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Decotti, infusi, tisane e tè, quali differenze?

La tisana, il te, in infuso o come decotto? Non sempre è chiaro quale tipo di estrazione è indicata e spesso utilizziamo il metodo più rapido.

Decotti, infusi, tisane e tè, quali differenze?

I rimedi erboristici essiccati ci vengono offerti come tisana e generalmente l’erborista ci spiega come assumerli, in base alla miscelazione delle droghe. Non sempre però ci è chiara la distinzione tra infuso e decotto e quali indicazioni sottendono la scelta.

Vediamo di approfondire voce per voce e condividere le giuste definizioni per individuare il metodo estrattivo adatto ad esaltare tutte le proprietà del principio attivo.

 

La tisana

La tisana è un preparato che deve rispondere a precise indicazioni sulle miscelazioni delle singole erbe. Deve essere costituita da un “remedium cardinale” il rimedio base che fornisce il principio attivo terapico, da un”adjuvants”, il rimedio sinergico a quello base che ne coadiuva l’assorbimento e da un “costituens”, il complemento che migliora la tisana.

È bene non edulcorare le tisane con zucchero, meglio utilizzare il miele per correggerne il sapore. In base a questi principi regolati dalla farmacopea è chiaro che le tisane da “supermercato” sono ben lontane per qualità e proprietà da quelle che vengono miscelate in erboristeria.

 

I tè

I si ricavano da piante che appartengono alla stessa famiglia. Si distinguono essenzialmente due piante, la Camelia Sinensis dalle foglie piccole e tenere, e la Assamica dalle foglie più grandi.

Per la produzione del té vengono raccolte foglie fresche, anzi la tradizione dice che devono essere “raccolte due foglie e un germoglio”. Esistono vari tipi di tè: Te nero, Te verde, Te Oolong, Te Aromatico.

Hanno proprietà eccitanti poiché tutti contengono teina o caffeina e caratteristiche legate alle singole tipologie. Il tè si prepara per infusione.

 

Tè o tisana: per quale dei due è meglio optare?

 

L’infuso

È un metodo di estrazione che prevede la preparazione di acqua bollente da versare sul rimedio, in un recipiente che deve poi essere coperto per mantenere il vapore che si genera e conservare il principio attivo. Le erbe devono rimanere in infusione circa 10-15 minuti, poi filtrate con un colino.

L’infuso è utilizzato per l’estrazione dei principi attivi delle parti più delicate e tenere delle piante, come fiori, frutti, e foglie ed è da preferirsi al decotto per l’estrazione delle parti volatili, che andrebbero perse con l’ebollizione.

 

Il decotto

Il decotto prevede invece che il rimedio erboristico venga immerso in acqua e portato ad ebollizione per 15-20 minuti, in un recipiente coperto che ne trattiene le parti volatili. Al termine dell’ebollizione si lascia riposare in modo che anche il vapore condensi nel decotto. Il rimedio viene poi filtrato ed è pronto per essere somministrato.

Questo metodo viene utilizzato per l’estrazione dei principi attivi dalle parti più dure delle piante, come radici, cortecce, rami e bacche.

 

Le tisane d'erboristeria, informazioni su macerazione, decozione, infusione