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Come aiutare chi si sta occupando di salvare gli animali nel conflitto in Ucraina

La guerra in Ucraina non risparmia gli animali. Quali sono le maggiori criticità, e cosa possiamo fare per supportare concretamente l'operato di associazioni e volontari impegnati nel fornire il proprio aiuto sul campo?

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©Fb Lega anti vivisezione LAV

Non avevamo bisogno di questa guerra per convincerci che gli affetti personali si arricchiscono della presenza di Fido, Micio e tutti gli animali d'affezione (appunto) che moltiplicano l'amore in una casa e sono a tutti gli effetti membri di un'unica famiglia. 

 

Le immagini delle scene della fuga dalle città bombardate e le testimonianze di quanti non se la sentono di lasciare la propria casa e la propria terra si compongono di storie in cui cani e gatti seguono i loro proprietari umani e sono anch'essi parte di un popolo alla ricerca di una nuova libertà.  

 

Non solo gli umani, dunque, subiscono gli orrori della guerra. In Ucraina anche gli animali, domestici e non, si trovano a dover fronteggiare, dall'inizio del conflitto, situazioni disperate. Molti i tragici epiloghi, altrettante le azioni di volontari di organizzazioni locali e internazionali, che si adoperano strenuamente per evitarli a ogni costo.
 

Le conseguenze della guerra sugli animali

La documentazione delle vicende dei civili, costretti alla fuga e alla lunga permanenza nei rifugi, li mostra spesso accompagnati dai loro animali di affezione, senza i quali non accettano di lasciare le proprie case o di accedere ai bunker.

Si scappa con gli affetti. È quasi una forza irrazionale. Esiste una sfera intima delle famiglie in cui non ci sono affetti di serie A e di serie B e gli animali domestici ne fanno parte. Per questo vediamo la gente scappare con il cane o il gatto in braccio e per mano i bambini” ha dichiarato Carla Rocchi,  Presidente dell’Enpa, a La Repubblica. “Mai come in un momento così tragico, in cui si scappa dalla guerra, gli animali fanno parte della famiglia”.

Animali in difficoltà per ovvie ragioni, dunque, ma amati e inclusi nei piani per la salvezza. Non è così per molti altri: ospiti di canili e gattili bombardati e abbandonati in fretta; animali da allevamento lasciati a loro stessi, morti di stenti o di paura; tigri, leoni, orsi dei bioparchi ucraini uccisi o in attesa di una difficoltosa evacuazione. Per tutti loro, servono interventi rapidi, resi estremamente problematici dalla prosecuzione del conflitto e dalle sue conseguenze.
 

L'operato dei volontari animalisti nelle zone del conflitto in Ucraina

In questo quadro generale, il terzo settore non ha tardato a offrire il suo supporto. I volontari, le associazioni e strutture come canili e rifugi si sono subito attivate per proteggere e aiutare gli animali in Ucraina. Alcune di queste realtà operano sul territorio, altre sono presenti al confine, per accogliere i rifugiati che hanno portato con sé gli animali e fare da tramite con le persone sul posto.

Fra le associazioni italiane più attive sul territorio, si contano LAV e Save The Dogs che, grazie al posizionamento operativo in Romania, a poche centinaia di chilometri dal confine con l’Ucraina, ha potuto essere presente al porto fluviale di Isaccea - il punto di sbarco più vicino alla città di Odessa - qualche giorno dopo lo scoppio del conflitto.

Secondo quanto riportato, i maggiori problemi riguardano l’approvvigionamento di cibo, acqua, medicine e i danni inflitti alla rete elettrica da parte dei bombardamenti.  

Abbiamo molte offerte dall’estero di associazioni che ci potrebbero portare delle risorse, ma il problema è che dovrebbero fermarsi al confine”, ha spiegato sulla pagina Fb della onlus, Olga Chevganiuk, co-fondatrice di UAnimals. “Le strade non sono sicure e non riusciamo a trovare qualcuno che dal confine porti le risorse fino ai rifugi”.
 

Come aiutare le organizzazioni che si occupano degli animali in Ucraina

Al momento, la soluzione più efficace per contribuire sembra essere quella di raccogliere e inviare del denaro, con il quale i volontari possano comprare localmente o in prossimità ciò di cui hanno bisogno. Alcune organizzazioni hanno avviato delle raccolte fondi, attraverso le quali far convogliare le donazioni destinate ad aiutare gli animali in Ucraina.  Ecco una selezione: 

  • OIPA International (Organizzazione Internazionale per la Protezione Animale) ha attivato contatti con i rifugi locali o confinanti per poter inviare sostegno e aiuti. Le informazioni per donare sono disponibili a questo link.
  • LAV: grazie al supporto dei sostenitori, la Lega Anti Vivisezione ha stanziato un fondo di 50.000 € dedicato all'emergenza. Oltre a lavorare quotidianamente per portare in salvo cani e altri animali, continua il suo appello per raccogliere fondi.
  • L'ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, è anch'essa impegnata su più fronti per aiutare le associazioni di animali in Ucraina, inviando cibo e beni di prima necessità. L'ente è, inoltre, in contatto con l'associazione Animal Asia per favorire i trasferimenti dall'Ucraina ai paesi confinanti e sostiene la raccolta fondi dell'animalista italiano Andrea Cisterino, che si rifiuta di lasciare l'Ucraina per continuare a occuparsi dei suoi animali. 
  • Save the Dogs and other animals: l'associazione è intervenuta tempestivamente per contribuire a salvare e proteggere il maggior numero possibile di cani e altri animali. Per supportare il suo operato, si può donare a questo link
     

La nota del Ministero della Salute

Per favorirne l'ingresso in Italia senza inutili complicazioni, il Ministero della Salute ha autorizzato l’ingresso di cani e gatti al seguito di rifugiati provenienti dall’Ucraina, anche senza passaporto europeo per animali da compagnia: saranno regolarizzati successivamente all’arrivo in Italia.

In considerazione della preoccupante situazione che si è sviluppata in Ucraina, è stata diffusa una nota riguardo le misure eccezionali per l’ingresso di animali domestici nell’UE al seguito di rifugiati. La Commissione europea, per favorire l’introduzione di pet provenienti dall’Ucraina, ha dato la possibilità ai paesi membri di derogare quanto stabilito dal Regolamento (UE) 576/2013recita la nota diffusa

Il Ministero della salute ha immediatamente informato la Commissione europea e i Paesi membri di accettare la possibilità di introduzione in Italia di animali da compagnia movimentati al seguito dei cittadini provenienti dall’Ucraina senza la preventiva richiesta e il preventivo rilascio dell’autorizzazione prevista dall’articolo 32 del regolamento (UE) 576/2013, anche al fine di tutelare il rispetto del benessere degli animali”.