Caffè al Lion’s Mane: come funziona davvero il mix con la caffeina
Il caffè al Lion’s Mane è diventato un trend del benessere mentale, ma di cosa si tratta e come agisce?
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- Che cos’è il Lion’s Mane
- Perché si associa al caffè
- Benefici mentali del mix
- Come prepararlo correttamente
Che cos’è il Lion’s Mane
Il Lion’s Mane è un fungo medicinale utilizzato nella tradizione orientale e oggi studiato soprattutto per i suoi potenziali effetti sul sistema nervoso.
Il nome scientifico del Lion’s Mane è Hericium erinaceus, mentre quello comune deriva dall’aspetto del fungo, costituito da una sorta di stalattiti bianche che ricordano la criniera di un leone.
La fama del Lion's Mane è data dalla presenza di composti come erinacine ed ericenoni, cui è stata attribuita la capacità di stimolare la sintesi di una proteina coinvolta nella crescita e nel trofismo dei neuroni nota come Nerve Growth Factor (NGF)o Fattore di Crescita Nervoso.
Inoltre, il Lion’s Mane contiene polisaccaridi e altre sostanze attive che agiscono soprattutto a livello intestinale e come immunomodulanti.
Il Lion’s Mane viene consigliato come supporto per aumentare le difese immunitarie e anche in alcune condizioni come ansia lieve, calo di concentrazione o nebbia mentale, grazie al suo potenziale neuroprotettivo che potrebbe migliorare attenzione e memoria.
Perché si associa al caffè
Il caffè al Lion’s Mane è una bevanda istantanea costituta da caffè solubile associato a Hericium erinaceus e spesso ad altri funghi in polvere come il Reishi e il Cordyceps.
L’unione tra caffè e Lion’s Mane o altri funghi medicinali ha lo scopo di associare l’azione di ceffeina e sostanze presenti nei funghi per ottenere un effetto stimolante meno intenso ma più duraturo.
La caffeina agisce infatti in modo rapido aumentando vigilanza, attenzione e prontezza, mentre il Lion’s Mane ha un effetto più lento e costante, legato a modulazioni neurotrofiche e antinfiammatorie più blande e graduali.
La combinazione tra caffè e Lion’s Mane dovrebbe quindi bilanciare l’effetto stimolante immediato della caffeina e dare un sostegno più prolungato, strategia simile a quella usata con altri funghi adattogeni, per creare bevande stimolanti che diano meno gli alti e bassi rispetto al caffè tradizionale.
Benefici mentali del mix
I benefici del caffè al Lion’s Mane non sono dimostrati clinicamente ma sicuramente è noto l’effetto stimolante della caffeina sul sistema nervoso mentale.
La presenza del Lion’s Mane potrebbe prolungare la sensazione di lucidità mentale, soprattutto per chi è sensibile agli sbalzi dati dal consumo di caffeina e migliorare la concentrazione senza dare eccessiva agitazione o nervosismo.
Un altro possibile beneficio del caffè al Lion’s Mane riguarda la chiarezza mentale, quindi un potenziale miglioramento della funzione cognitiva e della memoria.
Infine, il caffè al Lion’s Mane potrebbe avere un’attività modulante sul sistema nervoso, probabilmente mediata dal microbiota e dalla regolazione delle citochine infiammatorie.
Come prepararlo correttamente
Per preparare il caffè al Lion’s Mane non esiste un’unica ricetta: negli integratori si utilizzano generalmente dosaggi di Lion’s Mane tra 500 mg e 1 grammo di estratto standardizzato, gli stessi usati nelle miscele solubili per caffè, in cui il Lion's Mane si trova spesso sotto forma di polvere micronizzata o estratto concentrato.
L’estrazione in acqua calda è efficace per liberare polisaccaridi e beta-glucani, mentre per le erinacine spesso si usano estratti.
Il caffè può essere preparato normalmente aggiungendo poi la polvere di Lion’s Mane alla fine dell’estrazione ma esistono anche miscele solubili già pronte all’uso che contengono sia il caffè sia il fungo e che si sciolgono semplicemente in acqua senza formare grumi e mantenendo una consistenza gradevole.
Generalmente se ne consuma una tazza al giorno, di solito al mattino o entro il primo pomeriggio; l’assunzione pomeridiana o serale è infatti sconsigliata, specie alle persone sensibili alla caffeina o con difficoltà di sonno.
Il Lion’s Mane è considerato un rimedio ben tollerato ma raramente potrebbe dare effetti avversi lievi, come gonfiore addominale e disturbi gastrointestinali.
Inoltre, dato il contenuto in caffeina, meglio non associarlo a un consumo elevato di altre bevande stimolanti e prestare attenzione al consumo in gravidanze o durante l’allattamento.