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Coppetta mestruale: pro e contro per la salute

La coppetta mestruale è una sorta di imbuto in silicone flessibile con piccoli fori per la fuoriuscita dell'aria: rappresenta un'ottima alternativa ai normali assorbenti esterni o tamponi. Vediamone pro e (i pochissimi) contro.

Coppetta mestruale: pro e contro per la salute

Quando si parla di intimità femminile, esiste un tabù forse ancora più tenace della masturbazione e dell’anorgasmia: le mestruazioni.

Motivo di sorellanza femminile, cioè di solidarietà tra donne a fronte di un nemico comune, costituiscono invece fonte di imbarazzo in pubblico o in rapporto agli uomini, che sottovalutano e mal tollerano i sintomi da sindrome pre-mestruale e tutti gli altri disagi connessi.

Soltanto in tempi recentissimi le mestruazioni sono diventate una questione politica, quando a marzo 2017 si è discussa la proposta di legge sul congedo mestruale retribuito. Un dibattito che ha portato all’attenzione pubblica il primo strumento realmente salutare per il ciclo: la coppetta mestruale.

Perché oltre il 50% delle donne non vuole saperne? È uno scetticismo motivato?

 

Coppetta mestruale: storia di una misconosciuta

In principio fu di gomma vulcanizzata, quando partì la prima produzione su larga scala salvo poi interrompersi a causa della Seconda Guerra Mondiale.

La coppetta tornò in commercio negli anni Cinquanta, ma era ancora troppo dura e pesante perché fosse un’alternativa realmente valida alle pezze imbottite da lavare ogni volta.

Negli anni Ottanta, Lou Crawford fondò la prima “Keeper”, riutilizzabile e in gomma naturale. È tuttavia Mooncup che nel 2002 realizza la prima coppetta in silicone medicale, consacrandola al successo.

Per quanto se ne trovino di diversi modelli, colori e dimensioni, la coppetta classica è molto semplice: una sorta di imbuto in silicone flessibile con piccoli fori sul bordo per la fuoriuscita dell’aria.

L’effetto sottovuoto ne garantisce la piena aderenza alle pareti vaginali senza perdite ed inconvenienti. 


Pro dell'utilizzo della coppetta mestruale

> È ipoallergenica: senza ftalati, coloranti, candeggine, sbiancanti, profumi e BPA, la coppetta è la soluzione migliore per chi soffre di allergie o pelle sensibile. In alternativa esistono gli assorbenti in cotone organico, ma sono molto costosi. 

> È pratica: la coppetta è tre volte più capiente di un assorbente sia esterno che interno. Contiene di più, la si svuota di meno, se ben inserita non si sente e può essere tenuta indosso tutta la notte. Per chi va al mare o in piscina, è un vero elisir: è impermeabile e chiude completamente il canale vaginale. 

> È igienica: il silicone medicale è 100% compatibile con i tessuti interni, a differenza della plastica degli assorbenti che provoca irritazioni e infiammazioni cutanee. Senza contare che gli sbiancanti dei tamponi possono, in rari casi, procurare la sindrome da shock tossico. Inoltre il sangue non viene a contatto con l’aria, quindi non si ossida, non odora e non cambia colore. 

> È vagina-friendly: i tamponi assorbono sia il sangue che il muco vaginale rendendo la zona intima ancora più secca e poco lubrificata. E a risentirne è soprattutto la serenità sessuale, compromessa da bruciori, dolore e piccoli sanguinamenti. La coppetta, inoltre, distende leggermente i muscoli pelvici alleviando crampi e la sensazione di gonfiore e pesantezza. 

> È economica: ogni anno una donna spende circa 675€ in assorbenti. La coppetta si compra solo una volta ogni 4-5 anni per una spesa che va da 20 a un massimo di 35€. 

> È ecologica: è riciclabile e non inquina. Una donna nella sua vita getta mediamente 12.000 assorbenti, rifiuti non riciclabili.

 

I (pochi) contro dell'utilizzo della coppetta mestruale

La coppetta richiede obbligatoriamente:  

> Confidenza con il proprio corpo, cioè informarsi sulla salute del proprio pavimento pelvico e avere un buon rapporto con le zone intime e il sangue mestruale.

> Igiene, cioè almeno un risciacquo al giorno con acqua e sapone neutro.

> Corretta manutenzione, cioè ricordarvi di sterilizzarla tra un utilizzo e l’altro e riporla in un sacchetto pulito e senza polvere lontano da fonti di calore diretto. 

 

Cosa c'è da sapere

 

Coppetta mestruale dopo il parto

Quando l’utero non è ancora chiuso, bisogna evitare di introdurre in vagina qualsiasi corpo estraneo. Aspettate il semaforo verde del vostro medico di fiducia.

 

Coppetta mestruale e utero retroflesso

L’utero inclinato verso il retto invece che verso la vescica, non incide sulla quantità e sulla direzione del flusso e quindi sulla posizione della coppetta, che sta sempre all'imbocco della vagina, tra i muscoli pelvici. Se l'utero retroflesso è molto inclinato, si consiglia di consultare il proprio ginecologo. 

 

Coppetta mestruale e cisti ovarica

La coppetta non è di impedimento a chi ha un ovaio policistico e soffre di cisti ovarica. Anche in casi gravi, non ci sono controindicazioni. 

 

Coppetta mestruale e candida

Meglio evitare l'uso della coppetta quando si ha un’infezione da candida in corso o durante il trattamento. La coppetta può contenere micro spore residue che, se non adeguatamente disinfettate, possono contaminare le zone intime rallentando la guarigione.

Se volete usarla comunque, non limitatevi a disinfettarla con la bollitura, immergetela in una soluzione di acqua e bicarbonato. 

Un'aiutante, un'alleata, un'amica. La coppetta con il tempo diventa molto più di un oggetto, le si dà un valore affettivo, la si porta sempre con sé, è comoda quando si viaggia, è un vero must delle sportive, insomma non ce ne si vuole più separare.

Affidatele la vostra intimità e lei ci sarà, sempre. E se vi sembriamo esagerate, provatela e ritroviamoci qui tra qualche mese. Le avrete già dato un nome, ne siamo certe.