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Animali e ambiente nella Costituzione: la Lega dice no

250mila emendamenti: così la Lega si mette di traverso a una riforma che vuole introdurre nella Costituzione la tutela degli animali e dell'ambiente.

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La proposta di modifica alla Costituzione

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Così recita l’articolo 9 della Costituzione italiana. Una proposta adottata a fine marzo dalla commissione Affari costituzionali del Senato vuole aggiungere un comma: “Tutela l'ambiente e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni; protegge la biodiversità e gli animali”. 

 

Il testo prevede di includere la tutela dell’ambiente, degli ecosistemi e degli animali anche all’interno dell’articolo 41, relativo alla libertà di iniziativa economica privata, e di nominare gli animali tra le materie sulle quali lo Stato italiano ha competenza esclusiva (articolo 117). 

 

A questa riforma si è arrivati facendo una sintesi di sette diverse iniziative legislative avviate da svariate forze politiche. Spinge in questa direzione la Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, formata da 80 associazioni ambientaliste tra cui Wwf, Marevivo, LAV, Enpa, Oipa

 

Spinge in questa direzione anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. “L’ambiente è alla base della giustizia tra generazioni. So che il Senato sta dibattendo questo elemento, sotto forma di disegno di legge costituzionale: il governo conferma l’impegno di andare in questa direzione”, ha dichiarato nel suo discorso programmatico al Senato del 18 febbraio 2021.

 

Questo percorso, ormai ampiamente avviato, si è però scontrato contro un ingombrante ostacolo: l’ostruzionismo.

 

Il perché dei 250mila emendamenti della Lega

La Lega ha di fatto paralizzato l’iter presentando ben 250mila emendamenti firmati da Roberto Calderoli, Luigi Augussori, Ugo Grassi, Daisy Pirovano e Alessandra Ricciardi. Proprio Roberto Calderoli aveva in passato raccontato al Corriere della Sera di essersi munito di un software informatico capace di elaborare innumerevoli versioni dello stesso testo, cambiando di volta in volta “una parola, un articolo, un numero”. 

 

La formazione politica guidata da Matteo Salvini critica la possibile modifica alla Costituzione per la sua formulazione generica. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, vorrebbe quindi “differenziare con ragionevolezza le tipologie di animali, distinguendo tra quelli d’affezione, selvatici, d’allevamento o pericolosi” e questo “per evitare in futuro paradossi nella sua applicazione”.

 

Tradotto: il timore è che questi princìpi abbiano come naturale conseguenza l’introduzione di regole più stringenti sugli allevamenti intensivi o sulla caccia. Mondi ai quali la Lega si è sempre dimostrata vicina.