Psiconautica: trance e flusso
Trance e Flusso sono due degli stati di coscienza più ricercati in psiconautica, condizioni in cui si possono sperimentare forme di consapevolezza e di benessere ben al di sopra dell’ordinario. Scopriamo qualcosa di più.
Il termine psiconautica ha al contempo un che di poetico e rivelatore, che ci dice molto sui contenuti e gli intenti di questa disciplina: come il navigatore conosce le onde del mare e le sue correnti, così lo psiconauta, conosce e naviga le diverse onde della coscienza, ovvero i cosiddetti stati di coscienza, senza semplicemente subirli.
Lo psiconauta solca le onde come un turacciolo di sughero senza provare ad imporre la coscienza superficiale di veglia con la forza, considerandola la base della vera personalità e considerando tutti gli altri stati di coscienza, versioni “alterate” della veglia.
Questi diversi stati di coscienza sono numerosi, anche se non tutte le persone hanno comunemente accesso a tutti questi stati: alcuni, come il sogno e il sonno sono comuni a tutti (anche se alcune persone credono e dicono di non sognare), mentre altri stati hanno bisogno di condizioni speciali per essere raggiunti ed esperiti.
In questo articolo tratteremo due stati di coscienza particolari dal punto di vista della psiconautica: la trance e il flusso, da millenni meta interiore di molti ricercatori della psiche, dagli eremiti ai samurai, dagli yogi agli alchimisti, dai profeti ai cacciatori di visioni sciamanici.
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2 degli stati che gli psiconauti mirano a sperimentare, provocare e controllare sono noti come trance e flusso
1. La trance
La trance, spontanea o indotta, è uno stato di profonda interiorizzazione e di distacco dagli stimoli esterni. Il termine "trance" deriva da "transire", ovvero attraversare, si è infatti in un altro continente della coscienza.
Qui, oltre ad una sorta di insensibilità agli stimoli, si sperimenta una specie di immunità grazie alla quale fatica e dolore paiono svanire.
Durante la trance la coscienza di veglia non e più in pieno possesso dell’individuo ed altri stati emergono rendendo oggettivo ciò che generalmente è ritenuto soggettivo. Ciò può accadere spontaneamente in certi individui predisposti o allenati a fare ciò, oppure a causa di traumi o incidenti, o ancora per via di intossicazioni o altro.
Indicativamente, accade ciò che si ha durante il sogno: paraestesie, visioni e audizioni ipnagogiche, ma il tutto durante azione e movimento. Generalmente gli psiconauti inducono lo stato di trance tramite tecniche meditative, tecniche respiratorie, uso di enteogeni, ipnosi, musiche binaurali e altro.
2. Il Flusso
Lo stato definito come "flusso" o, meno frequentemente, "zona", è generalmente noto agli sportivi e a chi fa attività fisicamente estreme.
Molto simile allo stato di iperfocus, il flusso ha le seguenti caratteristiche:
> Tutta la coscienza è completamente focalizzata nell’azione presente. Il resto del mondo non esiste
> Azione e consapevolezza si fondono
> Annullamento di tutti i bisogni fisici e psicologici non legati all’azione
> Sospensione delle attività mentali riflessive
> Una sorta di consapevolezza amplificata delle proprie capacità e una raffinata sicurezza di sé
> Un ampliato senso di controllo sull’intera situazione in cui l’azione avviene
> Capacià di leggere gli stimoli esterni immediatamente e di anticiparli
> Un intenso senso di rallentamento del tempo esterno
Ciò che è interessante nello stato di flusso e che spinge gli alteti e gli sportivi a sfidare i propri limiti pur di sperimentarlo è l’intrinseco piacere privo di un oggetto specifico che si prova in tale stato di coscienza, una sorte di espansa soddisfazione e autogratificazione.
Tutte le energie psicoemotive convergono durante il flusso verso un unico obiettivo. Secondo gli psicologi il flusso è l’esatto opposto dell’apatia, è lo stato di coscienza più positivo sperimentabile durante la veglia, ed in qualche modo trascende due stati in cui generalmente le persone rimangono intrappolate nella ricerca della felicità e del piacere: eccitamento da un lato, controllo dall’altro.
Per sperimentare il Flusso bisogna saper rinunciare al controllo della mente raziocinante, ma bisonga anche evitare che il piacere senza oggetto si trasformi in eccitazione nervosa con un oggetto. Generalmente il Flusso tende a decadere in uno di questi stati e questi a loro volta possono ulteriormente decadere: l’eccitamento di ansietà e il controllo in noia.
Il flusso forgia le persone ad essere autoteliche, ovvero basate su un solido stato di benessere che le spinge a compiere azioni che hanno il loro scopo e la loro soddisfazione nello svolgimento stesso, e non hanno secondi fini (soldi, reputazione, famiglia).
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