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Le raccomandazioni per riconoscere e intervenire sui sintomi del vaiolo delle scimmie

I casi confermati nel mondo di vaiolo delle scimmie in questi primi giorni di settembre ammontano a 53.000 persone contagiate. L'OMS ha definito il Monkeypox virus come emergenza sanitaria globale e le autorità sanitarie hanno stilato una lista di comportamenti e attenzioni per ridurre le occasioni di trasmissione e curare a casa l'infezione.

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Senza creare allarmismi, porsi nel sospetto di essere stati esposti al contatto con persone infette dal vaiolo delle scimmie o avere il pensiero di avere noi stessi contratto il Monkeypox virus è un atteggiamento del tutto comprensibile: l’Organizzazione mondiale della sanità ha evidenziato i tratti di pericolosità di questa nuova epidemia dichiarando il Monkeypox virus un’emergenza sanitaria globale

 

In Italia i dati aggiornati sui contagi registrati non raggiungono ancora la soglia dei 1.000 casi ma, come le stesse fonti ufficiali ammettono, potremmo trovarci di fronte a stime raddoppiate, se non triplicate, a causa di una quota sommersa di persone “contagiate” in forma lieve o, in casi molto meno frequenti, senza manifestazioni sintomatiche che sfuggono al monitoraggio.

 

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie da persona a persona

Pur considerando che la prima forma di contagio nell’uomo avviene per zoonosi, ossia per salto di specie prevalentemente da roditori e primati autoctoni delle aree del mondo in cui il vaiolo delle scimmie è una malattia endemica (ossia in regioni dell’Africa centro-occidentale), si è registrato recentemente un aumento della trasmissione interumana del monkeypox virus "in paesi non endemici in cui la maggior parte dei casi è stata identificata nei maschi tra 18 e 50 anni, principalmente in Msm (men who have sex with men)", com’è evidenziato in un aggiornamento diffuso dall’Istituto superiore di sanità.

 

Chiunque può trasmettere o essere contagiato dal vaiolo delle scimmie:
Saliva, fluidi corporei e lesioni cutanee nella loro fase acuta veicolano la trasmissione ed è, dunque, tramite il contatto fisico stretto e prolungato - che comprende comportamenti come baci, abbracci, faccia a faccia in ambiente chiuso (attraverso lo scambio delle goccioline respiratorie), attività sessuale - con una persona infetta.

 

I principali sintomi del vaiolo delle scimmie

Un efficace vademecum che risponde ai principali dubbi e preoccupazioni pubblicato dal ministero della Salute, chiarisce sui sintomi riconducibili al vaiolo delle scimmie:

  • Febbre
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari
  • Stanchezza
  • Eruzioni e lesioni cutanee come vescicole e pustole o croste (soprattutto su aree ano-genitali, braccia e gambe, tronco, palmi delle mani e pianta del piede)

 

L'evoluzione e guarigione della malattia può richiedere da due a tre settimane mentre i primi sintomi possono manifestarsi già dopo due, tre giorni dall'ultimo contatto con persona infetto o un oggetto ocntaminato.

 

E' fondamentale accertarsi tempestivamente della natura di eventuali disturbi riconducibili all'infezione da vaiolo delle scimmie. Se si è venuti a conoscenza di essere stati un contatto ravvicinato di una persona infetta, ancora è opportuno rivolgersi al proprio medico e alle strutture sanitarie più idonee per ricevere informazioni e supporto.

 

Cosa fare in casa per gestire le lesioni cutanee causate dal vaiolo delle scimmie

Se fosse confermata l'infezione da vaiolo delle scimmie, alcuni rimedi domestici possono aiutare ad alleviare i principali disagi ed è la stessa Organizzazione mondiale della sanità a fornire le raccomandazioni per gestire l’eventuale isolamento domestico dovuto al contagio

 

Per prendersi cura dei rush cutanei:

  • Non grattarsi o strofinare la parte che genera prurito
  • Lavare bene le mani prima di toccare le parti lesionate
  • Mantenere l’eruzione cutanea pulita con acqua sterile e soluzioni antisettiche, mantenere la parte umida e scoperta
  • Risciacquare le lesioni della bocca con acqua e sale
  • Fare spesso un bagno o detergere la pelle con bicarbonato di sodio e/o Sali di Epsom
  • Ricorrere ad antinfiammatori solo se necessario.

 

Più in generale, mantenere un buon livello di idratazione e mangiare frutta e verdura agevoleranno una rapida guarigione.

 

L’istituzione sanitaria mondiale sottolinea l’importanza di salvaguardare il benessere psicologico e, soprattutto durante l’isolamento, è bene:

  • Fare dell’attività fisica se i sintomi lo consentono
  • Riposarsi e mantenere, almeno virtualmente, i propri contatti
  • Contattare un operatore di fiducia se si è preoccupati per la propria salute.

 

Come proteggere le persone intorno a sé dal vaiolo delle scimmie

Qualora si fosse confermata la positività al Monkeypox virus, l’isolamento domestico è la prima misura di contenimento da adottare qualora non si rendesse necessaria l’ospedalizzazione. Per tutelare i
conviventi o altre persone con cui si è a stretto contatto è, invece, importante:

  • Coprire le eruzioni cutanee con garze sterili se si condivide uno spazio chiuso con altre persone
  • Lavare personalmente e con frequenza biancheria e indumenti, possibilmente a 60° in lavatrice.
  • Areare gli ambienti chiusi con frequenza e indossare una mascherina chirurgica per ridurre la possibilità di contagio via aerosol.