del nostro essere.

Lo yoga ci rende più aperti, forti e flessibili, in tutti i sensi. Ci permette di sentire che facciamo parte del mondo a pieno titolo, che siamo completi così come siamo, che siamo connessi – mente, corpo e anima, ma anche alle persone intorno a noi e al resto dell'universo – che siamo esseri umani.

Se pensiamo alle diverse forme di disabilità, incluse quelle invisibili e quelle che derivano dal processo di invecchiamento e che quindi prima o poi ci riguarderanno probabilmente tutti, le sensazioni di base di cui parlavo – radicamento, espansione, equilibrio, ritmo – sono quelle che vanno perse per prime.

Ritrovarle ci restituisce proprio quella possibilità di sentire e vivere più pienamente e ci permette di tornare un po' bambini nella relazione con il nostro corpo.

Pensiamo anche solo all'opportunità di sentire il contatto con la terra, di aprire le braccia in una giornata di sole, di oscillare su un’altalena...
 

In cosa lo Yoga adattivo è differente dallo Yoga tradizionale?

Chi pratica yoga da molto tempo sa che attraverso la ripetizione delle posizioni si giunge alla comprensione di ciò che quelle posizioni rivelano.

Possiamo definire questa modalità come un processo che si muove dall'esterno, dalla realizzazione fisica delle posizioni, verso l’interno. Lo yoga che proponiamo si muove in direzione opposta, dall'interno e dalle sensazioni verso l’esterno: cerca modi per rivelare le sensazioni interne per poi attivare il corpo fisico, allenando contemporaneamente l’attenzione e la consapevolezza di ciò che accade, la presenza in tutto il corpo e la memoria di come quelle sensazioni viaggiano nel corpo.

Allenare la memoria e la consapevolezza interna è importante soprattutto quando i nostri allievi non possono ripetere le posizioni in autonomia o non possono frequentare le lezioni con regolarità.
 

Ci sono storie rappresentative dei benefici dello Yoga adattivo?

Gli allievi di Mind Body Solutions (l'associazione fondata da Matthew Sanford), che praticano da molti anni, riassumono molto bene cosa lo yoga adattivo può fare.

Sul canale YouTube di Mind Body Solutions e sul loro sito - nella sezione “Humanity Unleashed” - è possibile trovare diversi video e testimonianze.
 

Possiamo riconoscerci nelle storie degli altri?

Ecco un altro importante elemento della visione di Matthew: possiamo riconoscerci nelle storie degli altri, non tanto nella trama, che è diversa per ognuno di noi, ma nelle questioni di fondo che tutti noi affrontiamo, e questa è un’altra dimostrazione che sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci separano.

Questa è la storia di Tiffiny, un'allieva di Mind Body Solutions.

“So che dal punto di vista neurologico non sto migliorando, la mia lesione spinale è sempre la stessa ma mi sento più viva.
Praticare yoga, per me, è stato esplorare l'energia nel mio corpo, ma anche muoverlo, estenderlo, allungarlo, perché mi sento sempre costretta nella sedia a rotelle e poter davvero allungare le braccia e le gambe, tutto il movimento di allungarmi verso l'alto, mi fa sentire più aperta, e per me significa danzare ed essere felice. […]

La sensazione di apertura nel petto può fare una grande differenza nel modo in cui gli altri ti vedono, e gli altri l'hanno notato, in me, ed è bellissimo. […] Sono tutte cose che pensavo fossero al di fuori della mia portata: muovermi con grazia ed armonia nel mio corpo. Pensavo di non avervi accesso, e adesso posso nuovamente farlo".
 

Altri parlano dell’esperienza di sentire per la prima volta in tutta la loro vita l’intero contorno del loro corpo, di aver ritrovato la sensazione di essere "interi", o di aver ritrovato il radicamento alla terra perso dopo tanti anni in sedia a rotelle, di aver notato che da quando sentono di poter prendere spazio nel mondo anche lo sguardo delle persone è cambiato e sentono finalmente di essere persone, prima che disabili, dell’importanza per loro di sentire che possono di nuovo muovere il loro corpo a ritmo, come se stessero danzando…

Tutti descrivono il loro incontro con questo tipo di yoga come un’apertura su un mondo di possibilità e speranza.
 

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©Mind Body Connections Europe

Le classi di Suzanne

Al momento Suzanne insegna yoga adattivo solo a domicilio e privatamente.

Le classi interrotte a causa dell'emergenza Covid non sono riprese, e la collaborazione con una casa di riposo prevista per quest'anno è ancora in sospeso.

Suzanne resta però sempre disponibile ad avviarne di nuove per associazioni, centri e gruppi di allievi e caregiver a Milano e, dall'autunno 2022, anche nell'area tra le province di Alessandria e Genova.

Recentemente, grazie all'Associazione Viola e alla psicologa Beatrice Garzotto, esperta in equine e pet therapy, ha partecipato ad un progetto rivolto a donne con patologia oncologica e a donne vittime di violenza che provano disagio nella sfera sessuale. 

Tre volte alla settimana Suzanne tiene delle classi di preparazione allo yoga, aperte ad allievi di ogni livello ed età. 
Queste lezioni si svolgono prevalentemente a terra e con l'uso di sedie e supporti vari per adattare le posizioni e praticare in sicurezza. 

Il centro non è però accessibile a persone che non siano in grado di camminare e salire i gradini all'ingresso e negli spogliatoi.

Le lezioni durano 1h e si svolgono a Milano, presso City Zen, nei seguenti orari:

  • Martedì alle 10.00
  • Mercoledì alle 18.45
  • Giovedì alle 11.00


Suzanne continua a collaborare come formatrice all'interno di corsi per insegnanti yoga e seminari di approfondimento.
 

Formazione insegnanti

Con l'associazione Mind Body Explorations organizzo inoltre formazioni per insegnanti yoga e operatori socio-sanitari sullo yoga adattivo, e a Milano partecipo a diverse formazioni per insegnanti yoga con moduli sullo yoga adattivo.

Mind Body Connections Europe è autorizzata da Mind Body Solutions a proporre la formazione ideata da Matthew Sanford (finora disponibile solo negli Stati Uniti) in Europa.
 

Consultate sempre il sito di Suzanne per restare aggiornati su orari e sedi delle sue classi