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Come cambia davvero il metabolismo con l’età

Il metabolismo, ossia l’insieme dei processi biochimici che permettono all’organismo di produrre energia e mantenere le funzioni vitali, subisce cambiamenti significativi nel corso della vita. Con l’avanzare dell’età, diversi fattori fisiologici, endocrini e muscolari contribuiscono a un rallentamento del metabolismo basale, influenzando il peso corporeo, la composizione corporea e i livelli di energia. Questo articolo analizza le principali modificazioni metaboliche legate all’età, i segnali di un metabolismo più lento e strategie naturali per supportarlo attraverso alimentazione e attività fisica.

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Come cambia il metabolismo con l’età

Con l’avanzare dell’età, il metabolismo subisce modifiche fisiologiche che influenzano la composizione corporea, il dispendio energetico e la gestione del peso. A partire dai 30-40 anni, si osserva una diminuzione della massa muscolare, un aumento della massa grassa e una riduzione dell’attività fisica, tutti fattori che contribuiscono al rallentamento del metabolismo. La sarcopenia, ossia la perdita di massa muscolare legata all’età, inizia intorno ai 40-50 anni e progredisce con il tempo, portando a una diminuzione del dispendio energetico a riposo. Inoltre, i cambiamenti ormonali, come la diminuzione degli ormoni tiroidei, possono influenzare ulteriormente il metabolismo.

 

Segnali di un metabolismo più lento

Alcuni cambiamenti fisiologici possono essere indicativi di un metabolismo basale leggermente ridotto, anche se è importante interpretare questi segnali con cautela, poiché possono dipendere da molteplici fattori. Un modesto aumento di peso non spiegabile esclusivamente con l’alimentazione o l’attività fisica, una sensazione di affaticamento persistente, una ridotta capacità di perdere grasso corporeo nonostante l’esercizio, o un leggero calo della forza muscolare possono suggerire una diminuzione del metabolismo energetico. Alterazioni digestive, come stitichezza occasionale, possono anch’esse riflettere cambiamenti metabolici o nello stile di vita. Tuttavia, questi segnali non costituiscono prove definitive di un rallentamento metabolico e devono sempre essere valutati nel contesto dello stato generale di salute, dei livelli ormonali e dell’attività fisica.

 

Rimedi naturali e strategie alimentari

Per supportare il metabolismo in modo naturale, l’approccio più efficace è quello di adottare strategie alimentari mirate a preservare la massa muscolare e mantenere un bilancio energetico equilibrato. Un apporto proteico adeguato è fondamentale, poiché le proteine stimolano la sintesi muscolare e il metabolismo legato ai tessuti metabolicamente attivi; fonti come carne magrapesceuova e legumi possono essere incluse in modo distribuito durante la giornata. Un’alimentazione varia e ricca di frutta e verdura fornisce micronutrienti e fibre che supportano processi metabolici, digestivi e la regolazione glicemica. Evitare riduzioni caloriche estreme è importante, perché diete drastiche possono ridurre la massa magra e determinare un calo del metabolismo basale. Piccoli accorgimenti, come pasti distribuiti durante la giornata e idratazione costante, possono aiutare a mantenere stabile l’energia e supportare l’efficienza metabolica senza ricorrere a stimolanti artificiali o integratori non necessari.

 

Movimento e metabolismo: quale attività preferire

L’attività fisica rappresenta uno dei principali fattori modulanti il metabolismo, soprattutto nell’adulto e nell’anziano, dove il declino della massa muscolare può contribuire a un rallentamento del metabolismo basale. L’allenamento di resistenza, comprensivo di esercizi con pesi, a corpo libero o con bande elastiche, è in grado di stimolare la sintesi proteica muscolare, preservare e potenzialmente aumentare la massa magra, migliorando così il dispendio energetico a riposo. L’attività aerobica moderata, come camminata veloce, nuoto o ciclismo, ottimizza la funzione cardiovascolare, aumenta la capacità ossidativa dei tessuti e contribuisce al miglioramento della composizione corporea. Le strategie di allenamento ad alta intensità intermittente (HIIT), caratterizzate da brevi periodi di esercizio vigoroso alternati a fasi di recupero, possono indurre incrementi temporanei del metabolismo post-esercizio (afterburn effect) e migliorare parametri metabolici come la sensibilità insulinica. Attività di flessibilità e equilibrio, quali yoga o pilates, non incidono direttamente sul metabolismo basale ma sono utili per ridurre il rischio di cadute, migliorare la postura e consentire la prosecuzione sicura di programmi di esercizio più intensi. In sintesi, un approccio combinato che integri resistenza muscolare, attività aerobica e lavoro su equilibrio e flessibilità risulta più efficace nel supportare la funzione metabolica e la salute generale nel tempo.