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La dieta per salvarsi dalla colecistite

La dieta per la colecistite è essenzialmente povera di grassi. È fondamentale per la prevenzione e per alleviare i sintomi della patologia, in attesa dell’eventuale intervento chirurgico

La dieta per salvarsi dalla colecistite

Che cos’è la colecistite

La colecistite è l’infiammazione o infezione batterica della colecisti. Nel 90-95% dei casi la colecistite è secondaria all’ostruzione del dotto cistico da parte di uno o più calcoli. Esiste comunque anche una forma, molto più rara, di colecistite senza litiasi, cioè senza calcoli, che si presenta prevalentemente in persone debilitate per altre malattie.

La colecistite si manifesta con dolori addominali intensi, localizzati essenzialmente nella regione sottoepatica, che impediscono l’inspirazione profonda e aumentano con la palpazione. Altri sintomi molto comuni sono nausea, vomito e febbre. Trattandosi di un disturbo infettivo, l’esame del sangue mostra un aumento dei globuli bianchi. Qualche volta, più o meno nel 20% dei casi, è presente ittero.

Nel caso in cui si sospetti una colecistite, il medico prescriverà un’ecografia, che potrà confermare la diagnosi. L’ecografia presenta una sensibilità dell’80% per la diagnosi di colecistite acuta. Può rendersi quindi necessario un approfondimento diagnostico tramite colangiorisonanza o scintigrafia epatobiliare; quest’ultimo esame, però, non può essere effettuato in presenza di ittero.

La terapia è spesso chirurgica. L’intervento, in base alla gravità della colecistite, può rappresentare un’emergenza, un’urgenza relativa o può essere rimandato e, nel frattempo, si possono tentare alcuni provvedimenti allo scopo di “raffreddare” il processo infiammatorio acuto. Tali provvedimenti includono antibioticoterapia, infusione idrosalina per riequilibrare i liquidi, somministrazione di analgesici.

In caso di colecistite acuta la dieta è il digiuno, con alimentazione enterale o parenterale. Occorre, infatti, mettere a riposo la colecisti. Esiste, però, una dieta che aiuta a prevenire la colecistite o a riprendersi più in fretta dopo aver superato la fase acuta di questa patologia.

 

 

La dieta contro la colecistite

La dieta per la colecistite è innanzitutto povera di grassi di origine animale. L’eccessiva assunzione di questi cibi è uno dei fattori che maggiormente predispongono alla comparsa di calcoli alla colecisti e all’infiammazione dell’organo. Gli alimenti grassi, infatti, richiedono uno sforzo enorme da parte della colecisti che, a lungo andare, può risentirne.

Anche il consumo eccessivo di carboidrati predispone alla colecistite, soprattutto nella misura in cui determina un incremento del peso corporeo. È infatti molto importante mantenere il peso nella norma; sovrappeso e obesità sono fattori che aumentano il rischio di colecistite.

Sono inoltre da evitare tutte le sostanze irritanti, quali alcol, spezie, bibite gassate e cioccolato.

Una dieta vegetariana o, comunque, prevalentemente a base di alimenti vegetali, aiuta la colecisti a mantenersi in forma; esistono, però, alcuni tipi di verdure che vanno consumati con moderazione se si è predisposti a soffrire di colecistite, in particolare tutti i tipi di cavoli.

In sintesi, comunque, una dieta corretta ed equilibrata, insieme a uno stile di vita sano e a un costante esercizio fisico, aiutano a prevenire la colecistite così come la maggior parte delle malattie.

 

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