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Silicio e benefici per la pelle

La Natura riuscirà sempre a sorprenderci: di recente è la scoperta che un minerale finora ritenuto utile solo in forma inorganica è invece coinvolto in alcuni processi biologici all'interno del nostro organismo. Si tratta del silicio, e la sua storia ci riguarda tutti.

Silicio e benefici per la pelle

Amici per la pelle: oggi parliamo del silicio.

Si tratta di un minerale misterioso poiché è uno degli elementi più abbondanti sulla crosta terrestre ed è fondamentale per la vita nel regno vegetale, animale e per i microrganismi. 

Solo da poche decine di anni si sa che è un minerale imprescindibile anche per la nostra (in quanto esseri umani) salute e il nostro benessere, con benefici soprattutto per la pelle e le ossa.

 

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Il Silicio per la pelle: benefici

Il silicio è uno dei minerali che si ipotizzano fondamentali nella produzione del collagene, ovvero la proteina che interviene a dare elasticità e forza alla pelle, migliora la struttura della cartilagine e delle ossa.

Da qui derivano i molteplici benefici che il silicio può arrecare alla pelle, tra i quali:

> Miglioramento dell’elasticità della pelle;

> Effetto anti-age, ritardante sulla “fiacchezza” della pelle;

> Accelerazione della cicatrizzazione delle ferite;

> Migliore trofismo del cuoio capelluto e di conseguenza dei capelli;

> Migliore trofismo del derma, ovvero lo strato sottostante l’epidermide, che nel complesso forma la pelle.

 

Il Silicio: cos’è

Il silicio è un minerale abbastanza ben distribuito nei tessuti del corpo umano ma non se ne conoscono con precisione le funzioni biologiche. I ricercatori infatti suppongono che si tratti di un costituente molto importante dei mucopolisaccaridi, molecole costitutive del tessuto connettivo, dell'elastina, dell'acido ialuronico.

La maggior parte del silicio corporeo si trova nei distretti con maggiore contenuto di tessuto connettivo quali arterie, trachea, tendini, osso e pelle.

Il silicio pare anche coinvolto nella formazione dell'osso, con meccanismi ancora da definire: si accumulerebbe infatti nella zona di crescita attiva delle ossa, o osseina, e anche all’interno degli osteoblasti, le cellule che costruiscono le ossa. Le prime ricerche scientifiche partirono dal presupposto che eliminando il silicio dalla alimentazione sorgono problemi di ossificazione. Al momento ancora non è stato scoperto in che modo.

Il fabbisogno giornaliero di silicio è variabile e compreso tra 2 e 5 milligrammi al giorno; per un atleta la dose può essere fino a 10 volte maggiore. La maggior parte del silicio che ingeriamo attraverso l’alimentazione è sotto forma sali inorganici poco biodisponibili.

Alcune sostanze in cui è maggiormente biodisponibile – poiché in forma organica -  sono la Coda cavallina (Equisetum arvense), le diatomee, alghe unicellulari che utilizzano il silicio combinato con proteine con cui costruiscono le loro membrane.

 

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