Articolo

Mochi: cosa sono e come si preparano

Il mochi non è solo un dolce giapponese, ma un simbolo intriso di significato culturale, spirituale e familiare. Nato secoli fa nelle cerimonie religiose e diventato col tempo protagonista delle feste tradizionali, il mochi rappresenta un legame profondo con le radici del Giappone. La sua consistenza unica e la versatilità delle sue varianti – dolci o salate, semplici o ripiene – lo rendono amato in tutto il mondo. Prepararlo in casa è un gesto che unisce semplicità e ritualità, un’esperienza che affonda le mani in una tradizione antica ma sempre viva. Dalla cucina alle curiosità, il mochi racconta una storia di armonia, collaborazione e dolcezza – in tutti i sensi.

mochi

Credit foto
©Foto di ahirao_photo su iStock

Origini e significato del mochi nella cultura giapponese

 

Il mochi (餅) è un dolce tradizionale giapponese a base di riso glutinoso, noto per la sua consistenza elastica e il suo ruolo centrale nelle celebrazioni culturali e religiose del Giappone. Le sue origini risalgono a oltre un millennio fa: fonti storiche testimoniano che già nel periodo Heian (794–1185) il mochi veniva consumato nelle cerimonie di corte e nei riti shintoisti.

Il mochi è molto più di un semplice alimento: è un simbolo di buon auspicio, longevità e prosperità. La preparazione tradizionale del mochi, chiamata mochitsuki, è un vero e proprio rito collettivo che coinvolge la famiglia e la comunità. Durante questa cerimonia, il riso viene cotto a vapore e poi pestato con mazze di legno in un grande mortaio fino a ottenere una pasta densa e collosa. L’energia necessaria per battere il riso è tale che spesso due persone si alternano in un ritmo coordinato: uno batte, l'altro gira l'impasto con le mani bagnate. È un esempio di perfetta sincronia e collaborazione.

Uno dei momenti in cui il mochi assume particolare importanza è il Capodanno giapponese (Oshōgatsu). In questa occasione si prepara il kagami mochi, una decorazione composta da due dischi di mochi sovrapposti sormontati da un’arancia amara (daidai), che rappresentano continuità e ciclicità della vita.

Ingredienti principali e varianti

La base del mochi è il riso glutinoso (chiamato anche mochigome), un tipo di riso a grano corto noto per la sua alta quantità di amido, che conferisce al dolce la sua caratteristica elasticità. Per le versioni casalinghe moderne, spesso si utilizza anche farina di riso glutinoso (shiratamako o mochiko), più pratica e facile da lavorare.

Gli ingredienti base sono:

  • Farina di riso glutinoso o riso glutinoso intero

  • Acqua

  • Zucchero (opzionale, a seconda della variante)

  • Amido di mais o fecola di patate (per evitare che i mochi si attacchino)

Varianti più diffuse

  • Daifuku (大福): mochi ripieno di anko, una dolce pasta di fagioli rossi azuki. Esistono varianti con ripieno di fragole (ichigo daifuku), crema o gelato.

  • Yatsuhashi: variante di Kyoto, spesso aromatizzata alla cannella.

  • Kusa mochi (草餅): aromatizzato con foglie di yomogi (artemisia), che conferiscono un colore verde e un gusto erbaceo.

  • Isobe maki: mochi salato, avvolto in alga nori e condito con salsa di soia.

  • Mochi gelato: invenzione moderna (nata in California) che combina l'involucro di mochi con un cuore di gelato.

Come preparare i mochi in casa passo dopo passo

Versione base con farina di riso glutinoso (facile e moderna)

Ingredienti:

  • 100 g di farina di riso glutinoso (mochiko)

  • 150 ml di acqua

  • 30 g di zucchero

  • Amido di mais q.b. per spolverare

 

Procedimento:

  1. Mescolare gli ingredienti
    In una ciotola, unisci farina, acqua e zucchero. Mescola fino a ottenere un composto liscio.

  2. Cottura
    Copri la ciotola con pellicola adatta al microonde. Cuoci a 600W per 2 minuti. Mescola bene, poi cuoci per altri 1-2 minuti. Il composto dovrebbe diventare denso e appiccicoso, semi-trasparente.

  3. Raffreddamento e lavorazione
    Spolvera una superficie piana con amido di mais. Versa l’impasto ancora caldo e lascialo raffreddare qualche minuto. Stendilo con le mani spolverate di amido.

  4. Formatura
    Taglia l'impasto in pezzi (con un coltello bagnato), forma palline e, se vuoi, farcisci con pasta di fagioli rossi, frutta o gelato. Richiudi bene l’impasto attorno al ripieno.

  5. Conservazione
    I mochi freschi si conservano per 1-2 giorni a temperatura ambiente (coperti per non farli seccare). Se li farcisci con gelato, vanno congelati.

 

Curiosità sulla preparazione tradizionale

Nelle campagne giapponesi è ancora viva la tradizione del mochitsuki. Spesso, durante le feste di fine anno, i nonni raccontano ai nipoti di quando da piccoli aiutavano nella preparazione del mochi, unendo generazioni attorno al mortaio. Alcuni raccontano persino che il rumore ritmico del pestello veniva usato per scacciare gli spiriti maligni!

Valori nutrizionali e curiosità

Il mochi è un alimento energetico, ad alto contenuto di carboidrati complessi, ideale per fornire energia a lungo termine. Una porzione (circa 44 g, una pallina di daifuku) contiene mediamente:

  • Calorie: 96 kcal

  • Carboidrati: 22 g

  • Proteine: 1 g

  • Grassi: 0.2 g

  • Fibre: 0.3 g

 

Essendo privo di glutine (pur essendo fatto di "riso glutinoso"), è adatto anche per i celiaci, purché non contaminato.

 

Curiosità

  • In Giappone, ogni anno si registrano casi di soffocamento da mochi, soprattutto tra gli anziani: la consistenza appiccicosa può essere pericolosa se non masticata adeguatamente. Durante il Capodanno, i telegiornali ricordano di tagliare i mochi a pezzi piccoli.

  • Il mochi compare spesso negli anime e nei manga, come simbolo di affetto o legame familiare.

  • Il termine "mochi" è entrato anche nello slang giapponese per indicare qualcosa di "morbido, tenero, elastico" – persino per descrivere la pelle soffice!