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Elettroliti verdi: le piante officinali che aiutano l’idratazione in estate

Durante l'estate è molto importante idratarsi e reintregrare i sali minerali: alcune piante officinali, grazie al loro contenuto in elettroliti, possono aiutare ad affrontare le giornate calde con più energia.

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Cos’hanno in comune elettroliti e piante officinali?
Le 5 piante più remineralizzanti da usare in estate
Come preparare infusi estivi freddi a base di elettroliti naturali
Quando evitarli: controindicazioni e accortezze

 

Cos’hanno in comune elettroliti e piante officinali?

Quando si parla di elettroliti si fa riferimento ai sali minerali che, nei liquidi dell'organismo, regolano svariati processi fisiologici tra cui l'equilibrio idrico, la pressione sanguigna, la trasmissione nervosa e la contrazione dei muscoli. I principali sali minerali deputati a queste funzioni nel nostro corpo sono sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruri, fosfati e bicarbonati.

Alcuni di questi minerali possono essere eliminati in modo dignificativo durante la stagione calda, soprattutto a causa dell'abbondante sudorazione, che può verificarsi perché si fa esercizio fisico o anche semplicemente per via delle temperature elevate. La perdita di acqua e sali minerali può portare a spossatezza, stanchezza muscolare e stanchezza muscolare.

Le piante officinali non contengono elettroliti, cioè sali ionizzabili, ma sono spesso ricche di sali minerali potassio, calcio, magnesio e altri micronutrienti che, una volta estratti in decotto o infuso, possono aiutare a reintegrare ciò che si perde col sudore.

Inoltre, a differenza delle bevande energetiche, gli infusi di queste piante possono essere preparati senza aggiungere zucchero e ovviamente non contengono coloranti, aromi artificiali, conservanti o altri additivi.

Oltre a fornire sali minerali, gli infusi con piante officinali idratano l'organismo e possono avere effetti tonici, drenanti, digestivi, antiossidanti o antinfiammatori.

 

Le 5 piante più remineralizzanti da usare in estate

Di seguito, vediamo quali sono le cinque piante officinali che più di altre possono essere utili nei mesi estivi per il loro contenuto in minerali:

  • Equiseto (Equisetum arvense), noto anche come "coda cavallina" è particolarmente ricco di silicio, ma contiene anche calcio e potassio. Si tratta di una pianta che può aiutare nei periodi di sudorazione intensa per rinforzare i tessuti e sostenere il ricambio minerale;
  • Ortica (Urtica dioica), pianta officinale spontanea molto ricca in minerali come ferro, calcio, magnesio e potassio, è forse uno dei più noti rimedi remineralizzanti. L’infuso di ortica ha anche un effetto leggermente diuretico ma senza impoverire l’organismo di sali;
  • Alfalfa (Medicago sativa), conosciuta come erba medica, contiene vitaminedel gruppo B) e minerali tra cui calcio, fosforo, magnesio e ferro;
  • Rosmarino (Salvia rosmarinus o Rosmarinus officinalis); pianta aromatica officinale nota più per le sue proprietà toniche, digestive e balsamiche, il rosmarino è anche un ottimo rimineralizzante, poiché contiene buone quantità di potassio, calcio, ferro e magnesio. In più, ha un’azione stimolante sulla circolazione e sul tono mentale, il che lo rende particolarmente utile nei periodi caldi, se ci si sente spossati o si ha la sensazione di avere gambe pesanti e gonfie; 
  • Lampone (Rubus idaeus), le cui foglie contengono buone quantità di  magnesio, calcio e ferro. 

 

Come preparare infusi estivi freddi a base di elettroliti naturali

Gli infusi estivi freddi si possono preparare in diversi modi, tutti molto semplici. Un metodo per realizzarli è quello della macerazione a freddo, che si ottiene lasciando le erbe in acqua a temperatura ambiente o in frigorifero per una notte e che consente di preservare vitamine e principi attivi termolabili.

In alternativa, si può preparare l’infuso a caldo, come da tradizione erboristica. Di solito si utilizza un cucchiaio di erba essiccata per 250 millilitri di acqua bollente da versare sulla droga vegetale. Si lascia poi la pianta in infusione per circa dieci minuti, dopodiché si filtra e si lascia raffreddare.  

A prescindere dal metodo usato, l'infuso può essere preparato con una sola pianta o con più piante officinali (ad esempio ortica, equiseto e foglie di lampone in parti uguali), arricchito con succo o scorza di limone oppure con radice di zenzero per rendere il sapore più particolare. 

Gli infusi possono essere consumati poco dopo la preparazione oppure conservati in frigorifero per uno o due giorni.

 

Quando evitarli: controindicazioni e accortezze

Le piante viste sono generalmente ben tollerate, ma possono risultate controindicate in alcune situazioni. L’ortica, ad esempio, è sconsigliata se si assumono farmaci anticoagulanti o diuretici, perché potrebbe potenziarne l’effetto. L’equiseto, invece, andrebbe evitato in caso di problemi renali o in gravidanza.

In generale è sempre meglio chiedere consiglio al medico, al farmacista o all'erborista prima di assumere rimedi naturali, specialmente in situazioni come la gravidanza e l'allattamento, in età pediatrica  o se soffre di patologie croniche e se si assumono farmaci. In questo caso, occorre particolare attenzione se si hanno squilibri elettrolitici come iperkaliemia o iponatriemia, patologie cardiovascolari o renali e se si assumono terapie diuretiche.