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Share The Meal, l'app per donare un pasto

Share The Meal è l'app del World Food Programme delle Nazioni Unite che permette alle persone di donare un pasto a chi ne ha bisogno con un semplice tocco sullo smartphone.

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70 centesimi e un click per nutrire per un giorno un bambino che soffre la fame. Un'opportunità che Share The Meal- iniziativa del World Food Programme delle Nazioni Unite - offre a chi vuole contribuire, con un piccolo gesto, a raggiungere l'obiettivo fame zero nel mondo. 

Secondo un recente documento pubblicato proprio dal WFP, al mondo ci sono 690 milioni di persone che non hanno cibo sufficiente per condurre una vita sana. A fronte di un aumento dei conflitti, dei cambiamenti climatici e di situazioni di instabilità economica, il tasso di fame è tornato a crescere, dopo anni di decremento, a livello globale. 

Share The Meal si situa in questo quadro con un obiettivo ambizioso: condividere 800 milioni di pasti nei prossimi cinque anni. Come si legge sul sito dedicato al progetto, l'intento è “garantire che ogni bambino abbia regolare accesso al cibo e raggiungere un mondo a Fame Zero. Insieme” continuano i promotori del progetto, “crediamo di poter essere la generazione che porrà fine alla fame nel mondo”.
 

Share The Meal, che cos'è e come funziona

Share The Meal è un'applicazione per smartphone e tablet, che consente alle persone di “condividere un pasto” con bambini bisognosi.  

L'iniziativa è promossa dal World Food Programme delle Nazioni Unite, programma umanitario che ogni anno raggiunge oltre 86 milioni di persone con assistenza alimentare in 83 Paesi.

Originatasi a Berlino nel 2014, l'idea di Share The Meal nasce dalla convinzione che “sempre più persone sarebbero disposte ad aiutare e donare se ci fosse un modo semplice e diretto per farlo”.  Dal momento del lancio nel 2015, la sua community è in continua e costante crescita. 

Per unirsi al progetto e contribuire a combattere la fame nel mondo, è sufficiente scaricare l'app sul proprio dispositivo e procedere alla donazione di 0,70 euro. Di questi, il 62% è destinato a sfamare direttamente le famiglie bisognose, il 28% viene investito nel fundraising, il 6% viene utilizzato per la gestione dell'organizzazione e il 4% copre le commissioni connesse ai pagamenti.

L'app offre diverse funzioni, tra cui la possibilità di costituire un “team”- ovvero una squadra di persone che sostengono un progetto o una famiglia- o di raggiungere particolari obiettivi e traguardi tramite le “sfide” proposte. Il tutto con un unico scopo primario: fare il possibile, tutti insieme, per contrastare la fame del mondo.
 

Chi riceve gli aiuti

Le donazioni di ShareTheMeal supportano differenti operazioni del WFP, spaziando dai programmi per la costruzione della resilienza climatica e alimentare, all'assistenza alimentare durante le emergenze, alla distribuzione di pasti nelle mense scolastiche di Paesi a basso reddito. 

Dal lancio dell'app nel 2015, le donazioni sono state utilizzate per contribuire a mitigare alcune delle più drammatiche crisi alimentari nel mondo, in Siria, Libano, Yemen e Nigeria.

Se lo si desidera, all'interno della applicazione è possibile selezionare i Paesi cui destinare il proprio aiuto.
 

I risultati raggiunti

Oltre 97 milioni di pasti distribuiti in 31 Paesi da circa 4 milioni di utenti. I risultati raggiunti dalla community di Share The Meal- in costante crescita dal momento in cui è stata fondata- hanno fruttato all'applicazione diversi premi e riconoscimenti.

Il 1 dicembre 2020, Google e Apple l'hanno inserita nelle migliori app del 2020, facendo sì che ottenesse il Google’s Best apps of 2020 nella categoria App for Good e l’Apple’s Best of 2020 nella categoria Trend of the Year: Making a Difference.
 

La community di The Table

The Table è una community interna a Share The Meal, che permette agli utenti di effettuare una donazione mensile. In cambio del loro sostegno, il programma informa i membri degli effetti positivi della loro scelta attraverso aggiornamenti e storie sulla famiglia cui sono associati. 

Ogni donatore mensile è, infatti, abbinato virtualmente a una famiglia specifica, che riceverà assistenza alimentare dal WFP.  

Un modo in più per ribadire-mese dopo mese- il proprio impegno, con la consapevolezza di offrire un aiuto concreto a persone che la distanza fisica non rende meno reali.