Soffro di eritrofobia, cosa posso fare?

Salve, io mi chiamo Maddalena, ho 20 anni e soffro purtroppo di eritrofobia. Sono quasi 10 anni che ne soffro, all'inizio da sola non ci facevo caso, ma poi i miei compagni continuavano a chiamarmi Peperoncino, sono una ragazza di pelle chiara e bionda quindi si vede ancora di più. Ad oggi è difficile trovare una ragazza che arrossisce per un complimento ed è bello delle volte, ma io mi sono fatta dei complessi mentali che non immaginate. Mi viene difficile andare nei bar, nei ristoranti, andare a fare la spesa, cose banali ma per me sono un incubo. Ho provato di tutto, psicologi, psichiatri, ho provato a contare fino a 10, ho provato a non pensarci o a focalizzarmi su altre cose, gocce, tranquillanti, ma appena qualcuno mi si avvicina o mi parla scatta il tremore, il nodo in gola , la sudorazione le palpitazioni molto accelerate, la voglia di piangere e il rossore. La cosa che in questo momento mi aiuta un pochino è un correttore verde che messo in faccia un po' attutisce il rossore ma non posso più andare avanti così. È un incubo vero e proprio. Non so più cosa fare...

Risposte di salute

Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
Gentile Maddalena, prima di tutto bisognerebbe capire che ti tipo di interventi psicologici hai fatto, questo serve per comprendere per quale motivo non hanno funzionato (ad es. quante sedute? Come mai i percorsi si sono interrotti? Quale professionista ha fatto la "diagnosi?"). Tieni presente che In questi casi lo specialista di riferimento è lo psicologo, meglio se specializzato in psicoterapia, talvolta possono essere utili delle terapia integrate affiancando cure farmacologiche se il disagio diventa particolarmente invalidante (quindi psicologo + psichiatra). L'intervento psicologico è un processo di crescita centrato sul miglioramento del benessere della persona, la comprensione dell'origine dei suo disagio e la messa in atto di strategie utili per il superamento del problema. Comprenderai bene che tutto questo implica del tempo, un tempo specifico diverso da persona a persona, non esistono soluzioni magiche o cure miracolose. Cordiali saluti, Dott. Giuseppe DEL SIGNORE - Psicologo, Psicoterapeuta

di Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo
Gentile Maddalena, prima di tutto bisognerebbe capire che ti tipo di interventi psicologici hai fatto, questo serve per comprendere per quale motivo non hanno funzionato (ad es. quante sedute? Come mai i percorsi si sono interrotti? Quale professionista ha fatto la "diagnosi?"). Tieni presente che In questi casi lo specialista di riferimento è lo psicologo, meglio se specializzato in psicoterapia, talvolta possono essere utili delle terapia integrate affiancando cure farmacologiche se il disagio diventa particolarmente invalidante (quindi psicologo + psichiatra). L'intervento psicologico è un processo di crescita centrato sul miglioramento del benessere della persona, la comprensione dell'origine dei suo disagio e la messa in atto di strategie utili per il superamento del problema. Comprenderai bene che tutto questo implica del tempo, un tempo specifico diverso da persona a persona, non esistono soluzioni magiche o cure miracolose. Cordiali saluti, Dott. Giuseppe DEL SIGNORE - Psicologo, Psicoterapeuta

di Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo

Buongiorno Maddalena, molto spesso il nostro corpo si fa carico di esprimere qualcosa che ci appartiene ma che vorremmo eliminare da noi. Un sintomo è una domanda che chiede di essere accolta e a cui trovare una risposta. Il suo malessere interessa la pelle, organo più esteso del nostro corpo, che ha la funzione di "delimitarci", di proteggere il nostro "interno", ma in quanto "confine" ha anche la funzione di metterci in contatto. Essere in contatto può farci sentire in pericolo, soprattutto quando lo desideriamo fortemente ma non sappiamo se possiamo concedercelo. Vista la lunga durata e l'intensità della sua sofferenza, le consiglierei di rivolgersi a uno psicoterapeuta esperto di psicosomatica, che l'aiuti all'interno di una relazione non giudicante, come è la relazione terapeutica, ad ascoltarsi, a trovare un senso, una risposta alla domanda portata avanti dalla sua pelle e ad unire un percorso su tecniche di rilassamento. Come ricorda Jung, in ogni caos c'è un cosmo, in ogni disordine, come sono le nostre sofferenze, c'è un ordine segreto. dott.ssa Mara Ortuso

di mara ortuso